Il Torneo di Verona ha chiuso la prima parte di preparazione, quella svolta in Italia tra il ritiro di Pinzolo e le partite giocate a Trento e nella città veneta. Sabato sera il ct Meo Sacchetti ha escluso tre giocatori (Andrea Cinciarini, Riccardo Moraschini e Michele Vitali) dai convocati, riducendo il numero dai 18 del raduno milanese ai 15 al lavoro da domani a Roma e poi ad Atene per il Torneo dell’Acropolis. Ne restano ancora tre da escludere, per arrivare ai dodici definitivi, ma l’annuncio avverrà molto probabilmente solamente al termine dell’ultimo torneo, direttamente in Cina.
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Tra i quindici rimasti, alcuni hanno già il biglietto per Foshan. Salvo complicazioni nei rispettivi recuperi, Gigi Datome e Danilo Gallinari saranno le due punte dell’Italia alla rassegna iridata, assieme a Marco Belinelli e Daniel Hackett. Visto l’ottimo rendimento mostrato nelle uscite sinora disputate, il ruolo e l’esperienza internazionale, anche Alessandro Gentile appare tra i sicuri del posto.
Jeff Brooks è un pretoriano di Sacchetti e la Federazione ha lavorato sul passaporto italiano proprio per poterlo avere nella rassegna iridata, mentre Paul Biligha è l’unico vero centro a disposizione del tecnico. Awudu Abass e Amedeo Della Valle sono stati i due migliori azzurri delle qualificazioni ed anche in questa prima parte di preparazione si sono messi in luce positivamente. Questi nove dovrebbero essere al sicuro, salvo crolli o infortuni, ed avere già in tasca il viaggio iridato.
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Restano quindi sei giocatori per tre posti. Le ultime prove non brillanti, forse anche dovute all’inatteso pensiero al mercato ed al passaggio alla Fortitudo, hanno messo un po’ in dubbio la posizione di Pietro Aradori. Anche se l’esperienza internazionale e l’essere stato un giocatore chiave nelle qualificazioni (era capitano) fanno pendere la bilancia verso la Cina. Luca Vitali e Ariel Filloy si giocheranno il posto di secondo playmaker, dietro ad Hackett, anche se non è escluso il ct possa decidere di portare tre play.
Restano Giampaolo Ricci, Brian Sacchetti ed Amedeo Tessitori. Il primo pare quello con minori possibilità di restare nei 12, anche se la conoscenza con il ct potrebbe essere un punto a suo favore, il figlio di Meo sta guadagnando punti ad ogni uscita, mentre il lungo trevigiano potrebbe pagare l’inesperienza a questi livelli. Anche se è l’unica alternativa a Biligha per giocare con quintetti classici e questo potrebbe spingerlo nei 12.