Bentornati su Hack a Stat! La stagione 2018/2019 si è praticamente conclusa in ogni dove e con essa anche la rubrica Hack a Stat si prende una vacanza. Per chiudere in bellezza ho pensato di riesumare una mia vecchia rubrica, Mythbuster, per sfatare uno dei falsi miti più diffusi della pallacanestro: la distribuzione dei falli. Andiamo!
Quante volte avete sentito frasi tipo:
“La squadra A è andata in lunetta il doppio delle volte di B, è incredibile!”
Io moltissime, oltretutto durante la finale di Serie A questa frase è stata detta innumerevoli volte.
Il principio di questa frase è che, rispetto ad un certo metro arbitrale uguale su ambo i lati del campo, due squadre devono andare in lunetta un numero simile di volte. O, allargando il concetto, il numero di falli commessi delle due squadre devono essere quantomai simili.
Questa convinzione incredibilmente radicata e diffusa, è in realtà assai approssimativa e errata: i falli subiti dipendono pesantemente dal tipo di gioco espresso da una squadra. Prendiamo ad esempio proprio la finale di LBA (dove appunto si è parlato molto a riguardo di questa discrepanza): Sassari aveva un gioco molto più interno (con tanto post basso) rispetto a Venezia, la quale preferiva invece cercare conclusioni da oltre l’arco. È chiaro che la squadra sarda sia stata più portata a subire falli rispetto alla Reyer, dato che il tiro ravvicinato è molto più contestabile con un fallo.
Ma andiamo con ordine: voglio dimostrare quanto detto attraverso i numeri. Per farlo ho attinto da PBP stats per ricavare diversi dati delle 30 squadre NBA. Perché usare l’NBA? Perché ovviamente questo genere di dati non sono disponibili per l’Italia.
Cominciamo con l’osservare il numero totale di falli fatti e subiti dalle varie squadre:
Come vedete, calcolando il rapporto tra i falli subiti (opponent fouls committed) e i falli fatti (opponent fouls drawn) si ottengono valori che oscillano tra il 0,88 di Phoenix e l’1,15 di Dallas. Non è quindi scontato che una squadra commetta e subisca uno stessa quantità di falli.
Il passo successivo è osservare la distribuzione dei falli, ovvero come sono ottenuti:
In questo grafico potete osservare la distribuzione dei falli subiti di ogni squadra: in blu trovate i falli subiti durante un tiro, in rosso i falli subiti mentre si è in difesa (per esempio sfondamento o sbracciamento in post di un avversario), in giallo i falli subiti in situazioni in cui nessuna delle due squadra controlla il pallone (ostruzione illegale di un giocatore mentre si cerca di recuperare una palla vagante) e infine in verde ogni altro tipo di fallo subito. Come si nota, i falli subiti in difesa e in situazione di palla vagante sono molto simili per tutte le squadre, dato che oscillano sul 9% e il 6% rispettivamente. Ciò che varia molto è il dato relativo ai falli subiti su tiro: tra i primi (Milwaukee, 67%) e gli ultimi (Boston, 51%) c’è una differenza del 16%.
In altre parole la tipologia che più influenza il numero di falli subiti è il fallo su tiro. Andiamo più nel dettaglio: quale tiro è maggiormente fermato con un fallo?
Ovviamente il tiro da 2 punti che si afferma attorno al 95% per ogni squadra. In questo grafico potete trovare un’anomalia del sistema, chiamata James Harden: Houston ha subito il 15% dei falli su tiro a seguito di un tiro da oltre l’arco: un dato incredibile, interamente correlato alla presenza del barba in squadra.
Tramite questo grafico risulta lampante che il tiro da 2 punti sia la sorgente più efficace per guadagnare dei tiri liberi. Ed infatti, andando ad intersecare la frequenza di tiro al ferro e i falli subiti su tiro si ottiene il grafico seguente:
Come si nota, la linea di tendenza mostra una chiara dipendenza tra i due dati intersecati: all’aumentare dei tiri al ferro, aumentano anche i falli subiti. Questo perché quel tipo di tiro è più suscettibile ad un fallo subito durante l’atto.
Tutti questi dati riportati dimostrano come, per quanto possa sembrare un discorso lineare, a parità di metro arbitrale non è detto che due squadre subiscano lo stesso numero di falli (e di conseguenza un numero simili di tiri liberi). Questo perché il numero di falli è condizionato principalmente da quelli commessi su tiro e, focalizzandoci ulteriormente, sul tiro da 2 punti, specie se al ferro. Quindi, prima di affermare un presunto favoreggiamento arbitrale, è cosa buona e giusta osservare la distribuzione di tiro delle due squadre.
E con questo direi che il mito è sfatato!
Bene, direi che è tutto. Spero che la rubrica Hack a Stat sia stata di vostro gradimento. Passate una buona estate, ci si rivede a settembre!