Un’altra serata di sofferenza per Sassari che subisce la seconda ripassata settimanale perdendo 74-83 contro l’Allianz Trieste. Niente di più fuorviante che fermarsi a leggere il risultato, visto che l’interpretazione nasconde una realtà ben diversa. I giuliani di coach Ciani dominano in lungo e in largo il match (fino al +32 sul 39-71), gestendo forse con troppa calma gli ultimi minuti in ottica “differenza-canestri”. Un peccato veniale che non intacca le buone prestazioni offerte fino a qui e che al contrario getta in profonde riflessioni l’ambiente Dinamo in vista del futuro. E il tempo è piuttosto tiranno, con i Giganti che proveranno a invertire il trend lunedì in BCL contro Ludwigsburg.
Banco di Sardegna Sassari
D. Logan 5.5: negli ultimi anni ha sempre dato il meglio di sé in contesti “positivi” ma in questa Dinamo non può che collassare insieme agli altri. Entra e sblocca subito la situazione per l’ennesima volta, poi è oggettivamente ingiudicabile.
A. Clemmons 4: le giustificazioni sul registro delle assenze cominciano ad accumularsi e la bocciatura a inizio ripresa è inequivocabile: rapporto ai minimi termini con il proprio coach.
G. Devecchi 6: un voto al suo traguardo meritatissimo e al coraggio di andare a parlare in conferenza stampa dopo un’altra debacle.
K. Treier 6: il rientro di Diop finisce per rovinarlo proprio quando sembrava in procinto di elevarsi. Solita grinta per l’italo-estone che ha bisogno di un motivatore per rendere al meglio.
J. Burnell 5: solo il tempo potrà dire se lo sforzo profuso per rendere più digeribile il passivo sia stato o meno vano. Irriconoscibile per lunghi tratti, segnale pessimo da uno che ha sempre messo il cuore davanti a tutto.
E. Bendzius 5: il lituano è il giocatore che più sta patendo l’addio del Poz. Nonostante sia uno dei pochi ad avere soluzioni offensive predefinite, paga il disastroso playmaking dei compagni senza entrare in ritmo.
C. Mekowulu 4.5: dalle orecchie escono colonne di fumo forse come pentimento per la scelta compiuta in estate. La squadra non lavora per lui e pertanto può solo stare a guardare impotente.
S. Gentile 5: anche se avesse messo la museruola a Banks non sarebbe cambiata l’antifona. Si guadagna la pagnotta a giochi fatti ma il vero problema è che viene sballottato nei vari spot senza una logica.
T. Battle 5.5: per una volta che le premesse sembrano propizie ecco l’amarissimo epilogo da cui almeno a questo giro ci sentiamo di assolverlo.
O. Diop sv: anche se gioca quasi metà partita è difficile dare un giudizio in un contesto di totale naufragio. Buoni segnali che potrebbero addirittura promuoverlo a centro titolare avanti di questo passo.
Allianz Trieste
A. Banks 6.5: contro una non-difesa non può che andare a nozze e dopo aver affondato ripetutamente il coltello si concede un po’ di relax con alcune perse sgradevoli.
C. Saunders 5: se c’è una partita dove fare virgola è proprio questa, anche se la regia rimane ugualmente su livelli accettabili. Primo vero passo falso.
J. Fernandez 6: torna a disputare un ruolo di primo piano dopo alcune serate da comparsa e lo fa con buona precisione. Sfrutta la difesa permissiva di Sassari per gestire con sapienza il giro-palla giuliano.
S. Konate 7.5: continuano le cifre impressionanti del maliano che flirta nuovamente con la doppia-doppia. Ottimo l’asse con Delia, perfetto per complementarità e tra i migliori dell’intero campionato.
L. Deangeli 8: il figliol prodigo si regala la prima notte da sogno nella massima serie partecipando attivamente all’incubo vissuto da Sassari.
F. Mian 7: il goriziano torna a ruggire dall’arco dopo alcune prestazioni incolori. Rispetto a Cremona potrebbe distribuire meglio le conclusioni ma si vede che vive un momento piuttosto caldo della carriera.
M. Delia 8: una lezione durissima impartita all’allievo Mekowulu, portato con sagacia fuori dal match a livello mentale. Poi la consueta classe per smazzare biglie col contagiri sul perimetro.
D. Cavaliero 6.5: un paio di bombe contro la zona per partecipare alla festa.
A. Graziulis 6.5: gestito abbastanza col contagocce, vince la sfida diretta con il connazionale Bendzius. Rimane visibile il suo ampio repertorio e una garra difensiva notevole.
A. Lever 6: poche cose ma buone come punto di partenza per crescere nel corso della stagione. Ora serve continuità di rendimento.