In attesa di risolvere il quesito Mannion sì/Mannion no, la Pallacanestro Varese ufficializza il primo colpo di mercato: Justin Gray. Un giocatore che è cresciuto stagione dopo stagione in Europa, fino a diventare un elemento che sembra essere a tutti gli effetti funzionale a quello che è lo stile di gioco di Varese.
Proponiamo il suo scouting grazie ai video di Synergy con cui Backdoor Podcast ha una interessante collaborazione professionale.
https://synergysports.com/sport/basketball/
La carriera
Prodotto di quella ricchissima miniera di talenti che si chiama Texas Tech (in Italia si sono affermati, tra gli altri, i compagni di squadra Davide Moretti, Tariq Owen e Matt Mooney), classe 1995, Justin Gray sbarca nel basket europeo partendo dal basso. Gran Bretagna (i Flyers di Bristol), Kosovo (KB Rahoveci), Portogallo (CAB Madeira), ottenendo sempre buone prestazioni e la doppia cifra realizzativa. Poi Justin sale di livello: Polonia, Grecia e Germania. Al Bamberg si mette in mostra segnando 9.1 punti (43.5% da 3) e 3.3 rimbalzi in 20.7’ di utilizzo a partita. Ecco quindi la chiamata dell’Italia, a Varese, dove è atteso ad un ulteriore step all’interno di un sistema di gioco, il Moreyball, che pare essere tagliato su misura per lui.
Che giocatore è Justin Gray?
E’ una bella presa per il concetto di pallacanestro che ha Varese. 3&D fatto e finito, ottimo atleta e con una tecnica di gioco essenziale. Una definizione? Fa poche cose, ma le sa fare molto bene.
ATTACCO
Giocatore essenziale per il 3&D. E’ un grande atleta: dotato di una lunga falcata e di un gran corpo, ottimo contropiedista, è un atletismo funzionalissimo al sistema di gioco di Varese.
E’ un ottimo spot up shooter. Ha braccia lunghe e un rilascio molto alto, che lo rendono estremamente pericoloso da oltre l’arco (43.5% da 3 al Bamberg).
DIFESA
Ha braccia lunghe, caratteristiche che gli permetto di fare tante cose, soprattutto giocare in anticipo sui passaggi e in marcatura. Ha corpo per dare una mano anche vicino al ferro, a rimbalzo e aiutando i compagni.
E’ un giocatore in assoluto switchabile sui lunghi, può marcare sui cambi ed è molto aggressivo in aiuto (sugli stunt).
Ha buonissime gambe per tenere gli uno-contro-uno.
Cosa non va?
E’ un po’ pericolante sui cambi difensivi contro giocatori più rapidi e nei cambi 3-1 (ovvero se cambia contro un play o una guardia può fare fatica). Ogni tanto distratto sui blocchi, migliorabile mentalmente in certi closeout.
CONCLUSIONI
E’ un giocatore che è partito dal basso, ma che è cresciuto anno dopo anno, conquistando la fiducia di coach e compagni grazie anche ad un buon carattere. Nel rapporto qualità-prezzo-stile di gioco sembra essere un acquisto assolutamente azzeccato da parte di Varese. Dopo la stagione al Bamberg pare essersi ritagliato la definizione di specialista e di perfetto 6° uomo che si alza dalla panchina per portare intensità sui due lati del campo.