Sono venuti praticamente tutti. Il roster di Team USA fa spavento solo a leggerlo e non è uno di quelli che partecipa a una competizione con la tracotanza data dalla superiorità, è una squadra che ha giocato al massimo da subito mostrando di prendere seriamente la competizione. Nonostante questo ha rischiato di fallire, però con Marco De Benedetto abbiamo guardato al senso e alla competenza con cui è stato costruito il roster e non solo.
Team USA, al di là delle promesse fatte negli anni non sempre sono arrivati così allacciati e connessi da LeBron,KD in giù, ovviamente credo che siano stati scelti al di là della funzionalità sono stati scelti quelli che come carattere e personalità potessero arrivare con un’attitudine giusta. Mi vengono in mente un paio di loro su dodici che potrebbero essere un po’ borderline come attitudine, ma quando ne hai tre, quattro, cinque, sei che trainano in un certo modo, alla fine con passaggi a vuoto fisiologici quando si parla di una squadra con così tanto talento e poca abitudine a giocare assieme, hai comunque la capacità di imprimere svolte improvvise e accelerazioni a cui è proprio difficile stare dietro.
Tra l’altro ho visto uno staff di primissimo livello, ma lo era stato anche altre volte, peròqui ho visto le partite preparate in modo migliore, anche come scelte risposte tattiche su quelle che possono essere le difese FIBA. La difesa sul pick and roll FIBA non era una sorpresa in queste partite e lo si vedeva da come attaccavano il pick and roll anche lontano dalla palla, insomma un po’ di preparazione in più che comunque a tutti i livelli non guasta mai e certifica il fatto che siano arrivati con l’attitudine giusta a tutti i livelli.