GamePlan Olimpia Milano-Dinamo Sassari: diesel Olimpia, il primato è servito

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L’Olimpia Milano ottiene la vittoria ai danni della Dinamo Sassari che vale il primo posto in regular season e il fattore campo per tutti i playoff. Il 79-67  è figlio di una partita vera per almeno 35 minuti, dove la squadra di Bucchi ha provato in tutti i modi a vincere per avere il fattore campo nel primo turno di playoff.

Napier

In una partita dove gli attacchi non hanno di certo brillato, il folletto americano ha rappresentato una piccola eccezione. Come tutta la squadra ha avuto un inizio difficile ma con l’andare dei minuti ha preso confidenza con la partita e guidando i suoi alla vittoria. 19 punti finali in 29 minuti di utilizzo.

I problemi di falli di Dawn “regalano” un accoppiamento difensivo in più da sfruttare tra lui e Baron. 32′ di Kruslin hanno rappresentato il principale punto di attacco del play milanese, tra 1vs1 con grande vantaggi e cambi in emergenza per proteggere il giocatore croato.

Biligha

Se Voigtmann e Napier sono i giocatori che numericamente hanno maggiore impatto nelle file di Milano, Biligha è quello che ha il miglior rendimento tra minuti giocati e resa effettivamente.

La serata non è delle migliori per Hines, ma il suo apporto permette di sostituire l’ex CSKA nelle rotazioni. L’impatto sotto il tabellone è notevole, tanto da permettere a Milano di continuare a spingere i tiratori di Sassari nei pressi del ferro. A tutto questo aggiunge un ottimo apporto offensivo, facendosi trovare pronto sia sugli scarichi per i piazzati, sia come rollante per chiudere il pick and roll. L

La difesa Dinamo lo individua come uno degli elementi “battezzabili”, lui punisce la scelta.

Show e rotazione

La squadra di Piero Bucchi ha il merito di uscire nettamente meglio dai blocchi di partenza grazie a una difesa che provoca diverse palle perse all’attacco di Milano.

La Dinamo risulta pronto contro i pick and roll di Napier e Baron, approfittando della poca altezza dei due e girando a proprio vantaggio le inevitabili difficoltà che possono avere quando sono braccati da gente mediamente più grossa di loro.

Come da titolo, la situazione che mette in grossa difficoltà l’attacco dell’Olimpia è lo show accennato dal lungo sulle situazioni di pick and roll. Pick, il lungo esce in show e insieme all’esterno chiude la visione del canestro, costringendo gli avversari a passaggi difficili, lenti e prevedibili.

Quando la palla è uscita dal raddoppio, magari con un passaggio lob lento, rotazione dal lato debole con il difensore del tiratore meno pericoloso, a chiudere la rollata.

Milano per tutto il primo tempo farà a cornate con questa difesa.

Come ti tolgo il giorno interno

L’altro aspetto su cui la Dinamo crea grossi problemi all’Olimpia è la sua difesa contro il gioco interno e ai vari mismatch che Milano aveva in attacco. Bucchi si fa trovare pronto contro una delle situazioni tattiche che l’Olimpia usa maggiormente.

Si parte dall’ottimo lavoro che fanno gli esterni per difendere sempre d’anticipo. Milano solitamente prova ad andare in post dopo aver forzato il campo, ma su questa situazione i giocatori della Dinamo riescono quasi sempre a difendere di 3/4 togliendo il passaggio diretto.

Inoltre, si fanno trovare pronti anche sulle situazioni di triangolo per servire il mismatch. Se l’attacco di Milano non riesce ad andare dal ricevitore designato in maniera diretta, solitamente usa l’uomo che sale in lunetta per fare da sponda e servire il mismatch. Anche in questa situazione la difesa di Sassari lavora molto bene, mandando sempre il lungo aggressivo contro il passatore (solitamente Diop o Stephens) per togliere anche il secondo passaggio o renderlo lento e prevedibile e dando tempo al difensore del mismatch di cambiare l’angolo della difesa di 3/4 e togliere la seconda linea di passaggio.

Short roll e Voigtmann

La svolta per l’attacco milanese arriva nel secondo tempo e nella sua qualità nell’attaccare la difesa sul pick and roll di Sassari. Dopo un primo tempo in cui la palla non esce con buoni tempi, essendo per certi versi troppo statica, l’attacco di Milano ha sfruttato il lavoro in sincrono tra le uscite di Baron e il lavoro di Napier per creare angoli di passaggio che prima non c’erano.

Il movimento maggiore dell’attacco di Milano ha permesso una maggiore facilità nell’entrare nei set offensivi, anticipando la pressione sulla palla e servendo in maniera migliore lo short roll di Melli. E da questa situazione l’Olimpia è riuscita anche ad armare la mano di Voigtmann, che più che colpire dall’arco, si è fatto trovare pronto sulla riga di fondo e sfruttando al meglio le ricezioni dinamiche regalate da un attacco più dinamico.