Mike James è nella storia di EuroLeague, finalmente

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Mike James

Era il 19 dicembre 2014. In un Pionir a porte chiuse, con i soli addetti del tavolo ammessi all’interno dell’impianto di Belgrado, è l’ultimo turno della stagione regolare di EuroLeague a passare, quasi 10 anni dopo alla storia. Non per il 90-82 finale con cui la Stella Rossa di Dejan Radonjic sconfigge i baschi di Ibon Navarro. Non per i 23 punti conditi da 8 assist di Marcus Willims, MVP per i serbi, o il losing effort da 14+7 rimbalzi di Kim Tillie. Non per i clamorosi nomi inseriti nei roster di biancorossi e rossoblù. No. Per questo canestro di Mike James. Il primo della sua storia di EuroLeague. Il primo della storia del miglior marcatore di EuroLeague.

Il massimo di punti in carriera è stato 37, a Valencia nel 2021 in maglia CSKA; le 6 triple mandate a bersaglio ancora al Pionir, stavolta casa provvisoria del Maccabi, a inizio 2024; i 10 canestri da 2 nella sconfitta di fine 2021 a Berlino, nell’arena che potrebbe ospitarlo per la seconda Final 4 di fila; i 14 tiri liberi a condimento della vittoria al Pionir – sempre lui – nel Round 25 del 2019/20. E che il record di punti sia raggiunto proprio contro la Stella Rossa di Sfairopoulos sembra quasi una storia scritta sin da principio, con una fine annunciata delle favole più banali. La realtà, ribaltata dai 12 punti necessari realizzati contro i biancorossi di Belgrado, lo ha innalzato sul trono nel salotto di casa della Salle Gaston Médecin – letteralmente un salotto – come se l’inizio e la fine di questo ciclo con la Stella Rossa rappresentasse il costante tira e molla, il perpetuo riprendersi e allontanarsi tra una competizione e Mike James, che ogni anno non ha resistito a partecipare a EL prima o dopo i vari tentativi NBA (Phoenix e New Orleans, 2017/18, e Brooklyn, 2021).

Nel 2023/24 sta tenendo numeri maggiori rispetto alle medie della carriera in tutte le voci statistiche principali, dai punti ai rimbalzi e agli assist, con una sicurezza anche nel concedere anche alle altre guardie in campo con lui la possibilità di creare, grazie a un talento diffuso ai massimi della sua esperienza europea e un polso destro finalmente guarito. Una minaccia on e off ball, in entrata come dal perimetro, creando per gli altri e soprattutto per sé stesso.

Che anche la notte e la celebrazione del giovedì del Principato non siano abbastanza per comprendere la grandezza di ciò che Mike James ha significato per EuroLeague e tutte le guardie americane arrivate nella massima competizione europea grazie a lui? Che sia il primo passo per rimettersi in pari con un 9x MVP di giornata, 2x MVP della settimana, 4x MVP del mese, miglior realizzatore della stagione 2018/19, First All Team nel 2021/22 e 2x Second All Team ma non ancora premiato come MVP stagionale?

Una storia con tratti anche tricolori, assecondando il gusto di dire “C’è anche un po’ di Italia”. La stagione 2013/14 nell’Omegna di coach Giampaolo di Lorenzo – la prima esperienza davvero significativa in Europa dopo gli assaggi al KK Zagabria e all’Hapoel Galil Elyon – e, per rimanere in ambito EL, la 2018/19 in maglia Olimpia Milano, conclusasi amaramente con 4 sconfitte di fila e la famigerata panchina di Desio contro il Panathinaikos. E che proprio in Italia, nell’annata che lo introdurrà senza se e senza ma nella storia di EuroLeague, ha mostrato due dei tratti di dominanza più efferati e affascinanti dell’esperienza monegasca: 21 con 8/14 dal campo al Forum di Assago, 21 e 6 rimbalzi alla Segafredo Arena prima della pausa per coppe nazionali e finestra FIBA.

Serve altro per rendere grazie a Mike James? Serve davvero un premio individuale alzato nella quarta settimana di maggio nella capitale tedesca o che, qualche giorno dopo, Yakuba Ouattara ondeggi con un trofeo tra le mani prima che i coriandoli ricoprano il parquet della Mercedes-Benz Arena? Serve altro per comprendere che siamo stati, siamo e – per troppo poco – ancora saremo di fronte a un fuoriclasse? Conoscendolo anche solo in superficie, gliene fregherà il giusto, ma ci teniamo a ribadirlo prima che tutto, eventualmente, accada. Grazie, Mike James.

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