Gianmaria Vacirca: Buffa potrebbe fare NBA ancora oggi, Mathiang nel cuore

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Gianmaria Vacirca

Nel nostro nuovo One to one, abbiamo intervistato il GM della Bertram Derthona Gianmaria Vacirca spaziando su tutti i temi della sua carriera: dalle squadre passate, i giocatori, l’amicizia con Federico Buffa e tanto altro.

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Mi hanno detto di chiederti qual è l’unico plotone di italiani in grado di noleggiare una decappottabile a Las Vegas con 50°…

Alla guida lo sceriffo Perdichizzi, navigatore sottoscritto o Giuseppe Sindoni, al tempo mio collega all’Orlandina e ora agente col quale abbiamo architettato l’operazione Christon. Bellissimo ricordo di quella Summer League: vuoi mettere girare dalla Trinacria con furore a Las Vegas per la Summer League? Eravamo wild and innocent, come direbbe Bruce Springsteen.

Visto che l’hai citato, facciamo una breve parentesi musicale. Conosciamo la tua predilezione per il Boss: se non mi ricordo male ti è stato presentato da Guido Bagatta, sbaglio? Da dove nasce la passione?

Sono salito sul carro un po’ mainstream di Born in the USA quando avevo 13 anni e non l’ho più abbandonato. È vero: io e Guido eravamo a Udine nel suo stesso albergo, con Toto Ricciotti (procuratore) e Paolo Citrini (ex assistente allenatore di Montegranaro e ora creator di DinamoTv): per non fare figuracce non abbiamo nemmeno fatto una foto, ma fu una serata speciale. Avere l’opportunità di passare due ore con la band rimane per sempre: ricordo che c’era ancora Clarence Clemons!

Abbiamo visto il documentario su Netflix “Ascesa e declino di AND1”: l’hai visto? AND1 era stato veramente l’antagonista di Nike, un periodo incredibile se si pensa a come questa realtà sia sparita. Quali sono i tuoi ricordi?

Per me furono 3 anni e mezzo di un lavoro con un’azienda, distribuita in Italia che per tanti anni ha poi distribuito Under Armour. Padovani e Lovato erano due manager che arrivavano dalla grande famiglia Benetton: presero una distribuzione che per 5-6 anni ha fatto la differenza in Italia. All’epoca il mio ruolo era di seguire le sponsorizzazioni sia a livello di fornitura di calzature a giocatori e squadre: seguivo tante realtà, dandomi l’opportunità di conoscere tantissime persone. Un aneddoto che amo ricordare, una cosa davvero unica, è che quando si trattò di scegliere squadre da rifornire con le uniform, oltre a Treviso andammo a scegliere Castelletto Ticino, Cremona, Montegranaro e Casale Monferrato: io mi sono trovato a lavorare nelle stesse società con altri ruoli. Una combinazione senza precedenti! Il documentario non mi è piaciuto molto: soprattutto sul lato giocatori, c’erano delle storie veramente particolari e curiose. Quando arrivò il tour in Italia a Bologna, allenata da Marco Sodini, aiutato da Massimo Faraoni ho allestito la squadra che li affrontò. Era l’epoca dei litigi: i giorni passati a Bologna e Cantù furono molto complicati per la gestione dei ragazzi, erano molto nervosi. L’evento organizzato a Biella per creare il mixtape italiano riscosse invece grande successo: quelli che hanno portato avanti quell’epoca, Lorenzo Pinciroli e i ragazzi di DaMove, hanno avuto la convinzione di portare avanti quel mondo di trick che toccammo con mano 20 anni fa.

Hai accennato a Biella: sappiamo della tua amicizia con Daniele Baiesi. Qualcuno ha parlato dei “due dirigenti più fantasiosi” del panorama cestistico europeo: qual è il vostro rapporto?

All’epoca andai a trovarlo a Biella e non ci muovemmo da casa sua per un mese. Lui è arrivato come addetto stampa, ha fatto tutto quello che richiede il percorso da dirigente. La nostra è amicizia davvero solida e legata all’onestà reciproca: non ce le mandiamo a dire, e tra amici ci deve sempre essere questo rapporto di fratellanza e grande chiarezza. Ricordiamo sempre col sorriso una discussione, quasi una lite, in una pizzeria a Henderson in quell’estate di Summer League, che lasciò tutto il tavolo allibito. Prima della partenza di questa estate a Las Vegas abbiamo passato tanto tempo insieme, e da lì è nata l’idea Radosevic. Condividiamo bottiglie di vino, ci scambiamo foto e consigli enologici: l’amicizia va oltre alla pallacanestro.

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