Mondiali 2019 | “Italia, dobbiamo sognare in grande”. E Sacchetti resta

116
Italia Mondiale 2019
Datome, Petrucci e Sacchetti a Foshan

Il caldo umido di Foshan ha accolto la vigilia dell’Italia. Sveglia tranquilla (ore 9.45 cinese), poi colazione, riunione, allenamento e le ultime parole, quelle del presidente Gianni Petrucci, del ct Meo Sacchetti e del capitano Gigi Datome. Aspettando la sfida con le Filippine (ore 13.30 italiane), c’è un ambiente sereno in casa azzurra, con la volontà di stupire, ma anche la consapevolezza di una preparazione non proprio ideale, con le sei sconfitte consecutive sul groppone con cui l’Italia si è avvicinata a questo Mondiale 2019.

Proprio da quello è partito il ct azzurro, tornando sulle gare di preparazione:

Non ci giriamo attorno, non siamo stati sicuramente contenti di aver giocato certe partite, anche se abbiamo visto qualcosa di buono. Abbiamo recuperato giocatori che erano fuori da tanto tempo, ma ora si resetta tutto. Ora giochiamo con le Filippine e dobbiamo guadagnarci tutto, creandoci però un’autostima importante. L’emozione è tanta, poi credo i giocatori riescano ad esprimere anche quello che non hanno in una manifestazione del genere.

Escluso Belinelli, nessun azzurro ha esperienza in un Mondiale, anche se il capitano è ormai da tempo abituato a queste atmosfere:

La squadra è molto felice e non vede l’ora di iniziare. È stata una preparazione con alti e bassi, ma ora si azzera tutto per esperienza. Da capitano mi preoccupo che la squadra abbia un alto livello di moralità per sopperire ai momenti difficili e la volontà di aiutarsi. Dobbiamo sognare in grande, ma siamo realisti e sappiamo di avere un determinato valore. C’è stato tanto lavoro per arrivare fino qui e, negli ultimi giorni, gli allenamenti erano diversi, con più voglia di collaborazione e di aiutarsi.

Un passo avanti confermato anche da Sacchetti:

Questi giorni qua in Cina ci hanno aiutato. Lo stare insieme è stata la cosa giusta, gli ultimi due allenamenti è successa una cosa mai capitata: ho visto il coinvolgimento di tutti con la voce. Ho sentito parlare i miei giocatori, in un modo che non avevo sentito sinora.

Datome non è al meglio della condizione, visto il rientro solo negli ultimi giorni, ma il capitano non vuole parlare di questo:

Capisco la domanda, ma è un momento speciale. Non voglio pensare a nient’altro. Poi parlare di una percentuale di forma sarebbe piangersi addosso, sono integro quel quanto che basta per aiutare la squadra.

Si parte con le Filippine, una partita subito da vincere, così inquadrata dal ct:

Ha i piccoli molto piccoli, cercheranno di attaccare il canestro specialmente in transizione. Sarà importante non lasciargli delle strade aperte per arrivare al canestro. Hanno poi un giocatore di scuola americana in grado di giocare anche lontano da canestro (Blatche, ndr). Sicuramente noi abbiamo rispetto, ma non dobbiamo avere paura delle Filippine. Loro giocheranno la loro pallacanestro, ma dobbiamo avere le qualità fisiche e tecniche per portare a casa il risultato.

Con il sogno olimpico sempre in sottofondo, come ricordato dal presidente Petrucci:

Noi dobbiamo scalare le montagne per qualificarci alle Olimpiadi. Sono soddisfatto del comportamento della squadra, abbiamo un capitano straordinario. Ho ottimismo e sano realismo. La partita più difficile è quella d’esordio, non abbiamo paura di nessuno. Non dobbiamo accontentarci del preolimpico, ma alzare l’asticella.

E proprio dal presidente federale arriva una conferma importante:

Abbiamo un allenatore già confermato, che rimarrà indipendentemente dal risultato del Mondiale. Di cosa sarei soddisfatto? Se vinciamo. Poi certo ci sono tutte le altre squadre, ma io vorrei arrivare in finale.

Ora il tempo delle parole è finito, la parola passa al campo. E ci sarà anche Marcello Lippi, ct campione del Mondo 2006 dell’Italia calcistica, per dare qualche consiglio e fare anche da portafortuna. Anche tredici anni fa gli azzurri non erano certo partiti da favoriti…