GamePlan Olimpia-Treviso: Voigtmann night

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L‘Olimpia Milano deve produrre un secondo tempo di ottimo livello per avere ragione di una Nutribullet Treviso che ha venduto cara la pelle. La squadra di Nicola gioca un gran primo tempo, toccando anche il +11 e mettendo in seria difficoltà la difesa di Milano con la grande prova di Iroegbu. Nel secondo tempo si accende Voigtmann e la maggiore profondità di Milano viene fuori, grazie anche al contributo di Napier e Pangos, che vanno a unirsi al già citato giocatore tedesco. 92-78 il risultato finale.

Zona sì – uomo no

Treviso ha giocato lunghi tratti della partita con una zona 2-3 che seguiva i tagli a centro area, spesso invertendo la posizione dell’uomo in mezzo tra prima e seconda linea. Scelta fatta dal coach trevigiano per due principali motivi: le difficoltà di contenimento dell’1 vs 1 dei suoi esterni e negare le ricezioni in post basso di Milano.

Partiamo dal secondo aspetto: nei primissimi minuti di partita l’Olimpia ha l’idea costante di sfruttare l’accoppiamento Banks-Shields per giocare situazioni di post basso e mandare la difesa in rotazione. Nonostante Milano non riesca a lucrare più di tanto da questa situazione, Nicola decide comunque di piazzare la zona dopo i canestri segnati. Nei primi minuti la scelta riesce eccome perché Milano non riesce più ad andare in post basso. L’uomo al centro della seconda linea fa spesso un ottimo lavoro per togliere l’alto basso e a chiudere il cerchio arrivano le difficoltà degli avversari al tiro.

In merito al primo aspetto, preso atto che gli esterni di Milano stessero puntando in maniera evidente sia Banks che Iroegbu, la scelta di andare a zona ha costretto gli avversari a pensare quel secondo di troppo. Difficoltà al tiro, area piena e nessuna possibilità di giocare sui vantaggi fisici presenti.

La zona trevigiana schierata ogni qual volta veniva realizzato un canestro, insieme alla prova di Iroegbu, ha regalato una partita per almeno 25′, nonostante la netta disparità in campo.

Voigtmann e la sua serata

L’ex giocatore del Baskonia è il principale motivo per cui Milano ribalta la partita. I 21 punti in 21 minuti sono la migliore rappresentazione a livello numerico del suo impatto, ma il suo apporto non si ferma ai soli numeri.

Se Treviso mette in grossa difficoltà Milano con la zona, l’Olimpia a sua volta usa il tedesco come “testa di ponte” per scardinare la retroguardia ospite. Nel secondo tempo, nonostante le difficoltà iniziali al tiro da fuori, fornisce costantemente ricezioni interne ai suoi compagni, che trovano in lui sempre una linea di passaggio.

Tiro dalla media che parte da troppo in alto per essere contestato, successivamente tiro da fuori per spaccare in due la partita.

Inoltre, cosa utilissimo a livello tattico, gioca contro la scelta di Treviso di scambiare l’uomo al centro della seconda linea sui taglia, andando proprio a prendere posizione a centro area contro un avversario molto più piccolo di lui. Facendo di fatto il “centroboa”, colpendo la zona 2-3 nel suo punto debole: lo spazio tra la prima e la seconda linea. Il suo lavoro in questa “terra di mezzo”, unito alla sua ritrovata precisione balistica nel secondo tempo saranno la chiave per scardinare la difesa di Treviso.

Iroegbu

L’ottima partita di Treviso parte soprattutto dalla grande prestazione del suo play titolare. 22 punti in 32′ con un importante 5/9 da 3. In avvio sfrutta l’accoppiamento con Napier per prendere ritmo e punire una difesa di Milano molto pigra. Nel secondo tempo continua a macinare gioco anche contro un cliente decisamente più scomodo come Hall.

Le sue iniziative hanno spesso generato grossa separazione sulla difesa del pick and roll milanese. Milano, come già detto più volte, nelle ultime settimana usa maggiormente difese di contenimento sulle situazioni di giochi a 2 e l’esterno di Nicola sfrutta il suo talento per giocare contro quella scelta e punire con palleggio, arresto e tiro da tre appena preso vantaggio sul pick.

Rimarrà un rebus insoluto per lunghi tratti della partita per la difesa in maglia biancorossa. E dalle sue iniziative si genereranno tante soluzioni che hanno permesso di armare la mano di Jantunen e Sorokas (altri due motivi per cui Treviso rimane in partita per 25′).

Percentuali

La difesa di Milano ha latitato per lunghi tratti della partita e il 48% da tre di Treviso è un indicatore chiaro di come la squadra di Messina abbia messo la solita pressione sulla palla solo nei minuti che hanno spaccato la partita. La coppia Banks-Iroegbu ha messo in seria difficoltà tutti gli esterni dell’Olimpia, a partire dal play trevigiano che ha approfittato delle difficoltà del play milanese, per finire con le uscite dai blocchi di Banks che hanno generato tanto spazio sul lato debole.

Ed è proprio lo spazio sul lato debole che ha permesso a Jantunen e Sorokas di giocare molto bene contro la difesa mossa. Entrambi molto bene nel punire i close out difensivi lenti della difesa di Milano.

Pangos In ?????

A sorpresa Messina rinuncia a Baron per inserire Pangos nei 12. La scelta è saltata subito all’occhio ma difficilmente risulterà un bocciatura per l’ex giocatore dello Zenit, molto più probabile che sia un modo per tastare la condizione del play canadese in vista dei play-off. Se fino a qualche settimana fa si dava per certo che Messina avrebbe scelto i suoi 12 per non abbandonarli più nel corso della post season, ora queste certezze sono venute meno nel momento in cui lo stesso coach milanese ha aperto alla possibilità di variazioni nel corso dei playoff stessi.

L’innesto di Pangos chiaramente darebbe un trattatore della palla in più a Milano. Sappiamo quando l’assenza di un handler di ruolo abbia inciso nella difficile stagione e il voler due giocatori in questo ruolo potrebbe essere un modo per tutelarsi. da eventuali imprevisti.

Ma se l’ex Zalgiris dovesse fare parte dei 12, chi sarebbe il giocatore a lasciargli il posto? Che sia Hall (molto probabilmente la staffetta è con lui), scelta che comporterebbe una perdita di fisicità considerevole sul perimetro (e sappiamo quanto possa essere utile contro certe squadre), o Baron e la pletora di soluzioni offensive che garantisce l’ex Stella Rossa e Zenit?

L’unica certezza è che ogni giocatore che verrà escluso avrà caratteristiche utili, ma allo stesso tempo bisognerà guardare anche all’equilibrio di squadra e non solo alla eventuale somma di talenti dei giocatori a roster.

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