Luca Banchi, coach della Virtus Bologna, ha concesso un’intervista a Grosseto Sport in cui ha parlato di molti temi, tra cui il mercato della formazione bolognese. A pochi giorni dall’inizio dell’attività sul campo, ecco le parole del coach grossetano sulla squadra che si appresta ad allenare. Inoltre, coach Banchi, ha parlato anche dell’ipotesi, in futuro, di allenare la nazionale italiana. e
Queste le dichiarazioni più significative di coach Luca Banchi.
Sul mercato Virtus
“Sono state scelte nel tentativo di prevedere le difficoltà che ci saranno. Non possiamo avere tutto, dovremo cercare di avere un organico sufficientemente versatile per sopperire ad eventuali infortuni e assenze. Ma l’importante è essere in salute. Prima di pensare a quel che ci manca speriamo di avere il massimo da ognuno. Nel settore lunghi il rendimento di due giocatori attesi a un riscatto, per motivi diversi, come Cacok e Zizic determinerà il successo o meno della nostra stagione. Sono soddisfatto, perché a dispetto delle difficoltà e dei tanti “no” siamo riusciti a mantenere la barra dritta, esplorando magari mercati non convenzionati. La rosa sembra avere delle potenzialità, a noi come staff spetterà il compito di metterli nelle condizioni ideali, e a loro come squadra il compito di trovare quella coesione che l’anno scorso è stato il nostro punto di forza”.
Sull’ipotesi Nazionale
“Non è compatibile né alla mia età né al mio percorso, non è una cosa che prendo in considerazione. Ho ancora un anno di contratto con la Lettonia, giocheremo l’Europeo in casa, veniamo dalla delusione del Preolimpico. Speriamo di essere in salute e giocare un buon europeo. Questa attività nazionale/club è molto impegnativo, l’a EuroLaague sta diventando davvero stressante per i giocatori e per lo staff.
Alla guida della Nazionale italiana c’è un bravissimo allenatore e una nuova generazione che si sta affermando. Stiamo pagando dazio per un decennio abbondante di gestione scellerata dei settori giovanili. Uno dei primi effetti della legge Bosman è stata la disaffezione verso i settori giovanili, e ora ne paghiamo il prezzo. Dobbiamo tornare a lavorare sul territorio, e dare dignità agli allenatori, a partire dall’aspetto economico”.