Che fine farà questa volta Mike James? Questa è la domanda che un po’ tutti ci poniamo da qualche settimana a questa parte. Il playmaker statunitense era stato sospeso dal Monaco e, dopo aver “scontato la pena”, un paio di giorni fa è tornato a calcare il parquet di EuroLeague. Nonostante questo, il suo reinserimento all’interno della squadra di Obradovic si sta rivelando abbastanza complicato. I francesi, senza il loro giocatore cardine, avevano trovato un proprio equilibrio e sistema, che ora deve essere modificato nuovamente con il ritorno di James. Ne è conscio l’ex Milano, ne è conscia la squadra: servirà tempo per guarire le ferite e per tornare ai fasti di qualche mese fa. Sempre che sia possibile.
In queste settimane di assenza di James, come dicevamo, il Monaco ha trovato nuovi equilibri. Senza Mike, i francesi hanno vinto sette partite consecutive tra campionato ed Eurolega. Tornato James, sono arrivate due sconfitte contro Limoges in LNB e Zalgiris in EuroLeague. Ovviamente sono dati che lasciano il tempo che trovano, nessuno sta dicendo che lo statunitense sia la fonte di tutti i mali per il Monaco. Tuttavia, sono pur indice di qualcosa: la squadra aveva trovato un proprio nuovo assetto, che ora dovrà cambiare di nuovo con il ritorno di James.
A commentare la vicenda, dopo settimane di silenzio, è stato lo stesso Mike James. Intervistato da BasketNews, il giocatore ha voluto parlare del momento che stanno vivendo lui e la squadra. Tornare dopo una sospensione ed aver litigato con i compagni non è mai semplice, soprattutto se la squadra senza di te sembrava andare così bene.
Non so cosa fare, sto solo cercando di dare un contributo e qualcosa di positivo.
James ha voluto anche paragonare l’attuale situazione con quella che aveva già vissuto al CSKA Mosca, in un’escalation che aveva portato velocemente alla sua risoluzione con il club.
È una situazione diversa da quella con il CSKA. Onestamente, quando sono stato sospeso dal CSKA non me ne importava niente. Avevo così tanti problemi fuori dal campo che il basket non mi interessava. Non mi importava niente, ero solo a casa preoccupato per la mia famiglia. Questa situazione è differente, anche solo per il fatto che me ne importi.
Rimane il fatto che, nonostante tutta la buona volontà che Mike ci stia mettendo, reinserirsi in un contesto del genere non è per niente facile. Un metodo giusto e migliore di farlo non esiste.
Sono un po’ in mezzo, in una posizione tra quello che le persone vogliono che io sia e il modo in cui devo essere. Tutti si aspettano che io sia ciò che ho dimostrato di poter essere. Quindi cerco solo di trovare un punto in cui posso aiutare la squadra. Cerco solo di essere positivo e capire cosa fare.
Come lo ha accolto il resto della squadra, una volta riammesso? James non si sbilancia, lasciando ai compagni il compito di dare un giudizio.
Non lo so, dovete chiederlo a loro. A me sembra tutto normale, credo. Ma dovete chiedere a loro.
Dell’argomento hanno parlato, ovviamente, Chima Moneke e Donatas Motiejunas nell’ultimo URBONUS Podcast di Basketnews.
Questi due piccoli estratti dalle rispettive risposte di Motiejunas e Moneke:
Quando l’hanno sospeso, abbiamo fatto aggiustamenti per muovere di più la palla. Ora tutto il gruppo deve adattarsi e cambiare, è un processo.
Sta mettendo in dubbio se stesso, mi dispiace per lui. Fuori dal campo gliene dicono di ogni, gli ho detto di non incolparsi troppo perché sarebbe una situazione molto difficile per tutti.
Ora cosa aspetta Mike James nel suo futuro? Prima di tutto, l’obiettivo sarà ovviamente reinserirsi al meglio nel sistema del Monaco. Fatto questo, i risultati ottenuti saranno molto probabilmente ciò che più conterà nella prossima carriera dell’ex Milano. Di certo l’ennesima sospensione della sua vita cestistica non aiuta la sua immagine, che ormai è quella di un giocatore deleterio all’interno di una squadra.
Sto cercando di capire quale sarà la situazione per me andando avanti. Avrò sempre questa etichetta addosso, una sorta di guinzaglio corto su ogni cosa. Quando io faccio cose su cui le persone normali non direbbero niente, è tutto diverso. Che io me lo sia meritato per fatti veri o che la cosa sia stata esagerata con il passare del tempo, è così. Sono capace di conviverci.