GamePlan Sassari-Trieste: a tutto Bendzius

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Nel turno infrasettimanale di Legabasket la Dinamo Sassari è tornata alla vittoria dopo lo stop dello scorso weekend. Il Banco di Sardegna batte la Pallacanestro Trieste in una sfida equilibrata solo per due quarti. Ancora una volta il PalaSerradimigni si è rivelato fortezza sicura per i sardi, che hanno fatto valere il fattore campo superando gli avversari grazie ad un ottimo Eimantas Bendzius. Analizziamo i punti fondamentali di questa vittoria con il nostro GamePlan.

 

Trieste, il cuore c’è…

Non era da tutti scendere in campo nel modo in cui lo ha fatto Trieste ieri sera. Il momento di difficoltà è accertato da diverse settimane, e la notizia di Davis rischia di compromettere definitivamente una situazione già abbastanza critica. Nonostante tutto questo, la squadra di Legovich è scesa in campo con tanta voglia, dimostrando carattere da vendere e capacità di reagire allo shock dell’esclusione del proprio playmaker titolare. Nei primi due quarti di gioco Trieste ha lottato sotto i tabelloni, fatto girare bene la palla e trovato diversi protagonisti in diversi momenti. Il simbolo di questo carattere è di sicuro Bossi, praticamente fuori dalle rotazioni per quasi tutto il campionato e ieri in campo 17′, chiudendo con 8 punti.

… ma anche la confusione

Alla lunga, oltre al carattere è uscita però anche la confusione del sistema giuliano. Bartley ha provato a caricarsi la squadra sulle spalle, finendo per intestardirsi troppo e andando a sbattere ripetutamente sulla difesa avversaria. Terry è sicuramente un atleta di un altro livello, ma il suo posizionamento da 4 e la sua convivenza con Spencer sono decisamente rivedibili. Ruzzier ha gestito bene il pallone ad inizio gara, ma è mancato di lucidità nei minuti più importanti. Tutti questi fattori hanno portato la squadra a ristagnare in attacco, non riuscendo ad incastrare bene i meccanismi e perdendo ben 19 palloni. In tutto questo non vanno tolti i meriti alla difesa sassarese, di cui poi parleremo, ma il mix triestino è al momento molto confusionario. Se ci si aggiunge anche l’assenza di Davis…

Ritmo e aggiustamenti

Sassari ha giocato una gara molto attenta, riuscendo a contenere l’avversario da un lato e colpirlo al momento giusto dall’altro. In difesa la squadra ha svolto un ottimo lavoro di copertura, proteggendosi bene dalle incursioni al ferro di Trieste e ostacolando le linee di passaggio. Il raddoppio forte su Bartley in fase di pick&roll ha mandato spesso fuori giri l’americano, così come lo hanno sfinito le marcature aggressive dei vari Dowe e Kruslin. Un ottimo lavoro lo ha fatto anche Stephens, specialmente nel terzo quarto, in cui ha agito benissimo in fase di recupero su Spencer sporcando molti palloni. Il terzo parziale è stato un momento chiave della gara, in cui la Dinamo ha forzato molte palle perse per poi ripartire velocemente in attacco. L’alto ritmo imposto dalla squadra di Bucchi è stato fatale per gli avversari, che hanno concesso moltissimi canestri in transizione. Quando Legovich ha provato a rispondere con una zona difensiva 2-3 per cercare la rimonta, Sassari è riuscita ogni volta ad isolare il mismatch del lungo di turno contro Bartley (che agiva in punta) per costruire da lì canestri facili.

A tutto Bendzius

Nel terzo quarto, il giocatore ad aver segnato i canestri più importanti è stato Eimantas Bendzius. Il lituano è stato l’uomo che più ha saputo sfruttare le occasioni di ripartenza concesse dagli avversari, punendoli a suon di triple in transizione. La sua non è stata una prestazione dominante, ma Bendzius ha avuto il merito di colpire nel momento decisivo della gara. D’altronde ormai conosciamo molto bene il giocatore, in grado di azzannare la preda nei minuti che più contano. E questo è quello che l’ex Rytas ha fatto ieri sera, dimostrando ancora una volta la sua centralità nel progetto sassarese.