Mancano soltanto otto partite alla fine della stagione regolare di serie A, ancora nulla è deciso e ci sono ben quattro squadre invischiate nella lotta salvezza che, quest’anno come mai prima d’ora, è veramente imprevedibile.
Tra queste squadre c’è anche, come tutti si aspettavano, la VL Pesaro. Prima dell’inizio del campionato tutte le testate giornalistiche specializzate davano la squadra marchigiana per spacciata poiché, come ogni anno, aveva allestito un roster di quasi soli rookies con pochissima conoscenza del campionato e inoltre sulla panchina sedeva un allenatore alla sua prima vera esperienza.
UNA SQUADRA DAI DUE VOLTI
Dopo un’estate tormentata in cui aleggiavano persino voci di una possibile “non iscrizione “ al campionato la squadra pesarese è riuscita, non senza problemi, ad allestire il proprio roster per affrontare il campionato.
Il compito di cercare di dare un’ossatura a questo gruppo fu assegnato a Galli che, essendo alla sua prima vera esperienza, parve fin da subito impreparato e inadeguato all’obiettivo affidatogli.
La squadra è sembrata fin dalle prime partite molto eterogenea sia per qualità che per modo di giocare e già dall’inizio si sono notate le differenze tra starting five e panchina.
I cinque giocatori titolari hanno mostrato di aver le capacità per essere decisivi nel nostro campionato; tra questi giocatori spicca la coppia McCree-Blackmon, sui quali già Milano ha messo gli occhi. I due, che occupano le prime posizioni nella classifica degli scorer del nostro campionato, hanno dato prova di poter trascinare la squadra marchigiana con ottime percentuali al tiro. A questa notevole qualità però si affiancava il difetto di giocare forse troppo individualmente, difetto che il coach, forse per via della sua inesperienza, non è riuscito a correggere.
La regia della squadra fu affidata ad Dominic Artis sui quali gravavano abbastanza aspettative poiché aveva già avuto, nelle precedenti stagioni, esperienze in Europa e non era quindi un rookie come i suoi compagni. Queste aspettative però non furono rispettate poiché nel corso della stagione si è dimostrato più una “combo guard” che un playmaker puro rendendo necessario l’acquisto, a stagione in corso, di Lyons che però non sta rendendo come sperato.
L’ultimo acquisto made in Usa fu Lamond Murray jr (figlio d’arte dell’omonimo giocatore) che al contrario dei connazionali si mise in mostra più per le sue qualità difensive rispetto a quelle nella metà campo offensiva chiudendo spesso molte partite con pochissimi punti segnati, facendo vacillare fin da subito la sua posizione in squadra.
La vera sorpresa della squadra però fu Egidijus Mockevicius, il giocatore, infatti, veniva da una pessima stagione in Lituania al Lietuvos Rytas e da un brutto infortunio alla spalla che l’aveva obbligato a restare fermo per gran parte della scorsa stagione e per questo pochi da lui si aspettavano qualcosa di buono, anzi molti lo consideravano un vero e proprio flop di mercato ritenendo che difficilmente si sarebbe ambientato nel nostro campionato. Oggi invece il giocatore domina la classifica rimbalzisti ed è il perno fondamentale della squadra marchigiana sotto canestro.
L’altra faccia della medaglia rispetto al quintetto che, nonostante eccessivi virtuosismi e giocate individuali e con l’assenza di un vero playmaker, riusciva a ben figurare in serie A è una panchina completamente inadeguata al massimo campionato.
Il gruppo dei giocatori di riserva fu composto per metà dei suoi elementi da giocatori del vivaio biancorosso ai quali complessivamente venne concesso un minutaggio bassissimo.
Gli unici tre giocatori sui quali si avevano delle aspettative erano Shashkov e la coppia di italiani Monaldi e Ancellotti.
Il russo, in prestito da Milano, sorprese tutti al suo arrivo e molti pensavano di aver trovato in lui un giocatore adeguato al nostro campionato; queste idee però furono subito smentite, infatti anche a causa di vari problemi alla schiena, è parso inadeguato e poco preparato alla serie A risultando però estremamente utile e produttivo con l’unger 18.
La società aveva riposto nella coppia di italiani (Monaldi e Ancellotti) le proprie speranze fin dall’estate, infatti, erano gli unici due giocatori rinnovati dallo scorso anno in cui anche loro avevano partecipato attivamente alla salvezza e il centro era stato persino investito dei gradi di capitano. Già dalla prima partita però era evidente che non riuscissero più ad incidere in campo come l’anno precedente non risultando quindi dei validi sostituti per i pari ruolo stranieri in campo e, per questa ragione, furono relegati in panchina con un minutaggio molto ridotto.
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Pubblicato da Victoria Libertas Pesaro Basket su Lunedì 14 gennaio 2019
LUCI E OMBRE DI QUESTA STAGIONE
Benchè le premesse non fossero le migliori e tutta la stampa specializzata pensasse che questo fosse l’anno giusto per vedere la squadra marchigiana in A2 la stagione iniziò in maniera completamente inaspettata ,infatti, stupendo chiunque, la squadra dopo 10 partite si trovava all’ottavo posto in piena corsa per la coppa Italia.
Trascinata dalle giocate individuali della coppia Blackmon-McCree, sostenuta in difesa da Murray e sotto canestro con la presenza del dominante Mockevicius la squadra pesarese continuava a vincere anche contro squadre, sulla carta, più preparate. Nonostante le vittorie la squadra però non convinceva: il gioco era inesistente e si basava unicamente sulle giocate degli americani che si caricavano sulle spalle l’intera responsabilità restando sul parquet persino oltre i 35 minuti. Questo meccanismo dopo alcune gare si ruppe, infatti la squadra non era sufficientemente coesa, forse anche per colpa di un allenatore poco adeguato, e nei momenti di difficoltà non riusciva a reagire subendo sonore sconfitte anche contro squadre alla portata. I giocatori in molte gare apparvero svogliati e indifferenti mostrandosi interessati solo al miglioramento del proprio tabellino e questo atteggiamento è stato causa oltre che di alcune sconfitte anche di una destabilizzazione dello spogliatoio rendendo perciò necessario un cambio in panchina. L’acquisto di un allenatore esperto, duro e diretto come Boniciolli inizialmente aveva prodotto i risultati sperati, ma dopo poche partite la squadra aveva ricominciato a mostrare i problemi della precedente gestione e, anche per via di una panchina con giocatori inadeguati alla serie A, i pesaresi hanno inanellato una lunga serie di sconfitte che continua tutt’ora e sta mettendo a rischio il mantenimento della serie A.
Highlights VL Pesaro – OriOra Pistoia: 83-77
Riviviamo le emozioni della battaglia di ieri vinta contro Pistoia, con questi Highlights 🤩⚪🔴✌️#spallaAspalla #PesaroPistoia
Pubblicato da Victoria Libertas Pesaro Basket su Lunedì 8 ottobre 2018
SALVEZZA?
Oggi la posizione in classifica della squadra pesarese balla tra penultimo e quartultimo posto e la lotta contro le altre quattro squadre che stanno cercando di non retrocedere si sta sempre più inasprendo.
Vitali in questo scontro saranno gli scontri diretti tra le quattro contendenti. Al momento la squadra toscana occupa l’ultima posizione, vista la recente sconfitta contro Reggio Emilia, nella quale ha perso anche la differenza canestri guadagnata all’andata.
La VL sul fronte “scontri diretti” può vantare il 2 a 0 contro Pistoia, ma è necessario però anche dare un’occhiata al calendario che vede molti scontri fondamentali concentrati nelle ultime due giornate, come Pesaro-Reggio Emilia e Torino-Pesaro.
Per questo rush finale le squadre hanno anche rimesso le mani nel mercato per cercare di aggiustare il tiro in quei ruoli in cui i giocatori attuali non convincono. Reggio Emilia in questi ultimi giorni ha firmato Darius Johnson-Odom che sicuramente porterà punti alla squadra emiliana mentre Pistoia ha strappato a Cantù e alla concorrenza Mitchell al quale si sta affidando per ottenere la tanto sperata salvezza.
I Pesaresi hanno cercato di tappare il buco in regia dovuto all’essenza di un vero playmaker con l’acquisto di Lyons che però ancora non sta convincendo. Al momento, McCree sta facendo reparto da solo nonostante le sue evidenti lacune ,soprattutto difensive, che neppure Murray è riuscito a limitare, la squadra di Costa cercherà quindi sul mercato un’ ala che ,oltre ad aver capacità offensive, spicchi anche in difesa tasto dolente dell’intera formazione. La salvezza al momento per i pesaresi è letteralmente appena ad un filo poiché tutte le dirette rivali hanno i suoi stessi punti in classifica ad eccezione di Pistoia che comunque dista solo 2 punti. Le ultime partite saranno quindi fondamentali. La domanda però ora sorge spontanea:
Ha senso salvarsi ogni anno per poi ripartire da zero, senza un progetto e con un roster inesperto l’anno seguente come sta succedendo da sette anni a questa parte a Pesaro?