Gameplan: Watt domina il pitturato e porta avanti Venezia

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Gara 1 dei quarti di finale ha visto trionfare la Reyer per 82-79 contro la Dinamo Sassari grazie soprattutto ai 19 punti di un dominante Watt.
Ma quali sono stati gli aspetti tattici del match? Analizziamoli insieme nella nostra rubrica Gameplan.

Il ritorno di Watt

Sebbene Tessitori l’avesse sostituito molto bene nelle partite saltate per infortunio, si vedeva la mancanza nelle rotazioni di Spahija del centro arrivato alla sesta stagione in maglia orogranata.
Watt infatti dà un’altra dimensione rispetto a Tessitori, molto più verticale e molto più abile a costruirsi i tiri in qualsiasi maniera dal post basso.
Complice il completo recupero dall’infortunio riparte in quintetto e sin dai primissimi secondi di partita si vede la voglia di lasciare il segno nel match.
Il piano partita di coach Spahija è chiaro: attaccare dal post contro Stephens e allora pronti via i primi punti della Reyer sono proprio del centro con il numero 50, ma soprattutto dopo appena due minuti Stephens deve lasciare il campo a causa dei due falli.
Alla fine Watt chiude con 19 punti e 7 rimbalzi.

D&R sui P&R

Il gioco della Dinamo passa sempre dalle sapienti mani di Dowe e Robinson: il primo, partito in quintetto, inizia davvero bene segnando i primi punti di Sassari forzando molto l’1c1 sia contro l’agente speciale Parks, sia contro il lungo, complice il cambio in difesa tra Parks e Watt sui pick and roll. Esce Dowe ed entra Robinson e l’idea di Bucchi è sempre quella: tanti possessi ai play e tanta voglia di mettere in difficoltà gli esterni orogranata attaccando fortissimo il canestro e trovando la maggior parte delle volte i 2 punti o il fallo fino alla permanenza in campo di Parks. Il numero 2 infatti è costretto a lasciare il parquet per aver commesso due falli già nel primo quarto.

Mokoka!

Fuori Parks per due falli e dentro Mokoka, con il compito per niente semplice di mettere una museruola a Dowe che sino a quel momento aveva creato non pochi disagi alla difesa reyerina.
L’esterno francese però, difende come meglio non si può riuscendo a togliere Dowe dal gioco di Sassari. Bucchi butta nella mischia Robinson ma Mokoka ancora una volta riesce a limitare il play numero 4 per quanto possibile. Il numero 95 è molto prezioso anche in attacco dove punta il ferro con grande decisione e nei momenti clou della partita segna due triple di grandissima importanza.
Coach Spahija in conferenza stampa ha sottolineato la crescita notevole di Adam Mokoka allenamento dopo allenamento e la partita di ieri ne è testimone. Io, come dichiarato nella doppia intervista, credo che il numero 95 possa essere il giocatore rivelazione di questa serie.

Sassari sprecona e poco precisa al tiro

Al di là del primo quarto in cui Sassari aveva finito con ben 29 punti con buonissime percentuali al tiro, la ciurma di coach Bucchi ha poi chiuso con un pessimo 4/20 da dietro l’arco, che per la squadra con il terzo miglior record del campionato dai 6,75 m è una tremenda notizia. Un altro fattore che ha sicuramente inciso nel risultato finale è la poca lucidità dei biancoblu nei minuti finali, quando Watt perde 3 palle consecutive dal post, Robinson e compagni riescono a capitalizzare il regalo solo una volta, grazie al fallo di frustrazione del centro orogranata su Kruslin che fa 2/2 ai liberi. Nel resto dei casi Sassari non riesce mai a trovare la via del canestro e soprattutto del sorpasso, che avrebbe sicuramente cambiato le carte in tavola.