I Campioni d’Italia in carica da una parte, la capolista dall’altra. L’anticipo serale tra Umana Reyer Venezia e Segafredo Virtus Bologna era senza dubbio la partita più attesa del 20esimo turno di campionato, e una di quelle circolettate in rosso dall’inizio della stagione.
Alla fine sono state le V Nere a prevalere, scappando via nel terzo periodo e ricacciando indietro ogni tentativo di rimonta dei padroni di casa. Per la Virtus, oltre al consueto duo Markovic-Teodosic, vanno in doppia cifra anche Vince Hunter e Julian Gamble, entrambi molto positivi. Nei padroni di casa si salva il solo Michael Bramos, autore di 21 punti, 16 nella prima metà di gara. 83 a 71 il finale.
Queste le pagelle della partita:
Umana Reyer Venezia
Davide Casarin 6: De Raffaele gli concede tre minuti nel secondo quarto. Lui non sfigura.
Julyan Stone 5: Il piano partita lo vorrebbe sulle piste di Teodosic. I quattro falli commessi in poco più di 15 minuti, invece, lo costringono a spendere la maggior parte del tempo seduto in panchina.
Michael Bramos 7: Il capitano orogranata è l’autentico trascinatore della Reyer, chiude con 21 punti, 16 nel primo tempo, e 8 su 12 al tiro. Commovente.
Austin Daye 5.5: Si accende a intermittenza. Troppo poco per il giocatore che, sulla carta, è dotato di maggior talento tra i padroni di casa.
Andrea De Nicolao 5: Male al tiro e appannato in regia.
Ariel Filloy 5: Infila la prima, illusoria tripla della sua partita, sbaglia le successive quattro. Soffre tremendamente la pressione che Bologna porta sugli esterni.
Gasper Vidmar 5: Non sta bene, e si vede. Raccoglie solo 3 rimbalzi in 13 minuti e sembra quasi sottrarsi alla bagarre.
Jeremy Chappell 4.5: Male. Lento e imprecise in attacco, distratto in difesa. Sbaglia una tripla importante, con metri di spazio, che avrebbe potuto cambiare la storia della partita.
Valerio Mazzola 5: Dieci anonimi minuti in cui si prende un tiro dall’arco e raccoglie due rimbalzi. Impalpabile.
Francesco Pellegrino N.E.
Bruno Cerella 6: Solo otto minuti, ma sempre in momenti chiave dell’incontro. De Raffaele si fida di lui, e Cerella non fa mai mancare il suo piccolo contributo, specie nella propria metà campo.
Mitchell Watt 4.5: Segna I primi quattro punti della Reyer, poi scompare. Perde nettamente il duello con Gamble e sbaglia tanti tiri che, normalmente, mette anche bendato.
Segafredo Virtus Bologna
Frank Gaines 5: Neanche sei minuti di gioco, sufficienti per un viaggio in lunetta da 0 su 2. Unica nota negativa delle V Nere.
Lorenzo Deri N.E.
Alessandro Pajola 6.5: Concede minuti di riposo a Markovic e Teodosic, senza paura. Una scarica di energia che si alza dalla panchina, elogiato meritatamente da coach Djordjevic nel post-partita.
Filippo Baldi Rossi 6: Al 20esimo è tra i più positivi della Virtus – una tripla e tre rimbalzi offensivi a referto alla seconda sirena – cala vistosamente nella ripresa.
Stefan Markovic 8.5: La tripla sulla sirena dell’intervallo lungo è talento puro. Ispira, si lascia ispirare e chiude con 12 punti, 9 rimbalzi e un fantascientifico +27 di plus/minus in 35 minuti.
Giampaolo Ricci 6.5: Chirurgico dal campo, i falli lo costringono a rinunciare a una manciata di minuti in più che si sarebbe indubbiamente meritato.
David R. Cournooh N.E.
Vince Hunter 8: Gioca meno di 17 minuti, anche lui per problemi di falli, ma il suo livello di produttività è mostruoso: 17 punti, 5 rimbalzi, 6 su 9 dal campo e una tripla a coronare il tutto. Banchetta nel pitturato con il compagno di scorribande in maglia 45.
Kyle Weems 6.5: Polveri bagnate dall’arco, ma dà comunque un contributo importante in 27 minuti di utilizzo.
Stefan Nikolic N.E.
Milos Teodosic 8: All’annuncio delle formazioni il pubblico di casa fischia undici dei dodici giocatori in maglia Virtus. Lui è il dodicesimo. Il tiro fatica ad entrargli per lunghi tratti, lui non si scompone e lascia che sia la partita ad andargli incontro. Visionario nel trovare i compagni in ogni situazione di gioco.
Julian Gamble 7: L’argento vivo addosso. Esce per falli a due minuti dalla fine, quando la battaglia è già ampiamente vinta. Surclassa Watt con il suo dinamismo nel pitturato, e si lecca le dita ogni volta che la palla esce dalle mani di Markovic e Teodosic.