Le Finali scudetto sono arrivate ad un turning point decisivo. Dopo la vittoria in gara 4 dell’Olimpia, ora è arrivato il momento del “dentro o fuori” per la Virtus Bologna. Nonostante il punteggio reciti 3-1, tutte le partite fino ad ora disputate hanno regalato (a volte più a volte meno) spettacolo. Ma a tenere banco, come spesso accade in questi casi, è la questione arbitraggio. Se possibile, però, in queste finali più che mai la problematica relativa alla gestione arbitrale è stata al centro di molte discussioni. Vuoi per un clima agitato ancora prima che la serie decisiva iniziasse, vuoi per delle valutazioni dubbie effettuate in queste gare dai “grigi”. A risolvere le beghe di giudicare la conduzione di queste partite c’è però Silvio Corrias, membro della nostra chat premium (gratis solo per questa settimana, ecco come iscriversi!).
Per chi non lo sapesse, Silvio Corrias ha arbitrato nella massima serie di pallacanestro italiana per quattordici stagioni, prima di diventare istruttore di riferimento degli arbitri di Serie A e A2. Un massimo esperto della materia, che all’interno del nostro gruppo Telegram ha effettuato precise valutazioni sul metro utilizzato dagli arbitri in queste Finals.
Partiamo nella nostra analisi dal principio. Gara 1 genera subito ampie discussioni. Milano vince in una battaglia fisica e senza esclusione di colpi, e in cui gli arbitri lasciano correre molto il gioco. Una scelta inusuale per il nostro campionato, che non è abituato a una conduzione di questo tipo. A spuntarla in questo caso è la squadra con più mestiere e che, in situazioni con un tasso così alto di contatti, riesce a gestire meglio la situazione: l’Olimpia. La partita genera quindi molte proteste, soprattutto di matrice virtussina. Al centro della problematica c’è Boris Ryzhyk, arbitro ucraino inserito in via speciale dal nostro campionato per parte delle semifinali e per queste Finals. Questo il commento di Silvio Corrias, in generale sulla partita.
La terna ha fatto giocare fischiando poco, quasi nulla e lasciando qualche fallo anche grosso specialmente sui tiratori. La partita non è stata difficile, nel quarto quarto Rhyzhyk ha fischiato un po’ di più per paura che la partita sfuggisse di mano. Sicuramente non è facile integrare un arbitro così in un gruppo come il nostro.
Segue invece una clip di un fallo tecnico fischiato a Daniel Hackett che ha fatto parlare molto di sé, con relativo commento.
Inizia Daniel con le mani, Melli gli tira piano la palla e Hackett la tira forte. Meriterebbero entrambi un fallo tecnico (non si può usare IRS). Rhyzhyk centro si gira (errore) per convalidare da 3 e non aiuta. Sahin è già scappato e anche lui non vede. Alla fine viene sanzionata la cosa più eclatante. L’arbitraggio è andato a corrente alternata come il gioco, ci sono stati un paio di errori concettuali ma poco evidenti!
Quarantotto ore dopo si replica. La Virtus ha uno scatto d’orgoglio e in un’altra gara in bilico riesce a far valere il proprio fattore campo. Decisivo l’apporto di Shengelia, che segna 22 punti accompagnati da 8 rimbalzi. In questa partita, cambia la terna arbitrale e cambia anche il metro di giudizio. I falli fischiati sono 49, a dispetto dei 40 di Gara 1. Questo il commento di Corrias.
La terna è stata più omogenea, anche se in qualche occasione si sono sovrapposti dei fischi o qualcuno è arrivato da fuori posizione. Rispetto a gara uno si sono visti meno contatti ma è arrivato qualche fischio su più di un sospiro. Forse se la stessa terna arbitrasse due partite la seconda sarebbe arbitrata in modo più omogeneo e coerente. Una partita con tanti sbagli al tiro non aiuta ad essere omogenei.