L’Olimpia Milano apre la serie con la VL Pesaro dominando il match fin dalle battute iniziali e imponendosi per 94-68. Gli ospiti provano a resistere per 15′ ma un parziale sul finire del secondo quarto manda nello spogliatoio gli uomini di Messina sul +21, mettendo sostanzialmente fine alla partita. In casa Olimpia ottime risposte di Datome, autore di 17 punti.
Datome
17 punti con un 5/7 da tre sono i numeri che Datome ha messo li al termine di gara 1. Il giocatore sardo ha dato confortanti segni di miglioramento, dopo essere sostanzialmente scomparso nella stagione e poco presente nelle ultime partite prima della fine della regular season.
Superfluo dire che la sua presenza in campo cambia e non di poco le spaziature dell’attacco di Milano. La sue doti balistiche non possono che rendere più complesse le scelte “estreme” sugli handler milanesi, aprendo ampi spazi per le incursioni al ferro di Napier, Hall e Shields.
La migliore notizia per Messina dopo la vittoria dell’1-0.
Troppo tutto
In gara 1 si è vista la differenza tra i due roster e i numerosi match winner che l’Olimpia può schierare per il campo. Pesaro prova subito in avvio a riempire l’area e a raddoppiare le situazioni di post che coinvolgevano Shields, ma l’Olimpia ha sempre ribaltato il lato da quella situazione, andando a pescare i tiratori. In una serata dove è stata per lunghi tratti sopra il 50% da 3, diventa semi impossibile per Pesaro opporre una valida opposizione.
Daye e poco altro
Uno dei pochi momenti positivi di Pesaro è coinciso con la presenza in campo di Daye nel secondo quarto. Hines con 2 falli, Voigtmann prende il tecnico e raggiunge il compagno in panchina e Messina si trova costretta a schierare un quintetto con Shields da 4, esponendo Hall agli 1 vs 1 spalle a canestro di Daye.
Mismatch che permette a Pesaro di lucrare liberi e spingersi fino al -9, poco prima del parziale di Milano che chiude la partita.
Il figlio d’arte è sicuramente un bel jolly per provare qualcosa fuori dai giochi ma l’attacco di Repesa non può fare a meno di una produzione consistente di Abdur-Rahkman e Cheatham. Sicuramente due osservati speciali della difesa Olimpia ma che dovranno dare qualcosa in più in gara 2.
No press no party
Il grosso problema di Pesaro a livello difensivo è stato nel concetto fondamentale che è alla base di tutte le difese: la pressione sulla palla. La prima linea difensiva della VL non ha mai contenuto il primo passo avversario e ha troppo spesso concesso separazione sui pick and roll, dando sempre modo al palleggiatore di prendere un grande vantaggio nei primi secondi dell’azione.
Pesaro non è di certo una squadra che brilla difensivamente (la sua forza è l’alto ritmo e l’ottima produzione offensiva su un numero elevato di possessi), ma deve trovare il modo per opporre un minimo di opposizione fisica per non essere spazzata via anche nelle prossime partite.
Difesa Olimpia
Milano ha impresso fin da subito il suo marchio difensivo, mettendo in grosse difficoltà l’attacco della VL Pesaro, partendo da una grande pressione sulla palla. Gli handler marchigiani, a partire da Moretti, hanno sofferto una prima linea difensiva che ha rotto tutti i giochi offensivi sul nascere, passando molto bene sui blocchi e cambiando sempre tra esterni.
Milano non ha mai concesso separazione. Ha tenuto molto bene sui i cambi e ha spinto Pesaro a tirare sempre nei secondi finali dell’azione con poco ritmo. Inoltre, cosa non da poco, ha totalmente annullato la transizione offensiva avversaria. Situazione da cui solitamente Pesaro genera molti punti. Fondamentale riproporre questa efficacia per vincere anche gara 2.