Avvio da subito in salita per la Fortitudo Bologna, con un record dopo 8 giornate di 2 vittorie e 6 sconfitte, su cui ha influito più di qualche disturbo extra-campo. Tre allenatori da giugno, con la non conferma di Dalmonte, le dimissioni di Repesa dopo la prima di campionato e il ritorno di Antimo Martino, che con tutti i limiti del caso ha già portato qualche correzione alla rotta. L’infortunio di Fantinelli insieme ad altri acciacchi hanno portato ad alcuni stravolgimenti a roster, con il mercato che non sembra ancora finito, ma almeno l’infermeria si sta pian piano svuotando.
Le stesse statistiche di squadra raccontano di una Fortitudo a 2 facce. Citandone solo alcune, la Fortitudo è 6° per media punti segnati, 15° per punti subiti, 11° per assist, 15° a rimbalzo e 2° per palle perse. In casa le due gioie contro Pesaro e Treviso, mentre il rendimento da trasferta è totalmente opposto. Intanto nei 16 di Sacchetti ci sono Totè e Procida che, come italiani, potrebbero non rispecchiare la classifica in LBA.
Le pagelle all’8° giornata della Fortitudo Bologna
J. Durham 6,5: arrivato in corsa, quindi come scelta di correzione, catapultato in un contesto in crisi e con costanti cambiamenti nel reparto esterni. Si sa fare trascinare dall’emotività e nonostante alcune pecche difensive, è uno dei migliori a roster. Limitate capacità realizzative, ma tanta capacità nel passare la palla, specie grazie alle sue letture del pick’n’roll, su cui si trova meglio con Totè ed Ashley, piuttosto che con Groselle.
J. Gudmundsson 5,5: ultimo ad arrivare in estate e con molti dubbi sul suo ruolo. Avesse messo i liberi con Reggio Emilia parleremmo d’altro, ma oltre la vittoria contro Pesaro (MVP) ha messo su di sé diversi punti di domanda. Dubbi probabilmente favoriti dai continui cambi di gerarchie e dal piccolo stop subito.
P. Aradori 6,5: cancellate le facili battute sul suo peso, grazie a un grandissimo lavoro in estate, riconosciuto dallo stesso Repesa in ritiro. Il tiro dalla media con annessa mano educata sono sempre quelli e si è già notato anche un lavoro in difesa, che rimane forse il suo più grosso limite. Di nuovo primo scorer Fortitudo e spesso unica punta offensiva, nei secondi tempi concentra sempre su di sé le difese avversarie, con risultati alterni.
R. Benzing 6: voto in bilico tra negativo e positivo. In una squadra che non spicca per tentativi da 3, così come tiri convertiti in canestro, avere uno specialista come lui è sicuramente un plus. Inoltre, quando in serata è il facilitatore nel creare il vantaggio (e.g. Pesaro e Treviso). Di contro per un giocatore che gioca nel suo ruolo, la sua allergia a stare dentro l’aria, inficia sulla difesa dei lunghi avversari e sul dato dei rimbalzi.
G. Groselle 5: forse il più grosso punto di domanda sui singoli gli gravita intorno. Centro molto tecnico, ma poco atletico, forse troppo in un campionato come l’LBA, che vive di “big men” fisici ed atletici allo stesso tempo. La voglia non gli manca, ma sembra incompatibile per la Serie A italiana.
T. Baldasso 5+: contro Treviso ha mostrato quanto può dare alla Fortitudo. Anche lui “vittima” dei cambi di regia e l’adattamento forzato a play. Oltre la vittoria in cui è stato Mvp, in generale un inizio di stagione insufficiente per lui.
G. Procida 6: acerbo. Lui sempre meno, ma il suo voto in pagella lo potrebbe essere sicuramente. 17 minuti di media in campo, con tanti alti e bassi. Ancora difettoso in difesa, ma in attacco esplosivo e son una capacità di salto notevole, che possono fare ben sperare società e nazionale per cui è stato chiamato.
S. Mancinelli 6: voto simbolico (6 è il numero di maglia) per il capitano della squadra, che da piani estivi doveva fare il quinto lungo a roster. Si è invece più volte trovato a fare il secondo/terzo la sufficienza piena l’ha spesso e volentieri portata a casa.
B. Ashley 6,5: forse il giocatore più interessante dei nuovi arrivati in casa Fortitudo. Arrivato come ala forte, si è spesso trovato a giocare da centro, con minutaggi così dispendiosi, da portarlo a perdere il suo pieno potenziale nell’andamento della partita.
L. Totè 6: su di lui il discorso viene limitato dai tanti acciacchi che non gli danno mai pace. Ora la convocazione in nazionale può dargli la spinta in più per tornare su livelli ottimali.
M. Fantinelli ne: con Trento dovrebbe rientrare e l’attesa è stata così tanta, che le aspettative al suo rientro potrebbero trasformarsi in pressione. Starà a lui gestirla e incanalarla in prestazioni positive.