L’Openjobmetis Varese è fortemente a rischio retrocessione. Fino a poche ore fa, queste parole sarebbero sembrate assurde vista la stagione condotta fino ad ora dai biancorossi. Ma una comunicazione totalmente inaspettata da parte della FIP ha cambiato tutte le prospettive presenti e future della città lombarda. Il Tribunale federale della Federbasket, nella giornata di ieri, ha inflitto 16 punti di penalizzazione all’Openjobmetis per frode sportiva. Questo colloca Varese, attualmente, all’ultimo posto nella classifica di Serie A e a 6 punti dalla salvezza. Prima di tuffarci in dinamiche di campo, tuttavia, cerchiamo di capire cosa è successo fuori. La società lombarda è davvero colpevole di frode sportiva? Facciamo il punto della situazione.
Il tutto ha origine da una vicenda che già diversi mesi fa aveva causato non pochi problemi a Varese. Il caso, ormai ben noto, è quello del mancato pagamento di tutto lo stipendio a Milenko Tepic, giocatore firmato nell’estate 2019 e poi rilasciato dopo tre partite di campionato. Lo scorso novembre era arrivata la sentenza, da parte della FIBA, che aveva imposto all’Openjobmetis il blocco del mercato e il pagamento di tutti i soldi dovuti (poco meno di 100mila euro) al giocatore. Una volta pagate tutte le mancanze, si pensava quindi che la vicenda fosse chiusa. Come le notizie più recenti hanno dimostrato, invece, la situazione era destinata a degenerare ancora di più.
Nella giornata di ieri, è arrivato il fulmine a ciel sereno: un comunicato, da parte del Tribunale federale della FIP, riguardante la penalizzazione di 16 punti da attribuire a Varese. Di seguito riportiamo il testo del comunicato, per poi provare a capirlo meglio.
Si tratta di una sentenza storica, visto che nella storia del basket professionistico non era mai stata sancita una sanzione più grave. Come ben ricostruito da La Prealpina, essenzialmente, il fulcro della vicenda è il seguente: la Giustizia Federale ritiene che l’Openjobmetis abbia fornito falsa documentazione per iscriversi al campionato 2022/23. Questa falsa attestazione avrebbe avuto i fini di nascondere il lodo Tepic, in modo da permettere a Varese di iscriversi alla nuova stagione di LBA senza problemi.
L’oggetto della sentenza, quindi, non riguarda il mancato pagamento nei confronti di Tepic, quei soldi sono stati saldati qualche mese fa. Il nodo centrale riguarderebbe un’azione commessa, secondo il Tribunale, dalla società in questa stagione che avrebbe cercato di “sotterrare” la vicenda. Da parte sua, sempre nella giornata di ieri il club ha rilasciato un comunicato dicendosi stupido del provvedimento, e intento a presentare un immediato reclamo.
Cosa presenta quindi il futuro per Varese? La società farà ricorso alla Corte d’Appello Federale, ma con ogni probabilità la contesa non verrà risolta in tempi brevi. Un’eventuale rettifica della pena, quindi, difficilmente sarà comunicata prima del termine del campionato. Motivo per cui l’Openjobmetis sembra molto vicina alla retrocessione: l’attuale classifica dice 12 punti, ultima in classifica con la penultima a +4 e la quota salvezza a +6. Servirebbe un finale di stagione straordinario alla squadra di Brase per raggiungere la salvezza, e tutte da verificare saranno le condizioni mentali con cui i giocatori riusciranno a presentarsi in campo.
Per quanto riguarda invece le questioni extra campo, queste ultime terranno banco per diverse settimane. Lunedì 17 Aprile sarebbe dovuto essere il giorno del closing con i nuovi investitori, ma al momento non è dato sapere come gli australiani reagiranno. Fatto sta che la sentenza, al momento, questa è e questa rimarrà. La probabilità che qualcuno, all’interno della società, abbia sbagliato qualcosa è molto alta. Una condanna di questo tipo sarebbe difficile da immaginare, se alla base non ci fossero state effettivamente delle serie mancanze. L’Openjbmetis è davvero colpevole? Al momento sì. Starà a Varese, nel caso, dimostrare il contrario nell’immediato futuro.