Giunti a marzo è già tempo di tracciare una linea tra le partite sulle quali destinare maggiori attenzioni in vista del rush finale o il rimanere dentro ogni competizione cui si prende parte è uno stimolo irrinunciabile? L’edizione di martedì 5 marzo sia di Repubblica-Milano che del Corriere dello Sport-Stadio, sotto due luci diverse, pone lo stesso quesito sia all’Olimpia Milano che alla Virtus Bologna.
A firma di Massimo Pisa, Repubblica prova ad anticipare l’approccio che la squadra di Messina potrà avere a seconda che la gara sarà di Eurolega o di LBA. Nelle prime, a partire da quella casalinga col Partizan, il rischio di una prova di “isterie e mancanza di testosterone” è percepito come alto: “mollare significherebbe giocarsi il credito residuo“, secondo chi scrive, anche in considerazione dell’incontro infrasettimanale tra una delegazione di tifosi e il gruppo squadra. Come unire nella stessa pagina un titolo come “Addio all’Eurolega. A Bologna e Venezia gli snodi per rilanciare l’obiettivo campionato” e un corpo testuale nel quale si ammonisce duramente e preventivamente una prova scialba in EL, competizione che appunto si ritiene secondaria in partenza, è quantomeno discutibile. Come dire che il campionato debba essere la priorità ma affrontare la residua EL come non una priorità sarebbe ingiustificabile.
Le parole, invece, all’interno delle pagine del Corriere dello Sport, spostano il focus di competizione e concentrazione verso l’altra big italiana. La Virtus dovrebbe tutelare più i risultati e le vittorie in LBA per assicurarsi “un posto di primo piano della competizione” (non lo è già ora, a una vittoria dal 1° posto di Brescia e a parimerito con l’Olimpia, con lo scontro diretto alla Segafredo Arena tra meno di una settimana?, ndr), deve “lavorare per minimizzare i cali di prestazione e trovare continuità, nonostante le INEVITABILI fluttuazioni di rendimento” (come minimizzare un inevitabile che già viene presentato come tale?, ndr).
L’Olimpia, da inizio febbraio a oggi, in Italia ha perso solo una gara – la più importante e complicata, ossia la finale di Coppa Italia contro Napoli – e in Eurolega ha vinto solo una gara – la più importante e complicata, ossia quella al Forum contro il Real Madrid. La Virtus, da inizio febbraio a oggi, in Italia ha perso due gare – la più importante, ossia il quarto di Coppa Italia con Reggio Emilia, e la più complicata, ossia l’anticipo di mezzogiorno al PalaSerradimigni contro una squadra che ha avuto 12 giorni in più per prepararsi tecnicamente e fisicamente alla gara – e in Eurolega ne ha persa solo una – la più complicata, ossia la sfida alla Segafredo Arena contro Monaco. Qualcosa è davvero cambiato nella percezione dell’importanza destinata a entrambe le competizioni da parte di Olimpia Milano e Virtus? Oppure è solo l’ennesima occasione di ribadire concetti già espressi e già smentiti categoricamente dalla realtà dei fatti?