Myles Carter è ufficialmente un nuovo giocatore dell’Happy Casa Brindisi. Nel caso il suo nome non vi porti alla mente nessun ricordo sappiate che è perfettamente normale, visto che il ragazzo statunitense ha all’attivo una sola stagione professionistica nella seconda lega turca. Possiamo a tutti gli effetti definirlo l’ennesimo colpo “alla Simone Giofrè” che approda in Puglia. Aspettando la definizione del roster andiamo a conoscere questo giocatore.
Le caratteristiche fisiche e tecniche
Carter è un lungo statunitense, classe 1997, 206 centimetri per 100 chili. Arriva a Brindisi per ricoprire la posizione di centro, come fatto in Turchia lo scorso anno, anche se può giocare anche nello spot di ala grande. Destro, dimostra una buona mano da dietro l’arco, considerando l’ottimo 43% da 3 nella scorso stagione, tentando in media 3 triple a partita.
Naturalmente le armi a sua disposizione sono molte di più. Inutile dire quanto gli piaccia giocare spalle a canestro, 16,5% delle sue conclusioni a partita nella scorsa stagione. In questa situazione ha saputo dimostrare un buon tocco, non cercando sempre la schiacciata o l’appoggio al vetro, ma potendo concludere anche dalla media e con un buon gancio. Ciò lo avvicina molto, in questa casistica particolare, al gioco di Nick Perkins.
Pur amando il gioco vicino a canestro non è difficile comunque vederlo appostato fuori dall’area, dove può contare, oltre al già citato tiro pesante, su diverse soluzioni. Carter dimostra infatti una buona intelligenza nel tagliare a canestro, e ben il 10,8% delle sue conclusioni a partita nella scorsa stagione arrivavano da questa soluzione. Contro i pari ruolo può inoltre puntare su un atletismo ed una velocità di movimenti notevoli, che gli permettono di poter penetrare a canestro in palleggio.
Al pacchetto va aggiunto che Carter è un ottimo giocatore a due. Sa chiudere molto bene sia in pick n’roll che in pick n’pop, e riesce spesso a prendere posizione molto profonda. Sa come muovere la difesa per favorire il gioco a due con il play e spesso risulta fondamentale in queste situazioni anche senza palla. Lo scorso anno ha chiuso l’11,3% delle sue azioni offensive a partita con un pick n’pop, mentre nel 9,8% dei casi ha giocato un pick n’roll.