La nuova stagione di Legabasket inizierà oggi, mentre settimana prossima partirà anche l’Eurolega. In corsa per fare bene in entrambe le competizioni è l’Olimpia Milano, che si presenta alle porte del nuovo anno cestistico in una versione profondamente rinnovata. A parlare di questi cambiamenti è stato coach Ettore Messina intervistato da Roberto De Ponti per il Corriere della Sera.
L’allenatore biancorosso ha affrontato molti temi, partendo ovviamente dal mercato. Anche in questa sessione estiva l’EA7 ha fatto acquisti importanti, garantiti da un budget elevato ma rimasto simile a quello della passata stagione. L’idea alla base era infatti quella di usare la stessa disponibilità economica, ma in un modo differente.
Abbiamo mantenuto lo stesso budget, importante, dell’anno passato, solo che lo abbiamo distribuito diversamente. Ci sono due top player come Shields e Mirotic, c’è Nebo. Gli altri hanno ottimi contratti ma siamo riusciti a dividerli tra più giocatori. Bolmaro e Dimitrijevic nella testa di tutti sono due scommesse, ma gli inizi sono molto confortanti.
Rispetto agli scorsi anni, l’Olimpia Milano di questa stagione è una squadra decisamente più giovane. Il progetto ha preso una direzione diversa: puntare più sull’atletismo che sulla tecnica, cercando di creare un roster che possa correre di più e adattarsi meglio alle nuove esigenze della pallacanestro europea.
Volevamo dare alla squadra continuità nei prossimi anni. Avevamo bisogno di avere più atletismo, perché l’Eurolega non ti perdona nulla, al punto che ti devi anche chiedere a volte se non sia il caso di sacrificare un po’ di saggezza cestistica a favore dell’atletismo.
Anni fa chi sapeva passare, tirare, palleggiare magari un po’ più lentamente, saltando di meno o correndo meno veloce, era certamente prefeirto. Da qualche anno in Eurolega il fattore atletico è diventato importantissimo.
Infine, Messina è tornato a parlare dell’addio di Melli. Quest’estate avevano fatto molto discutere le dichiarazioni dell’ex capitano Olimpia, che aveva parlato di una telefonata di 45 secondi con cui l’allenatore gli aveva comunicato la decisione di non proseguire insieme. Messina, dal suo canto, conferma la telefonata ma fornisce anche qualche dettaglio in più sulla vicenda.
Il giorno prima, nello spogliatoio della squadra io e Nik abbiamo chiacchierato serenamente per più di mezzora. Lui mi ha espresso quelle che per lui erano condizioni importanti, io ne ho preso atto. Il giorno dopo ne abbiamo parlato con la proprietà e si è deciso che purtroppo non si poteva dare seguito alle sue richieste.
Dopodiché è arrivata la chiamata, che secondo Messina non sarebbe potuta andare diversamente.
Se devo chiamarti per darti una brutta notizia, sia per te che per me – perché non perdi a cuor leggero un giocatore e una persona di quel livello – che cosa devo fare, indorare la pillola? Gliel’ho detto e l’ho salutato. Tant’è che poi lui stesso all’inizio ha raccontato della chiamata di 45 secondi, ma dopo tre giorni ha detto “sarò sempre grato al signor Armani e a Ettore”.