“Siamo durati un quarto d’ora”. È la sentenza di Meo Sacchetti che avrebbe preferito tutt’altro tipo di esordio al suo ritorno in LBA. Più che per il risultato, prevedibile dal momento in cui la sua Vuelle si presenta al PalaBarbuto priva di due stranieri su cinque, per la prestazione. La scossa da cambio in panchina dura appena 15′ nei quali Pesaro trova due volte il vantaggio ma viene puntualmente ripresa e superata, pur rimanendo a uno o due possessi di distanza da una Napoli in salute.
I partenopei, con Zubcic presto costretto in panchina da problemi di falli, si aggrappano ad uno scatenato Markel Brown, autore di 4 triple nel solo primo quarto, per reggere l’impatto avversario, poi operano lo strappo nel finale di quarto periodo, trascinati da Tyler Ennis. Il secondo tempo è un monologo, Napoli apre il divario fino al +24 (61-37) e non si guarda più indietro mentre Pullen, anche lui ottimo, alterna canestri di pregevole fattura ad assist anche impensabili. Quarto periodo di garbage time che serve alla GeVi per toccare i 30 punti di vantaggio (91-61) e dare minuti ai più giovani Saccoccia e Bamba con il primo che trova il suo primo canestro dal campo della carriera in LBA.
GeVi Napoli
Ennis, 6,5: stavolta si dedica alla fase realizzativa e lo fa con profitto; segna 13 punti e smazza “appena” 4 assist. Gioca in maniera ordinata, poi si gode qualche minuto di riposo che Milicic e la partita già indirizzata gli permettono. Protagonista nel primo strappo della GeVi.
Brown, 7,5: si prende il primo quarto con 4 bombe delle sue, poi controlla senza problemi le velleità di un Visconti poco brillante. Nel secondo tempo fa lo stretto indispensabile lasciando la scena ad altri, chiude a 17 punti con buone sensazioni.
Sokolowski, 6: non brilla dal punto di vista offensivo ma fa altre cose utili; subisce falli, uno dei quali sul tiro da 3, tiene gli equilibri della squadra e fa buona guardia su un Bluiett che si accende solo a sprazzi.
Zubcic, 6: rischia di rovinare subito la sua gara con due falli, uno dei quali antisportivo, ma si fa perdonare nel secondo tempo quando segna puntualmente triple dall’importante peso specifico per consolidare la fuga. Milicic lo tiene a lungo in panchina, approfittando anche della gara già ben indirizzata.
Owens, 6,5: appare a sprazzi in attacco ma lo fa con tutto il suo repertorio; vola a schiacciare al pronti via su suggerimento di De Nicolao, segna in avvicinamento, trova una tripla frontale; un po’ volatile a rimbalzo.
Pullen, 7: a cavallo dell’intervallo lungo accende la luce e comincia a segnare con continuità facendo male alla difesa pesarese sia dal palleggio che sugli scarichi. L’assist dietro la schiena per De Nicolao nel quarto periodo è da applausi.
De Nicolao, 7: in 14′ ci mette di tutto, dal canestro pesante all’assist puntuale. Serve in maniera vincente i compagni per 7 volte, trova anche una buona prestazione difensiva quando viene dirottato su Cinciarini.
Ebeling, 5,5: appare ancora non al meglio e commette qualche errore anche banale, tuttavia ci mette voglia, Napoli attende progressi.
Lever, 7: il tiro dalla distanza torna a sorridergli, il resto lo fa la sua energia a rimbalzo. Milicic lo impiega anche da 5, lui si fa trovare pronto ed è quello che ci si aspetterebbe sempre da lui.
Mabor, 5,5: stavolta trova anche il primo punto di serie A con Napoli con il suo tiro libero a una mano, tuttavia a volte sembra quasi non rendersi conto di quanto sia alto e tosto e che abbia paura di rischiare di aver fiducia nei propri mezzi.
Saccoccia, 6,5: la faccia tosta c’è tutta quando esce in palleggio dal raddoppio della Vuelle e passa la metà campo; attacca senza timori reverenziali e trova il primo canestro dal campo prendendo il rimbalzo offensivo dal “basso” dei suoi poco più di 170cm e buggerando avversari più alti e più esperti di lui.
Bamba, 5,5: potrebbe segnare anche lui ma si fa prendere dalla paura quando avrebbe l’occasione giusta; in difesa alza il muro su un tentativo di stoppata. Può crescere parecchio, sempre che superi qualche limite emotivo che ancora lo blocca.
Carpegna Prosciutto Pesaro
Cinciarini, 6,5: almeno lui ci prova, sia prendendosi la responsabilità offensiva che servendo i compagni (7 assist); nel secondo tempo si fa vedere più per qualche timida protesta nei confronti della terna che per altro.
Maretto, 6: Sacchetti lo lancia in quintetto per il buon lavoro fatto in settimana e lui risponde presente segnando 5 punti; quando cambia il manico c’è la possibilità di ritagliarsi spazio con le gerarchie messe in discussione, magari non ci riuscirà con gli arrivi dal mercato e il recupero di Bamforth però le vie del basket sono infinite…
Bluiett, 5,5: fa davvero poco per uscire dalla mediocrità, quando la partita è già andata raggiunge la doppia cifra, peccato sia solo un effimero sprazzo.
Ford, 6: il migliore dei suoi nel primo tempo con 13 punti, nella ripresa si eclissa e quasi si nasconde per non farsi trovare dalla partita; la prestazione sufficiente c’è, peccato che abbassi le braccia troppo presto dando la sensazione di avere il morale ben più giù dei tacchi.
Totè, 3: meriterebbe anche di meno per la quantità industriale di talento letteralmente buttato nel bidone dell’umido senza remore. Come lui l’Italia non ne ha e la Nazionale avrebbe bisogno di un pivot vero da oltre un decennio e lui che fa? Si perde in proteste inutili condite da un fallo tecnico, poi fa lo sbruffone quando Napoli mette in campo gli under. Se avesse di testa la metà del suo talento, sarebbe già andato almeno ad un Europeo e forse anche alle Olimpiadi. Veder sprecare così il miglior ’97 del torneo di Mannheim di qualche anno fa è un peccato imperdonabile.
Tambone, 5: sparacchia dal perimetro, commette falli, perde palloni. Rende la sua prestazione quantomeno presentabile con 3 assist.
Visconti, 4,5: 0/5 dall’arco, 1/8 dal campo. Aveva l’occasione di prendersi minuti, di scalare posizioni e dimostrare di essere un giocatore che merita l’azzurro anche oltre le finestre in cui chi fa l’Eurolega non è disponibile. La getta via.
Stazzonelli, 5,5: un po’ di grinta, ragazzo! L’emergenza infortuni gli garantisce qualche minuto per dimostrare perché sia l’MVP dell’ultima Final Eight di Next Gen Cup ma lui passa quasi inosservato; temendo di fare errori, commette quello più grande: nascondersi.
Mazzola, 6: prova a conservare un briciolo d’orgoglio con due triple nel break di 8-0 che riporta la Vuelle a -15; Sacchetti, però, non lo cavalca nel momento migliore.
Mockevicius, 4,5: si dice che anche lui abbia giocato questa partita, qualcuno avvisi Meo Sacchetti che ha già chiamato “Chi l’ha visto?” molto preoccupato. Ectoplasma pallido.