Mondiali 2019 | Troppo Bogdanovic per l’Italia, a Foshan la Serbia vince 77-92

212
Credits: FIBA

Si chiude con una sconfitta la prima fase dell’Italbasket, che nell’ultima partita valida per il girone D è costretta a cedere a una Serbia a tratti ingiocabile con un Bogdanovic (31 per lui al termine) dominante che per tutta la partita ha rappresentato il vero rebus per la difesa azzurra già con le mani pienissime grazie ai vari Jokic, Jovic, Bjelica e compagni. Per gli Azzurri da segnalare un Gallinari trascinatore, autore di 26 punti e del parziale che ha riavvicinato l’Italia nel terzo quarto prima dell’ondata finale serba che ha chiuso i conti.

E’ un’Italia resiliente quella del primo quarto, che con Gallinari, Hackett e Belinelli risponde colpo su colpo alle folate di Bogdanovic, che si prende il proscenio con tre triple e un assist nelle prime battute di gioco. La Serbia in attacco macina gioco sfruttando l’evidente superiorità in chili e centimetri e appoggiando tanto la palla ai lunghi che nell’arco del primo periodo si sono alternati, ma l’Italbasket dimostra solidità soprattutto mentale e chiude il quarto in svantaggio di soli 5 punti (23-28) anche grazie al 6/6 di Gentile dalla lunetta.

Credits: FIBA

Mentre la Serbia continua ad affidarsi allo strapotere fisico con Marjanovic che tiene in scacco tutto il quintetto azzurro, per l’Italbasket le note più positive arrivano da Alessandro Gentile, che nonostante il riposo concesso a Gallinari tiene la squadra aggrappata nel punteggio con un tiro da tre in apertura di secondo quarto. Secondo quarto che, però, fa registrare il primo allungo significativo della partita, con Jokic che batte a ripetizione la marcatura più che onesta di Brooks e Bogdanovic che continua a sparare con precisione chirurgica da dietro l’arco costringendo Sacchetti al timeout sul 29-39. Il rientro dalla sospensione porta in dote una buona reazione azzurra fino al -5, prima che due tiri liberi di Jokic e la terza tripla di Jovic ricaccino di nuovo l’Italia a -10 (38-48), complice anche l’1/4 ai liberi combinato tra Gallinari e Belinelli. Negli ultimi minuti di quarto l’Italia è costretta sempre agli straordinari per conquistare rimbalzi difensivi sugli errori serbi, che sbagliando qualche tiro ravvicinato ci permettono di chiudere in svantaggio di 8 punti, per il 42-50 di fine primo tempo, risultato comunque positivo visto il 7/12 da 3 di squadra registrato da Bogdanovic e compagni.

La palla persa di Hackett sul primo possesso del terzo quarto sembra presagire un quarto difficile per gli azzurri, ma le tre triple in fila di Gallinari fanno esplodere il capannello di tifosi italiani e riportano l’Italia sul 53-55. L’entusiasmo, però, è poco più di un fuoco di paglia: la partita diventa spezzettata dai continui fischi arbitrali ed entrambe le squadre non trovano più canestri dal campo per quattro minuti abbondanti, quando dopo 9 tiri liberi serbi consecutivi è Micic ad interrompere il digiuno e insieme ad un layup di Bjelica  a permettere alla squadra di Djordjevic di allungare fino al 57-70 di fine quarto, con gli azzurri a secco dopo la tripla del -2 di Gallinari.

Credits: FIBA

Nonostante l’abnegazione e gli sforzi in attacco, il quarto periodo ha poco da offrire alla causa, con l’Italia che casca nella trappola serba e si fa innervosire, come testimoniano il fallo tecnico e il fallo antisportivo comminati rispettivamente a Brooks e Gallinari, entrambi in azioni che coinvolgono i gomiti di Raduljica, spesso più larghi del consentito.
La Serbia continua a trovare il canestro con spunti individuali e un Bogdanovic che non smette di schiacciare sull’acceleratore, e all’ultima sirena il tabellone recita un ingeneroso 77-92, certificando quindi il primo posto della Serbia e il secondo dell’Italia.

Archiviata quindi la prima fase con due vittorie e una sconfitta, la delegazione azzurra si sposta ora a Wuhan insieme alla Serbia, dove incontrerà la Spagna venerdì (ore 14.30 italiane) e Porto Rico nella giornata di domenica (ore 10.30) portandosi in dote i cinque punti accumulati nel primo turno (le sconfitte portano comunque un punto, le vittorie due) e consapevole di dover portare a casa due vittorie su due per sperare di entrare tra le prime otto del mondo.

QUI il tabellino e QUI le parole del post partita.

Pubblicità
Davide Quaranta
Davide nasce a Pavia il 27/02/1993. La sua personale folgorazione sulla via di Damasco avviene in tenera età grazie alle giocate di Kobe Bryant e Manu Ginobili. Laureato in Economics, finance & international integration all'Università di Pavia, si è sempre definito tifoso Lakers e interista per autolesionismo. La frase che secondo lui raccoglie più di tutte l'essenza della pallacanestro è "Ball don't lie", tanto da decidere di tatuarsela addosso.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui