Nostradamus ci ha detto: “Occhio! Siete arrivti al punto di non ritorno. Un passo ancora, e varcato il confine, entrerete nel territorio dell’uragano. Distruttivo”:
Ma quale confine, antico indovino, perché ti fai uccello del malaugurio?
“Il confine della logica”.
E tocca pensarci, rifletterci seriamente.
Unica certezza logica è che… la logica, oggettiva e conseguente, è del tutto morta.
Il rischio è che venga spazzata via la bella casa sulla scogliera del basket, senza che rimanga nemmeno un bel panorama da rimirare, ma soltanto rovine. Desolate. Se ognuno continuerà a guardare solo e soltanto dalla propria finestra il panorama, infatti, non potrà che risultare asfittico, senza respiro e prospettiva.
“E guardo il basket da un oblò…” (cit.)”
Ogni giorno un nuovo esempio. Ogni giorno un esempio sempre più divisivo.
Prendiamo la lettera aperta di Ettore Messina. Consiglieremmo la lettura integrale, per valutarne il rispetto e l’intenzione costruttiva. Noi ci limiteremo al messaggio sostanziale:
Al momento, l’unica scelta logica sembrerebbe quella di sospendere le competizioni europee e consentire alle leghe nazionali di finire le loro stagioni nei prossimi quattro mesi, visto che viaggiare all’interno dei propri paesi è più semplice. Dopo di che, probabilmente a marzo o aprile, tutti i tornei internazionali potranno essere completati, auspicabilmente in tempo per prepararsi poi per le Olimpiadi. Può darsi che per allora il COVID sarà stato contenuto o addirittura sconfitto.
Naturalmente, televisioni e sponsor dovranno essere coinvolti, ma un comune denominatore dovrà essere trovato dai nostri leader e li aiuterà ad accettarlo.
La salute dei partecipanti e l’integrità della competizione sono le priorità. Ringrazieremo per sempre i nostri leader, come tifosi, delle loro decisioni.
Giusto? Sbagliato? Sicuramente una logica c’è, come base per la discussione.