Mondiali 2019, Argentina-Spagna: Rubio è l’MVP e la Spagna è campione del mondo

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Rodriguez
Credits: FIBA

Assegnata la medaglia di bronzo alla Francia di Collet, che nella finale di consolazione ha battuto 67-59 in rimonta l’Australia in una partita non indimenticabile, il piatto forte di giornata arriva dalla finalissima Argentina-Spagna giocata davanti a un’arena per la prima volta quasi sold out che ha decretato la “Roja” campione del mondo 2019, grazie al successo ottenuto 75-95.
Dopo le vittorie rispettivamente contro Australia e Francia, Spagna e Argentina danno vita a una finale che parte con le furie rosse che allungano subito nel primo quarto e resistono alle folate dell’Argentina, che tenta in tutti i modi di rientrare ma subisce tantissimo a rimbalzo la fisicità spagnola, che con Hernangomez J., Oriola e Gasol trova tante seconde opportunità grazie ai 10 rimbalzi offensivi nel solo primo tempo (contro i 15 totali degli avversari), chiuso in vantaggio per 31-43.
Nella seconda metà di gioco la musica non cambia, la Spagna fa valere la grande esperienza dei propri giocatori chiave e resta in controllo per tutta la gara, trovando in Ricky Rubio (20 punti e 7 assist) l’MVP del match e dell’intera manifestazione e il colpevole numero uno della pessima serata offensiva di Campazzo.
All’Argentina è mancato il contributo fondamentale di Scola e, come detto, di Campazzo, surclassati dalla fisicità spagnola e dalla continua pressione che gli stessi Rubio e Gasol hanno generato sui due trascinatori sudamericani.

Per un resoconto più dettagliato della partita, di seguito il video-recap della gara che chiude definitivamente la rassegna iridata dando appuntamento al mondiale di Giappone-Filippine-Indonesia nel 2023.

 

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Davide Quaranta
Davide nasce a Pavia il 27/02/1993. La sua personale folgorazione sulla via di Damasco avviene in tenera età grazie alle giocate di Kobe Bryant e Manu Ginobili. Laureato in Economics, finance & international integration all'Università di Pavia, si è sempre definito tifoso Lakers e interista per autolesionismo. La frase che secondo lui raccoglie più di tutte l'essenza della pallacanestro è "Ball don't lie", tanto da decidere di tatuarsela addosso.

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