In casa Olimpia Milano è ufficialmente iniziata la missione scudetto. Dopo la cocente eliminazione ai playoff di Eurolega e la fine della stagione regolare, il momento della verità è arrivato. Gianmarco Pozzecco lo sa bene. Perché, se da un lato l’annata europea dell’Armani ha confermato l’alto livello raggiunto dalla società in questi anni, dall’altro in Italia c’è ancora un vuoto importante da colmare. Un trofeo che manca in bacheca da ormai 4 anni, quando sulla panchina meneghina sedeva Simone Pianigiani. Ora l’obiettivo primario è riportare il trofeo al Mediolanum Forum, dove la sua assenza inizia a farsi sentire.
Milano proverà a farlo partendo da seconda classificata e affrontando al primo turno Reggio Emilia. A presentare questi giorni di fuoco che aspettano le scarpette rosse è stato proprio lo stesso Poz, volto nuovo dell’Olimpia versione 2021-22. Il coach, protagonista su Repubblica-Milano, si è espresso su questa volata finale e su tutta quella che è stata la stagione dell’Olimpia fino ad ora. Con una consapevolezza ben chiara: l’Olimpia dovrà dare sul campo tutto quello che ha, e lo farà. Per riempire quello spazio in bacheca da troppo tempo vuoto.
Rispetto alla vigilia, forse siamo meno favoriti, ma batterci nei playoff sarà dura.
L’obiettivo può essere solo uno, vincere.Ma quel “rispetto alla vigilia” rappresenta una puntualizzazione importante. Perché se fino a pochi mesi fa, molti avrebbero dato come potenzialmente favorita Milano nella corsa scudetto, ora non è più così. Principalmente due i fattori scatenanti: il primo si chiama Virtus Bologna. La squadra di Scariolo si è rinforzata molto rispetto ad inizio anno, ed ora sembra un passo avanti a tutti come qualità di gioco e potenziale. Il secondo fattore invece è da ritrovare proprio nell’Armani, che nelle ultime settimane ha avuto un vistoso calo dal punto di vista fisico e mentale. Pozzecco però, da uomo di energia e grinta qual è sempre stato, non ne vuole sapere. Questa squadra ha tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo, appoggiandosi sulle proprie certezze primarie.
Portiamo con noi la soddisfazione di aver capito quanto gli avversari di Eurolega ci rispettassero. E anche se si può pensare che non disputare le Final Four, i tanti infortuni e le vicende rocambolesche vissute ci abbiano tolto delle certezze rispondo che abbiamo il miglior allenatore, una squadra temuta in Europa e campioni straordinari.
Nel momento del bisogno, rammentare le sicurezze ottenute è senza dubbio la cosa migliore da fare. Pozzecco, ormai leader e uomo spogliatoio, lo sa bene. Per questo le parole pronunciate suonano come una roccia a cui appoggiarsi e una spinta nell’esatto momento in cui ci si vorrebbe fermare. Sia ben chiaro, l’Olimpia ha tutte le possibilità per arrivare fino in fondo. Ma in questo momento le sue fondamenta sono più deboli, colpite dai tanti ostacoli incontrati fino ad ora. Infortuni, esclusioni per doping, assenze troppo importanti in momenti cruciali. Il tutto nonostante un roster abbondante, ma la cui gestione non è così semplice come può sembrare.
Dall’esterno pensavo che Milano fosse avvantaggiata ad avere 18 giocatori tutti di alto livello e con grandi aspettative ma non è così. La gestione è estremamente complicata, non è una scelta ma una necessità perché in Eurolega ti impegna a ritmi inverosimili.
Tanti saluti quindi alle retoriche del budget e degli acquisti in lungo e in largo. Dall’esterno non si riuscirà mai davvero a comprendere cosa comporta giocare una stagione a questo livello. Tante le difficoltà sul cammino, tanti gli errori che si possono commettere e che possono compromettere una stagione. Ora anche Pozzecco l’ha capito, vivendo da dentro lo spogliatoio certe dinamiche. Un’opportunità che sicuramente sarà occasione di crescita per il Gianmarco del futuro. L’ex Dinamo, all’inizio di questa stagione, aveva colto molti di sorpresa con la scelta di andare all’Olimpia in veste di assistente. Ora forse la sua decisione assume più un senso agli occhi di tutti, e il Poz sembra il primo a non pentirsene. Tutto sommato, a chi è capitato di poter essere così vicino a un allenatore del calibro di Ettore Messina?
Ho sempre rispettato Ettore, oggi gli voglio bene e credo che sia il commento esaustivo sul nostro rapporto. Mi stupisco che qualcuno abbia creduto che le cose tra me e Messina non avrebbero mai funzionato. Poi rifletto e penso che nel matrimonio c’ero di mezzo io e capisco i dubbi della gente…
Un matrimonio che è destinato a durare? Quasi sicuramente no, come da rumors degli ultimi giorni. Ma il sodalizio che si è creato in questa stagione è stato di certo positivo. Lo si può vedere durante ogni partita nelle riprese che lo inquadrano, lo si può leggere in ogni sua intervista. Forse non lo sapremo mai, ma Pozzecco probabilmente è stato un fattore in questa stagione dell’Olimpia. D’altronde, come sarebbe potuto essere altrimenti?