A un paio d’ore dalla palla a due della finale della Frecciarossa Coppa Italia 2024, è ormai tradizione che Umberto Gandini tracci un bilancio della competizione, dello stato generale della massima serie italiana e delle prospettive future. L’occasione è la consueta conferenza stampa tenuta nella pancia della Inalpi Arena di fronte ai media accreditati. Ecco le dichiarazioni più importanti rilasciate dal Presidente LBA: in apertura la risposta alla nostra domanda sul rapporto di forza tra le società e la LegaBasket in termini di disponibilità a rilasciare dichiarazioni durante competizioni come la Final Eight, seguita da altri passaggi significativi sollecitati dai quesiti dei colleghi.
Non è assolutamente nessuna volontà di oscurantismo, credo che voi siate proprio testimoni di quanto LBA ha cercato di parificare tutti gli organismi di comunicazione e di stampa. Per quanto riguarda il discorso della finale, il tema è legato al fatto che è un evento televisivo: abbiamo delle stringenti regole perché come avete già visto in passato alle ore 20 parte Che Tempo Che Fa sul 9, noi dobbiamo finire entro quel momento. Dopodiché una volta consegnata la coppa non ci sono problemi, c’è la zona mista e ci saranno altre cose, ma abbiamo la necessità di finire entro un momento preciso. Per quanto riguarda il resto purtroppo io non sono responsabile, però posso garantire che Maurizio (Bezzecchi, ndr) vi è testimone e che evidentemente sensibilizzeremo molto le nostre società su questo fatto. Noi possiamo e anzi lo facciamo richiedere alle società una determinata apertura, poi puoi capire che ci sono le circostanze, i confini e quant’altro, però credo che un giocatore e un allenatore siano sempre disponibili.
[Interviene Maurizio Bezzecchi, addetto stampa LBA]
Già abbiamo rispetto alle precedenti edizioni, come avrei potuto verificare con l’istituzione della zona mista, abbiamo comunque messo a disposizione un numero maggiore di protagonisti, quindi crediamo comunque di aver fatto un allargamento. Certamente lavoriamo anche per le prossime edizioni, questo è un aspetto che rientra anche nel cammino di crescita che ha identificato il Presidente di LBA, per permettervi ancora di più, coerentemente anche con l’impianto, di potervi dare ancora un ulteriore e maggiore accesso ai giocatori. La ragione per cui siete confinati è questa.
[IN AGGIORNAMENTO]
Sui dati e sulla collaborazione con le istituzioni di Torino: A Torino l’anno scorso abbiamo annunciato il record ogni tempo delle varie giornate delle Final Final Eight di Coppa Italia e quest’anno abbiamo il piacere di replicare, i dati sono stati molto migliori rispetto all’anno scorso, che conferma la bontà della scelta di Torino con tutta la collaborazione che abbiamo avuto dalle istituzioni, regione, comune di Torino e commercio, la FIP Piemonte e in generale la federazione con tutte le loro forze. Con una stima ancora parziale ma non totale, abbiamo raggiunto un totale di 40.059 spettatori rispetto ai 36.371 dell’anno scorso, l’incremento è del 10.1 per cento, anche questo penso vada degli annali. Nella giornata di sabato, il dato cumulativo di presenti è stato di 12.207 e questo costituisce in assoluto il record per la manifestazione per quanto riguarda le semifinali. 7.258 spettatori per il mercoledì, il quarto di finale, 8.482 per il quarto di finale di giovedì, 12.207 per quanto riguarda le semifinali di sabato e oggi abbiamo una previsione di 12.112, non è un grande mistero, nella giornata di ieri c’è la somma delle tifoserie che si sono cambiate tra una partita e l’altra. Abbiamo avuto ottimi risultati dal punto di vista dei contenuti e dell’aspetto digital della manifestazione: più di 650 contenuti prodotti, molte attività in collaborazione con tantissimi stakeholder e con le istituzioni, l’abbiamo detto, la Regione Piemonte, abbiamo avuto un grande supporto da Juventus e da Torino Calcio. La zona è stata particolarmente impegnata insieme a Discovery, le attività di Influencing che ha fatto Diletta Leotta… 7 milioni di visualizzazioni sui canali LBA, a cui vanno aggiunte le visualizzazioni generate dai contenuti dei collaboratori. In totale, abbiamo più del 21% di visualizzazioni e più del 35% sulle interazioni soltanto sui canali LDA.
Sul percorso, fisico e ideologico, del trofeo in Piemonte: Ricordiamo alcuni dati di attività collaterali, abbiamo fatto come sapete il percorso della Coppa. 19 tappe in Piemonte, in più abbiamo fatto le otto tappe nelle sedi degli otto squadre classificate, nella settimana dell’evento la Coppa Italia è stata presente allo Juventus Stadium, abbiamo fatto degli eventi con la boutique Brietling a Torino, l’opening night con la proiezione del film su Dino Meneghin che questa sera omaggiato dalla platea del Pala Inalpi, le coppe sia maschile che femminile sono state portate in cima al grattacielo della regione. Una cosa molto importante che ci teniamo come LBA è che tutto il progetto scuola iniziato l’anno scorso è replicato anche quest’anno, oltre 900 bambini delle classi quarta e quinta, delle scuole primarie, delle classi prime, delle scuole secondarie, il primo grado del Piemonte, sono stati ospitati nei primi tre giorni della manifestazione. Hanno avuto interazioni con Carlton Myers, il nostro ambasciatore, con Chicca Macchi, ambasciatrice delle Final Four femminili, è stato anche da questo punto di vista un grandissimo lavoro. Abbiamo avuto il workshop digitale con le 16 società, abbiamo ospitato una B2B experience con quasi 200 aziende presenti, gli eventi nel Foyer, presenza continua di spettacoli di intrattenimento, il clinic internazionale fatto nelle giornate di venerdì e sabato. Mi piace ricordare il rapporto che abbiamo instaurato l’anno scorso con la Fondazione Piemontese per la ricerca, Sostieni Candiolo, abbiamo fatto anche quest’anno la nostra charity night e abbiamo il meccanismo di raccolta di fondi grazie alle triple segnate nella manifestazione, escluso il conteggio delle triple, abbiamo già raggiunto più dei 40 mila euro che abbiamo raccolto per la manifestazione dell’anno scorso. Al termine della finale con la Presidente Donna Allegra Agnelli, vi sveleremo qual è il totale aggiungendo appunto anche le triple realizzate dalle squadre in questa finale. Direi che in linea generale per concludere il mio intervento è stata un’ulteriore grande soddisfazione, ormai le Final 8 già lo erano ma ormai sono entrate nella dimensione dell’evento, mi piace molto il fatto che Torino e la Regione inizino il loro anno sportivo con le Final 8 del 2024 e finiscano con le ATP Finals a novembre e così sarà anche nel 2025.
Sulla permanenza futura a Torino anche oltre il 2025:
Intanto l’edizione del 25 febbraio sarà qua e questo è un dato di fatto, ci sono elezioni e finisce anche il mio mandato nel giugno ’25 quindi bisogna tenere presenti tutte le varie circostanze. Noi siamo stati benissimo, Torino è diventata sede delle Final 8 per tre edizioni di fila, cosa che non è mai successa nella storia passata di questa manifestazione e quindi saremo molto felici di affrontare il discorso nelle sedi opportune. La prima evidentemente sarà una volta ricevuto l’interesse da parte delle istituzioni di parlarne con le mie associate e con le sedici squadre di LBA e quindi decideremo così.
Sul coinvolgimento di LNF e le prospettive future di una manifestazione unica con LNB:
Più che altro è stato proprio, come avete visto, un coinvolgimento diretto, un desiderio di fare un evento allargato e sicuramente, ne ho ancora parlato con Massimo Protari, ma non credo avrà delle difficoltà, noi lo faremo anche nel 2025, quindi assolutamente sì. Questo tipo di struttura, questa città ci permette di gestire bene la cosa, ne parleremo ovviamente con la Lega Femminile, ma l’intenzione è da parte nostra di invitarne anche l’anno prossimo. Anche lì, no, non ne abbiamo parlato, loro adesso parlano con la loro coppa a Roma, il dialogo con le quesite Majorana è ovviamente continuo, apertissimo e lavoriamo insieme su tanti fronti, per cui sicuramente un tema di confronto.
Torino ha un grandissimo vantaggio, che ha più di un impianto per ospitare una manifestazione di questo tipo e quindi anche dal punto di vista delle varie capienze può accontentare diversi pubblici, quindi questo lo valuteremo. Credo che ci sia un tema di calendario, perché loro oggi stanno giocando in questo periodo, avendo anche un campionato che l’anno prossimo credo che sarà più lungo, perché saranno 20 squadre, girone unico, quindi temo che non ci sarà la possibilità temporale, ma parleremo sicuramente.
Quale ulteriore tappa per dare visibilità maggiore alla Coppa? Cercheremo sempre di migliorare, cercheremo di correggere le cose che quest’anno non sono andate bene e valorizzeremo le cose che quest’anno sono andate meglio, perché come tutte le cose bisogna fare un po’ di debriefing, metterci la testa, confrontarci e ragionare. Quest’anno abbiamo introdotto la data zone RefCam, che è una cosa nuova, che è stata utilizzata ieri ma sarà utilizzata oggi anche nella diretta, sia dal 9 che da la zone, ed è un’iniziativa, un approfondimento tecnologico per far vedere tutto quello che possiamo fare e migliorare. Lo faremo anche per quanto riguarda la manifestazione, l’obiettivo che io mi sono posto e che ci siamo posti insieme alle società era ovviamente quello di diventare un punto fermo nella programmazione sportiva del nostro paese. Adesso mi piacerebbe riuscire a far crescere ancora di più il pubblico per quanto riguarda le partite nel quarto di finale, che sono per definizione difficili, perché vengono giocate infrasettimanali, calcoli di giovedì, orario pre-serale e serale, quindi con delle complicanze di quel tipo, però già quest’anno abbiamo avuto un incremento importante, più del 30% nella seconda serata rispetto all’anno scorso, quindi sicuramente margini ci sono. Ci mettiamo un po’ la testa e ci ragioniamo.
Sull’eventuale collaborazione con LBF anche per la Supercoppa: Non lo so, diciamo che ci ho anche pensato, nel senso che l’anno scorso è uno dei temi che abbiamo affrontato quando la Supercoppa Femminile è stata giocata nello stesso weekend, loro erano a Pordenone e noi eravamo a Brescia. I giorni sono meno, forse è un po’ più complicato, però a priori non escludo, così come non escludo che è un tema di Lega Femminile, che possono tornare anche loro a un format Final 8 e non a una Final 4, perché come dicevo prima su Torino ci sono altri impianti. Volendo si può giocare il quarto di finale in un altro palazzo mentre noi giochiamo al maschile, poi metterci in piedi nel semifinale, però sono tutti temi che affronteremo con loro. Il successo del Final 8 di quest’anno all’anno scorso tra i finali scudetto ha premiato LBA che ha cavalcato i grandi eventi, alla luce di questo fatto che invece ha come contrasto, e non solo il basket, ma anche degli altri sport, il fatto che la stagione regolare e le partite normali non abbiano invece una crescita di interesse. Non c’è una certa contraddizione nell’avere ridotto i finali LBA da 7 a 5, anche perché l’anno scorso, se andiamo a vedere le medie, con l’audience televisiva, sono state le partite di finale a salvare le medie stagionali da un risultato insufficiente.
Si ricorda che sono stati anche i giocatori che arrivati all’interno di gara 5, addirittura gara 6, erano esausti. Quello è stato un tema che è stato portato all’attenzione. Obiettivamente noi per quanto riguarda il calendario di quest’anno l’abbiamo ridotto perché c’è un periodo limitato.
Al momento in cui noi abbiamo fatto la pianificazione non sapevamo se l’Italia si sarebbe qualificata attraverso i mondiali o meno. Anche perché poi credo senza dubbio più sale la posta in paio e più c’è la finale che diventa la finalissima 3, 4, 5 volte evidentemente il successo è conseguente. Però eravamo già gli unici in Europa che giocavano al meglio delle 7 oltre a LBA c’era solo l’NBA.
Su un futuro spostamento di giornate di LBA o Final 8 all’estero:
Per quanto riguarda i giornali di campionato, a parere personale io lo trovo estremamente complesso, ma non per il punto di vista commerciale. Per quanto riguarda trofei all’estero, l’ho già detto e lo ridico, campionato e Coppa Italia sono trofei federali e ritengo giusto che siano giocati e assegnati dal Stato della federazione competente, quindi in conseguenza escludo che i trofei possano andare all’estero.
La Supercoppa è un evento di LBA, come è l’evento di lega del calcio ad esempio, ed è sicuramente l’evento che più si presterebbe a un’eventuale disputa all’estero. Ci stiamo provando, stiamo dialogando, abbiamo dialogato. Fino ad adesso non abbiamo trovato la strada giusta, ma questo non esclude che in futuro ciò possa avvenire, ma non ha nulla a che vedere con gli eventi federali, con l’assegnazione dei titoli federali, quindi la supercoppa è un titolo di lega.
Ci sono stati momenti difficili durante la presidenza? Non vorrei essere interpretato male, ma stupito no perché, essendo un professionista, ritenevo, ritengo di avere le caratteristiche per poter fare questo ruolo. Non è stato facile all’inizio, ma non tanto per come era strutturata LBA, ma quanto perché abbiamo iniziato col Covid. Quindi qualunque cosa si amplificava, qualunque cosa era complessa, mai vista, mai vissuta, quindi questo sicuramente ha fatto in modo che tutti fossero coinvolti nella problematica principale, giocare le partite in sicurezza, in salute, eccetera, ma ha portato anche a sollevare un altro tipo di problematica, ossia rendere sostenibili per le società, anche in periodo di pandemia, lo svolgimento dell’attività sportiva.
Al momento confermo che noi siamo molto contenti della relazione che abbiamo con il nostro partner in chiaro del gruppo Warner Bros Discovery che con DMax tutte le domeniche e con il canale 9 negli eventi, in particolare anche oggi, ci dà grande visibilità. Poi il pubblico deve abituarsi a cercare il basket, a trovare il basket magari dove oggi o fino a ieri o l’altro ieri non lo trovava, quindi in particolare noi siamo in chiaro con un’offerta importante, l’illuminazione del 9 di DMax ai pari alle reti Rai, quindi da quel punto di vista faccio fatica a vedere il programma. Capisco il tema, so benissimo a cosa pensa il Presidente Bulgheroni nel caso e di quanto è importante una visibilità in chiaro, ma vorrei ricordare a tutti voi una volta per tutte che è tolto il calcio in questo paese tutti gli sport di squadra sono sport di nicchia. La nicchia può essere grande o piccola, ma sono sport di nicchia e su questo noi stiamo cercando di lavorare per avere una nicchia più grande rispetto a quella che aveva il basket nel 2019 e penso ci stiamo arrivando, sicuramente la nicchia si allarga.
Sicuramente ci sono cose che si possono migliorare, ne parleremo internamente. Ci sono cose che mi hanno soddisfatto, altre che mi hanno soddisfatto meno, ma questo non è il luogo giusto per discuterne. Posso confermare che la grandissima sinergia che c’è tra regione e comune permette a Torino di avere una manifestazione invidiabile a noi del basket. Ci hanno fatto ponti d’oro per avere questa manifestazione. Siamo estremamente contenti che, grazie al loro impegno, siamo riusciti a portare più di 40 mila persone al basket.
Come ho detto prima, i momenti difficili per me sono stati i primi anni e la pandemia. La passione che io ho è la passione per il mio lavoro, quindi la passione per il mio lavoro è di conseguenza la passione per il basket. Io voglio fortissimamente lasciare un segno, ma il mio segno non deve essere un segno che porti a me delle onorificenze o dei complimenti. Il segno che io voglio è che la pallacanestro ritorni ad essere quella che abbiamo conosciuto quando eravamo più giovani, e che quindi torni ad essere uno sport estremamente rilevante. Poi tante vicissitudini e tante cose magari lo hanno portato a non essere considerato tale. Io sono convinto invece che lo sia, per cui il mio scopo è quello di dare al basket lo spazio e la dimensione che merita.
Come dimensione, ovviamente siamo limitati dalle dimensioni fisiche degli impianti. E questa è una cosa sulla quale mi sto battendo, per quel poco che possa fare, per cercare attraverso i soldout di far capire alle amministrazioni che è necessario avere degli spazi più grandi.
Un consiglio a un imprenditore piemontese per investire nella pallacanestro:
Io mi auguro e spero che ci sia. Perché ce ne sono tanti, Avino è uno di questi, che hanno la vocazione dei mecenati e vogliono fare un’operazione per rivalorizzare il territorio. Però credo che sia assolutamente necessario anche un lavoro di squadra, l’uomo solo al comando ha anche gli oneri, non soltanto gli onori. Oggi ad esempio abbiamo in finale la GeVi Napoli, che ha una famiglia di riferimento, ma che è un gruppo di soci che hanno scelto insieme di fare questo viaggio nella pallacanestro e nella LBA. Dall’altra parte abbiamo l’Olimpia Milano, dove Giorgio Armani ha scelto da mecenate di fare quanto sta facendo, e lo ringraziamo tutti, per il basket. Ci sono entrambe le strutture societarie del nostro basket.
Io credo che Torino, con la forza dell’imprenditoria e il numero di aziende che ci sono, magari prendendo esempio dalla sinergia con cui lavorano regione e comune, possano trovare le forze, perché poi alla fine è evidentemente tanto legato al basket a quanto si può investire.