Il suo arrivo ha sconvolto tutti gli appassionati di pallacanestro europea. Nessuno se lo sarebbe aspettato, eppure è successo. Toko Shengelia è un giocatore della Virtus Bologna, e già in queste prime gare il suo talento ha lasciato il segno. Un’eventualità quasi impossibile fino a qualche mese fa, ma poi tutto è cambiato. La guerra in Ucraina, le difficoltà delle squadre russe, il mercato europeo in subbuglio. L’abbandono del CSKA da parte del georgiano è stato, a dir la verità, la prima avvisaglia che qualcosa di importante sarebbe accaduto. E così è stato. Il suo trasferimento è stato infatti seguito a ruota da quello di tanti altri talenti precedentemente impegnati in Russia. Quasi un precursore Tornike, che recentemente è tornato a parlare di tutto ciò che ha passato e della sua scelta di vestire la maglia delle V nere.
Tutti dicono che è stata una decisione difficile o importante, ma non lo è stata. Prima di tutto, ho sentito che la mia famiglia era minacciata, anche se la guerra non era a Mosca. Con la guerra non si sa mai cosa accadrà, basta un secondo perché succeda qualcosa. Prima ho mandato via la mia famiglia e poi ho deciso di partire anche io.
Con queste parole inizia l’intervista di Toko a gazzetta.cr. Il giocatore ha raccontato così la paura di trovarsi incastrati in qualcosa di molto più grande di sé, mettendo a repentaglio anche la propria famiglia. Da qui, prima che da ogni altra cosa, è iniziata la sua decisione: lasciare il CSKA. Una squadra che lo aveva fortemente voluto e con grandi ambizioni, ma che in quel momento rappresentava soltanto un rischio. Oltre al rappresentare, in fin dei conti, anche quel governo che tanto sta facendo soffrire l’Ucraina. Una situazione non facile, soprattutto per un georgiano il cui Paese per anni è stato oppresso dall’Unione Sovietica.
Perché sono andato a giocare in Russia? Il CSKA mi aveva offerto un contratto anche negli anni precedenti, ma non ho preso la decisione di dire “sì” fino a quando non hanno aggiunto la condizione di poter giocare con la nazionale georgiana.
Shengelia afferma poi di aver capito soltanto ora quanto la sua scelta fosse sbagliata. Non solo dal punto di vista politico, ma anche cestistico.
Tutti hanno fatto di tutto per farmi sentire a mio agio. Li ringrazio, ma dentro di me non era così. Non ero lo stesso giocatore, la stessa persona. Ho sempre cercato di fare del mio meglio, ma emotivamente non c’ero.
La possibilità di ritrovarsi gliel’ha poi data una squadra, la Virtus Bologna. Nelle scorse settimane si è presentata un’occasione incredibile e Zanetti si è mosso tempestivamente per assicurarsi le prestazioni di un talento assoluto. Un giocatore che potrebbe avere un’impronta decisiva sulla società e sulle sue ambizioni. Ma dall’altro lato cosa ha spinto Shengelia a scegliere le V nere?
Sono stati tra i primi ad avvicinarsi a me. Li ho visti in Eurocup, mi piace il modo in cui giocano. I giocatori che ha Bologna e ovviamente il loro allenatore hanno facilitato la decisione. Inoltre, ho sempre voluto provare a giocare in Italia e questa è un’occasione perfetta.
Gli obiettivi sono due: vincere il campionato e qualificarsi in Eurolega, in qualsiasi modo possibile. Sul lungo termine però Toko tiene tutte le porte aperte. Il contratto firmato è di soli sei mesi, e in estate il georgiano avrà la possibilità di scegliere quale destinazione più lo aggrada. Chissà che questi mesi non siano decisivi e che Bologna non lo faccia innamorare. Al momento Shengelia non si sbilancia, ma la speranza è che l’ala ex CSKA calchi i parquet italiani anche in futuro.
Tengo aperte le mie scelte. Ci sono state così tante emozioni nelle ultime settimane nel mondo che non ho voluto impegnarmi a lungo termine sulla base di quelle emozioni. Rimarrò qui fino a fine stagione e poi vedrò cosa succede.