Test quanto mai fondamentale, quello che ha visto l’Italbasket protagonista contro la Nuova Zelanda, che è stato, infatti, l’ultima amichevole prima dell’esordio mondiale con le Filippine. Inoltre, si tratta dell’ultima occasione per coach Meo Sacchetti per scegliere gli ultimi 2 elementi da tagliare, decisione che verrà comunicata il 29 agosto.
Incontro che è preceduto dalla classica Haka, con i nostri avversari che si esibiscono nella caratteristica danza tribale. Italia che inizia la gara con Vitali, Belinelli, Datome, Brooks e Gallinari, come quintetto iniziale, da segnalare l’assenza di Hackett e Sacchetti, il primo per riposo precauzionale, il secondo per scelta tecnica, forse per dare una chance a Ricci. Gli azzurri sono autori di un primo quarto decisamente sottotono, dopo i primi 5 minuti di equilibrio, perdono terreno a causa delle percentuali dei neozelandesi e dei nostri errori in attacco. All’inizio della seconda frazione, gli uomini di Meo accennano una reazione, parziale di 6-0, interrotto da un timeout chiamato da coach Henare, in seguito ad un appoggio di Biligha. In uscita dal timeout, altro black-out che ci riporta a -12. Più tardi, un altro parziale porta l’Italia a -7, al quale segue un altro minuto per gli oceanici. La prima metà di gara si chiude sul 46-37 a nostro sfavore.
Nel terzo quarto, l’Italbasket riparte con un altro piglio, le percentuali si alzano e la difesa aumenta di intensità. Gallinari, Gentile e Belinelli, ci guidano fino al canestro del sorpasso, del quale è artefice Beli al minuto 27 di gioco. Due minuti dopo, altro calo d’intensità, la Nuova Zelanda ci punisce in contropiede fino al 59-64, che diventa 61-64 alla sirena del terzo quarto. Gli ultimi 10 minuti italiani sono un disastro o quasi, prima un parziale di 6-1 subito, poi, nonostante un timeout chiamato da Sacchetti, delle triple aperte che portano il punteggio sul 62-76. Da lì in avanti, l’Italia riesce solo a rincorrere, unico lampo la tripla del -7 di Filloy a quattro minuti dal termine, ma i Tall Blacks gestiscono l’epilogo di gara, il tabellone dice 88-82 alla sirena finale.
Probabilmente la più deludente delle sconfitte del nostro torneo AusTiger, concluso in ultima piazza, senza una gioia. Tra le nostre file promosso solo Gallinari, l’unico (più o meno) continuo nel corso del match. Nella Nuova Zelanda, si fa notare Fotu, di cui Tessitori sarà il cambio a Treviso quest’anno.