L’Italia è a Foshan ed ora è davvero nel clima del Mondiale 2019. Alcuni giorni per ambientarsi (il fuso orario era già stato assorbito con il torneo AusTiger), prendere confidenza con il parquet e per cercare di dissipare il più possibile i tanti dubbi arrivati da una preparazione con tanti infortuni e la squadra al completo solo nelle ultime due uscite, comunque priva di una pedina chiave come Melli. Ora però non c’è più tempo di fare esperimenti e prove, perché da sabato si giocherà per i due punti e le partite contro Filippine ed Angola sono da vincere, almeno per qualificarsi per il preolimpico.
Italia al Mondiale 2019 | La doccia gelata neozelandese
Le due amichevoli con Serbia e Francia avevano portato un po’ di rinnovato ottimismo sulla squadra di Sacchetti: i rientri di Gigi Datome e Danilo Gallinari parevano aver portato un toccasana a tutto il gruppo, giocandosela quasi alla pari con due delle compagini più attese nella rassegna iridata. Invece, la brutta sconfitta contro la Nuova Zelanda ha riportato alla luce tutti i problemi delle uscite precedenti, in cui gli azzurri hanno avuto solo qualche lampo individuale e nulla più.
L’assenza di Daniel Hackett ha tolto l’unica vera luce in regia vista nel corso della preparazione. Già nelle precedenti uscite, infatti, quando non era in campo il giocatore del Cska c’è stata grande fatica per produrre un po’ di gioco offensivo fluido. La sua assenza completa contro i ‘tall blacks’ ha reso troppo individuale e prevedibile l’attacco azzurro. Il play sarà ovviamente pronto per l’esordio iridato, ma è fondamentale ritrovare un contributo anche da parte di Luca Vitali e Ariel Filloy (se resteranno nei 12) per non far scendere così nettamente il livello della squadra.
In questo discorso, rientrano anche le prestazioni non soddisfacenti da parte delle seconde linee azzurre: tolti Belinelli, il già citato Hackett, Alessandro Gentile e l’ottima crescita di Tessitori, gli altri non stanno rendendo secondo le aspettative. Molto discontinui Amedeo Della Valle e Awudu Abass, i due migliori nelle qualificazioni, mentre preoccupa un insolito rendimento sotto il par di Jeff Brooks. Senza alternative valide, possono diventare rischiose anche le prime due gare.
Italia al Mondiale 2019 | Le condizioni di Datome e Gallinari
A complicare l’assunto, ci sono le condizioni ovviamente non perfette di Gigi Datome e Danilo Gallinari. Il capitano è davvero in ritardo e, come detto anche da Sacchetti, ha un’autonomia di utilizzo di “10-12 minuti”, che si spera potranno salire nel corso della rassegna iridata. Escluso il lampo iniziale contro la Serbia, il giocatore del Fenerbahce è apparso molto lontano dal suo standard di rendimento. Ed è ovviamente un problema importante per l’Italia, su entrambi i lati del campo.
Un po’ più ottimismo per quanto riguarda il neo giocatore di Oklahoma City. Dopo una prima uscita piuttosto appannata, il Gallo è salito di tono nelle due partite successive ed è stata l’unica vera nota lieta della gara di lunedì con la Nuova Zelanda. Sono troppo importanti il suo talento e la sua duttilità per dare pericolosità all’attacco azzurro, anche quando viene utilizzato da 5. Questi giorni che mancano al debutto non potranno far altro che dare ulteriore condizione e fiducia.
Italia al Mondiale 2019 | Gli ultimi due tagli di Sacchetti
Questo rendimento altalenante ha consigliato il ct Meo Sacchetti di ritardare la scelta degli ultimi due tagli e, quindi, dei dodici definitivi per il Mondiale 2019. La decisione verrà presa solamente domani, ultimo giorno utile per presentare la lista completa alla Fiba. Chi rischia il taglio? Probabile sia Giampaolo Ricci uno dei due giocatori destinati a tornare in Italia: non ha giocato nemmeno un minuto nell’ultimo torneo ed anche prima era rimasto abbastanza spesso fuori dalle rotazioni.
Più difficile capire chi sarà l’altro escluso. Potrebbe essere uno tra Luca Vitali ed Ariel Filloy, se il ct deciderà di portare solo due play puri e sfruttando altri esterni per dare una mano in regia. Ma nelle ultime uscite è rimasto fuori Brian Sacchetti e questo fa pensare anche il figlio del ct possa essere un possibile taglio. Lo scopriremo tra alcune ore: sperando che i dodici scelti possano dissipare tutti questi dubbi e far vivere una grande avventura mondiale alla pallacanestro italiana.