Legabasket: la Serie A è un campionato in crescita?

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Una nuova stagione di Serie A è iniziata e la palla a spicchi è tornata a far sentire la propria voce sui parquet italiani. I primi risultati dell’anno hanno lasciato spazio a qualche piccola sorpresa, evidenziando tuttavia la condizione non ancora ottimale di molte delle squadre in campo. Una condizione che le società si augurano presto di raggiungere, per poter dire la propria in Italia e, in alcuni casi, in Europa. Da questo punto di vista, è interessante notare come il nostro campionato si rapporti rispetto a tutte le altre leghe domestiche europee. Le nostre società sono in crescita? Se sì, quanto rispetto al livello generale del basket europeo, a livello di gioco e non solo?

Fermandoci al primo livello, quello di gioco, si potrebbe affermare che il nostro campionato sia senza troppi dubbi in crescita. Merito delle due squadre in Eurolega, Olimpia e Virtus, ma anche di alcuni investimenti intrapresi dalle altre società. La Reyer Venezia ne è un esempio, presentandosi come una delle squadre più preparate in vista della prossima Eurocup. In generale, la Serie A sta tornando ad affermarsi come una lega interessantetrendy agli occhi esterni. Il suolo italiano, pur non essendo ancora il miglior palcoscenico che si possa desiderare in Europa, è visto come una rampa di lancio importante verso i fari più luminosi del basket europeo. Molti giocatori in LBA trovano un proprio spazio e una propria dimensione, per poi affermarsi a più alti livelli in competizioni come l’Eurocup o l’Eurolega.

Il ritorno della Virtus Bologna in Eurolega garantisce, senza dubbio, più prestigio al nostro campionato agli occhi degli osservatori esterni. D’altro canto, non è detto che la crescita di società come l’Olimpia e le stesse Vu Nere comportino automaticamente una crescita dell’LBA. Sicuramente questa doppia presenza produce più interesse, ma tutta da verificare è la gestione di quest’interesse da parte della Lega.

Se dal punto di vista del gioco e dei talenti in campo la Serie A sta avendo una leggera primavera, dall’altro lato questa non è propriamente confermata dai numeri a livello di audience e di ricezione del pubblico. Nelle interviste di presentazione del campionato, Gandini e Petrucci qualche giorno fa hanno presentato la nuova LBA come un movimento in piena salute e in crescita, ma ci sentiamo di affermare che questa visione non rispecchi pienamente la realtà. Basti osservare tutte le difficoltà incontrate, quest’estate, per la gestione e concessione dei diritti tv. L’accordo con il Canale Nove è stato celebrato come una grande vittoria, ma alla prima gara trasmessa i risultati non sono stati dei migliori, con 117.000 spettatori e lo 0,8 % di share. Per non parlare poi della gestione della Supercoppa, di cui ha già abbondantemente discusso il nostro collega Alberto Marzagalia per Eurodevotion.

Sarebbe ingiusto, tuttavia, prendere in considerazione solamente gli ascolti tv per comprendere l’engagement del pubblico nella nostra Serie A. Oggi il mondo è pieno di stimoli grazie alla tecnologia e i social network, e in questo senso interessante risulta la ricerca condotta da Tommaso Del Prete in questo tweet.

Va da sé che Twitter sia solo uno dei possibili mondi da tenere in considerazione, ma i dati qui forniti sono interessanti. La LBA è quarta in numero di followers su Twitter, ma risulta essere la terza in termini di interazioni dopo la Liga Endesa e la LNB. La Legabasket, inoltre, è seconda nel numero di followers su Instagram (135mila) dietro la sola Liga Endesa (275mila).

Numeri che vanno presi con le pinze, ma in controtendenza rispetto alle difficoltà a cui abbiamo accennato prima dal punto di vista mediatico. È evidente che, dopotutto, il nostro campionato possa essere ancora affascinante e che sia ancora tema di discussione e dibattito. Tuttavia, qualcosa deve cambiare ai piani superiori per far sì che l’engagement da parte del pubblico sia maggiore. A partire dai contenuti social, le interviste di giocatori, coach e dirigenti, la produzione televisiva. Le possibilità di far sbocciare il nostro campionato ci sono, ma al momento stanno venendo colte con poca accortezza.

 

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Marco Marini
Marchigiano fuori sede, studio Relazioni Internazionali e nel frattempo mi diletto a scrivere della mia più grande passione: il basket.

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