Italia, svanisce il sogno Parigi 2024: troppa Lituania per gli azzurri

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Marco Spissu
Marco Spissu nella semifinale con la Lituania (foto Fiba)

Il sogno è svanito. Non c’è una nuova impresa e le Olimpiadi di Parigi 2024 le guarderemo solo in televisione. Troppo superiore la Lituania (88-64), rispetto ad un’Italia che ci prova per qualche sprazzo, ma non riesce mai a trovare le giuste soluzioni sui due lati del campo. Soffrendo terribilmente a rimbalzo e pagando alcuni blackout offensivi, in cui i nostri avversari piazzano i parziali decisivi. Riusciamo a contenere Sabonis, ma c’è un clamoroso Grigonis a spaccare in due la partita, supportato da diversi compagni in vari momenti del match. Gli azzurri sono sempre costretti ad inseguire e non riescono mai a correre e ad accendersi.

Italia-Lituania | La cronaca del match

Gli azzurri partono bene, con Melli e Polonara, ma subiscono presto un parziale di 11-0, con cui i nostri avversari prendono in mano il confronto. Sono Grigonis e Kuzminskas i giocatori chiave, oltre al dominio lituano a rimbalzo, mentre la squadra di Pozzecco fa molta fatica difensivamente, lasciando troppa libertà ai tiratori avversari. C’è anche la doppia cifra di vantaggio baltica (25-35 al 14’), con un paio di triple di Ricci per rianimare l’Italia, rientrata poi anche a -2 con le giocate di Melli e Tonut. Il finale di primo tempo, però, è tutto di marca lituana: una tripla di Lekavicius e tre liberi di Sirvydis riportano i suoi a +9.

Anche il rientro dagli spogliatoi è molto complicato, arriva un nuovo parziale e la Lituania scappa per davvero, arrivando a +14. L’Italia fatica ad attaccare e, anche nei pochi tiri discreti, non fa canestro, così i baltici ne approfittano per allungare ulteriormente, scavando un solco tra le due squadre (40-59 al 25’), con il solito Grigonis a punire costantemente la difesa azzurra. Gallinari e Petrucelli trovano finalmente qualche canestro, però il distacco resta sempre importante. Il quarto periodo non cambia il trend della gara, in cui la Lituania controlla senza particolari problemi, facendo salutare agli azzurri il sogno a cinque cerchi.

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Fabio Cavagnera
Lo sport ed il basket sono da sempre la mia passione, diventati poi il mio lavoro, da ormai il lontano 1998 (eh già, sono quasi tra gli 'anziani'). E Backdoor Podcast lo ritengo un mix tra passione e qualità.

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