LBA Rising Star: l’ascesa di Eboua, Mezzanotte e Pajola

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Paul Eboua
Foto concessa da Giulio Ciamillo per Backdoor Podcast.

Abbiamo già detto che il premio di rookie of the year andrebbe conferito senza alcun dubbio a Ethan Happ. Se dovessimo assegnare anche gli altri premi di una stagione a metà, sarebbe molto interessante prendere in considerazione quello che nelle principali coppe europee viene chiamato Rising Star Throphy ovvero il premio al miglior giovane. Convenzionalmente consideriamo giovani i giocatori Under 22, che è anche l’età dei senior del college e nella quale si è automaticamente eleggibili per il draft NBA. Quest’anno in LBA hanno mostrato cose molto interessanti in particolare tre giocatori: Eboua, Mezzanotte e Pajola.

 

Paul Eboua (’00, 203cm, 89kg)

Abbiamo già preso in considerazione l’ala di Pesaro quest’anno. C’era grande attesa intorno a lui e nonostante le grandi difficoltà della Carpegna Prosciutto il prospetto italocamerunense è riuscito comunque a mettersi in mostra catturando l’attenzione di diversi scout NBA. L’atletismo e l’esplosività sono le prime cose che balzano all’occhio vedendolo giocare e gli consentono di attaccare il ferro e schiacciare con ferocia. È un giocatore che si esalta in transizione, ottimo rimbalzista e buon stoppatore. Il tiro è piuttosto ondivago, in stagione ha tirato con il 25.8% dalla lunga distanza e con il 62.5% ai liberi. È stato uno dei più positivi di Pesaro quest’anno dove ha ricoperto diversi ruoli, dall’ala al centro. In difesa sfrutta al meglio le sue lunghe leve e la sua wingspan che gli permettono di potersi accoppiare contro ogni ruolo, dall’1 al 5. Viene dato a fine secondo giro in diversi mock draft nba: il tiro e il ball-handling sono i principali aspetti su cui dovrà lavorare.

Medie: 7.4 punti, 5.3 rimbalzi, 8.9 di valutazione in 21.6 minuti.

Mezzanotte
Foto concessa da Giulio Ciamillo per Backdoor Podcast.

Andrea Mezzanotte (’98, 206cm, 90kg)

Dopo un inizio di campionato sbalorditivo il suo minutaggio e di conseguenza le sue medie sono un po’ calati, ma ciononostante la stagione del lungo Trentino va considerata decisamente positiva. Se dovessimo etichettarlo potremmo definirlo uno stretch four, un lungo a cui piace allargare il campo, che nonostante la stazza è piuttosto rapido e che ha mani educate. Ha un tiro morbido e molto efficace dalla lunga distanza, quest’anno un eccellente 44% su 2.37 triple tentate a partita. Offensivamente è già piuttosto completo, ha fatto intravedere il suo potenziale anche a livello di assist e di letture. Fisicamente deve metter su qualche chilo di muscoli per poter reggere meglio i contatti e un altro aspetto su cui può migliorare è la difesa e la presenza a rimbalzo.

Medie: 5.5 punti, 1.8 rimbalzi, 4.5 di valutazione in 16.7 minuti.

Pajola
Foto concessa da Giulio Ciamillo per Backdoor Podcast.

Alessandro Pajola (’99, 194cm, 83kg)

È un playmaker con una buona taglia per il ruolo e si è distinto per aver dimostrato una grande personalità in campionato ed in Eurocup dove ha sfruttato al meglio i minuti concessigli da coach Djordjevic. Già ora è un difensore d’élite in grado di rubare 2.7 palloni nella proiezione sui 40 minuti (uno dei migliori della LBA) che non concede nulla agli avversari e che può sfruttare al meglio i mismatch. È un buon handler, ottimo passatore e abile nelle letture. La dimensione offensiva al momento non è il punto forte, è in grado di rendersi pericoloso al tiro o di attaccare il ferro ma non lo fa con costanza…è più della scuola “less is more”. E a proposito di scuola, alla virtus quest’anno ha avuto due maestri d’eccezione: i due serbi Milos Teodosic e Stefan Markovic. La possibilità di allenarsi quotidianamente con loro è forse la migliore opportunità che una PG ventenne possa avere in Europa e l’impressione è che Pajola la stia sfruttando al meglio.

 

Medie: 3.4 punti, 1.6 rimbalzi, 1.5 assist, 4.6 di valutazione in 12.6 minuti.

Nella prima clip un un’ottima lettura difensiva dove ruba palla guadagnandosi un giro in lunetta. Nella seconda bell’assist schiacciato a due mani per Hunter che purtroppo non concretizza. Nella terza sfrutta un blocco e un ingenuità difensiva per trovare un varco e concludere a canestro.

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