Il mercato della mattinata in Legabasket è legato più a delle dichiarazione che a delle effettive news. Su due fronti abbastanza caldi del basket italiano sono intervenuti due protagonisti societari a dire la propria.
Il primo è stato il presidente Aldo Vanoli, patron di Cremona, che a La Provincia, si è espresso senza freni togliendosi più di un sassolino dalle scarpe. Purtroppo, però, la fase saliente delle sue parole difficilmente farà felici i tifosi cremonesi ed è una brutta notizia per il nostro basket in generale, in quanto difficilmente vedremo la Vanoli nel prossimo campionato di Legabasket.
Nell’ultima assemblea si è quasi ignorato il problema virus. Come se niente fosse. Tante squadre sono impegnate nelle coppe europee. per loro prima si inizia e meglio è. Contano sempre gli interessi dei grandi club. Entro tre giorni libererò tutti i giocatori e i membri dello staff sotto contratto. é una questione di rispetto. Se poi arrivasse un investitore e dovessimo fare la squadra non sarebbe un problema ripartire da zero. Diciamo che i primi giorni di luglio saranno il termine ultimo.
Dopo l’attacco alla Legabasket, il presidente ha ammesso che le percentuali di partecipazione della sua squadra alla massima serie il prossimo anno si aggirano intorno al 20%.
Chi vuole salvare il basket a Cremona, non la Vanoli, si faccia avanti perché siamo agli sgoccioli. Sono pronto sia a fare un passo indietro sia a dare una mano a eventuali imprenditori a fare una sorta di avviamento.
Infine, un pò a sorpresa, Vanoli ha riservato battute al veleno per Meo Sacchetti, coach emerito di Cremona, che ha recentemente lasciato la Lombardia, per accasarsi alla Fortitudo.
Non ha neppure avuto il coraggio di venirmelo a chiedere di persona, guardandomi in faccia. Mi ha telefonato e mi ha detto di parlare col suo procuratore.
Sull’altro fronte, c’è Salvatore Trainotti che torna su un tema che abbiamo più volte affrontato, ovvero la permanenza di Alessandro Gentile in quel di Trento. Il GM dell’Aquila, ospite di una delle nostre videochat, ha ribadito la sua posizione sul futuro di AleGent, al Corriere dello Sport.
Il rinnovo di Gentile è legato a valutazioni complessive, anche economiche ovviamente. Siamo rimasti contenti, sia dal punto di vista tecnico, per come si è messo al servizio della squadra, lottando e aiutando i compagni a vincere. Però ci sono molti aspetti da considerare, come ad esempio sapere che competizioni faremo. Questo è un ragionamento che Trento non sta facendo solo su Gentile, ma su tutta la squadra. Stiamo definendo un budget solido, dove per solido intendo realistico e sostenibile durante la stagione. Sapere o no se faremo una competizione europea cambierà molto la tipologia di squadra che vorremmo e potremmo costruire. Fermo restando che stimo moltissimo Alessandro come uomo e giocatore, credo che per un club sia sempre la visione d’insieme a fare la differenza. Poi si innestano i tasselli giusti al posto giusto. Perché attaccare solo i pezzi, senza inserirli in un sistema organico e strutturato, può dare dei risultati nel breve periodo, ma col tempo c’è sempre il rischio che emergano delle criticità.