Hack a Stat: Offensive Rating tra Euroleague e NBA

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Offensive rating

Bentornati su Hack a Stat! L’articolo di oggi nasce da una mia vecchia considerazione, che si ripresenta praticamente ogni anno. Come mai c’è una differenza netta tra i migliori attacchi NBA e quelli di Euroleague? Analizziamo alcuni dati per comprenderne i motivi.

Nell’attuale stagione NBA i Dallas Mavericks sono detentori del miglior Offensive Rating della Lega con 116. In alcuni momenti tale valore ha raggiunto picchi oltre i 117 punti, il che lo pone come miglior attacco all-time della NBA. Capite bene che difficilmente l’NBA ha conosciuto attacchi oltre i 120 punti ogni 100 possessi.
Contemporaneamente, in Eurolega l’Efes di Larkin sta mediando un Offensive Rating di 124/125. Una bella differenza, che non passa certo inosservata.

Se prendiamo i valori della passata stagione ci troviamo in una situazione simile: il miglior attacco è stato dei Golden State Warriors con 115, mentre in Euroleague è stato il Fenerbahce con 125. Stagione 2017/2018: Houston Rockets miglior attacco in NBA con 114, CSKA miglior attacco in Euroleague con 125.
Non è quindi un’anomalia di questa stagione notare differenze nette tra i migliori attacchi di queste due competizioni. Inoltre, è curioso che gli attacchi oltre i 120 punti ogni 100 possessi si ritrovino in Euroleague e non in NBA: probabilmente alla domanda “Dove pensi sia più facile raggiungere i 120 di Offensive Rating?“, risponderemmo tutti NBA.

Partiamo quindi con l’osservare il grafico dell’andamento dell’Offensive Rating medio di Lega nelle ultime 20 stagioni:

Offensive rating

L’andamento delle due curve è molto simile, ma nelle ultime stagioni c’è un distacco da parte dei valori di Eurolega rispetto a quelli della NBA. Ciò conferma quanto detto finora: il livello di rendimento offensivo medio europeo è più alto di quello americano. Ma perché?

Un primo elemento da tenere in considerazione è la differenza di partite giocate: l’importanza media di una partita europea è maggiore di una NBA; inoltre, il numero elevato di incontri porta i giocatori NBA a non mettere sempre tutta l’intensità possibile.
Ci sono però diversi altri fattori che influenzano l’Offensive Rating: percentuali di tiro, rimbalzi offensivi, palle perse. Iniziamo dunque analizzando gli andamenti di questi elementi.

Le percentuali di tiro mostrano andamenti pressoché identici, anche se in Euroleague si possono notare valori leggermente migliori, sopratutto nelle ultime stagioni (quelle dove è avvenuto il cambio del format). Ciò ci conferma innanzitutto che il livello di qualità medio di Eurolega è decisamente migliorato: il lavoro svolto da ECA e della varie società per incrementare lo spettacolo e la qualità di ogni singola partita sta sicuramente ripagando. Ma, al netto di ciò, è difficile pensare che bastino solo queste differenze di percentuali al tiro per avere quella differenza in Offensive Rating. È sicuramente uno dei fattori che la influenza, ma non basta. Osserviamo dunque le palle perse:

In Eurolega si perdono mediamente più palle ogni 100 possessi: ciò in realtà influenza negativamente l’Offensive Rating. Anche qui, non stiamo parlando di differenze sostanziali, ma quelle 3/4 palle perse in più nei campi europei, incide negativamente sul rendimento offensivo.

Ci deve quindi essere un aspetto di gioco che influenza fortemente l’Offensive Rating di Euroleague e NBA, al punto da creare quelle differenze viste ad inizio articolo. E questo deve essere gioco forza il rimbalzo offensivo, dato che ci rimane solo questo elemento da analizzare:

Ed infatti qua si notano grosse differenze tra Euroleague e NBA. Ad inizio ventennio l’andamento era molto simile, ma dalla stagione 2011/2012 c’è stato un netto cambiamento: mentre in Europa possiamo notare un assestamento attorno al 28%, in NBA il calo è continuato senza sosta, fino a giungere al 22% circa. È il rimbalzo offensivo dunque l’elemento che influenza notevolmente l’Offensive Rating delle due Leghe e che genera quelle differenze.

Focalizziamoci dunque su questo aspetto di gioco: l’andamento dell’OR% ha sia delle conseguenze sul gioco, sia delle ragioni per cui in NBA è crollato mentre in Euroleague è rimasto attorno al 28%.
Per quanto riguarda le conseguenze, come già detto influenza l’Offensive Rating: un rimbalzo offensivo garantisce un prolungamento del possesso di squadra e dona un secondo tentativo di tiro. Quelle leggere differenze nelle percentuali di tiro sono dovute in parte anche da questo aspetto: un rimbalzo offensivo di fatto annulla l’errore al tiro nella formula dei possessi e permette di correggere quell’errore. Inoltre una maggiore quantità di rimbalzi offensivi fa calare il ritmo di gioco.

Ridistribuendo il Pace di Euroleague su 48 minuti, possiamo confrontare i ritmi medi di gioco di entrambe le competizioni. E chiaramente in NBA si corre di più: gli attacchi in transizione o semi-transizione sono ormai comuni tra le varie franchigie, che quindi sono invogliate ad accelerare i ritmi di gioco. Non contendere rimbalzi offensivi genera quindi più possibilità di transizione.

Tale fatto è anche una causa di questo calo di rimbalzi offensivi: piuttosto che contendere un possibile rimbalzo, si preferisce tornare con più uomini possibili in difesa per limitare la transizione avversaria.
L’altra causa che ha influenzato il calo dei rimbalzi offensivi è il cambio del gioco: oggi, come ormai è noto, il position-less e la volontà di sfruttare al massimo il tiro da 3 punti, ha modificato le posizioni medie dei giocatori.

Il grafico soprastante mostra l’andamento della frequenza di triple prese. In Europa, nonostante si leggano diverse lamentele, le triple prese non sono aumentate più di tanto negli ultimi venti anni. È cambiato il modo di prenderle, è cambiato la qualità di come si prendono, ma in relazione al numero totale di tiri presi c’è stato un aumento quasi trascurabile se confrontato con quello NBA.
Tale fatto è sicuramente il principale fattore che ha influenzato il calo dei rimbalzi offensivi: le differenze nelle dimensioni del campo e di distanza dell’arco, portano i giocatori NBA ad essere molto più distanti dal ferro rispetto all’Europa. Ciò impedisce ai giocatori di contendere il rimbalzo.

Ricolleghiamo quindi quanto detto nell’articolo: negli ultimi venti anni il cambio di gioco offensivo (ricerca più marcata delle triple per allargare il campo e position-less) in NBA ha influenzato negativamente la OR%. Come conseguenza di ciò, i possessi e il ritmo di gioco medio sono aumentati, portando dunque l’Offensive Rating ad assestarsi attorno a 110 punti ogni 100 possessi.
Al contempo, in Europa il cambio di stile di gioco è stato meno marcato e si è preferito tenere ritmi di gioco più blandi (anche perché le difese, paragonandole a quelle NBA, sono leggermente più preparate e attente).

Di fatto quindi in Europa è più facile imbattersi in attacchi da oltre i 120 punti ogni 100 possessi, dato che il ritmo non trascina i giocatori ad affrettare conclusioni e la maggior propensione a rimbalzo garantisce tentativi extra. Inoltre non si deve trascurare che la differenza di Offensive Rating è anche influenzata dalle dimensioni differenti dei campi di gioco e del numero di partite.