C’è gara per poco più di un quarto al PalaBarbuto.
Il Napoli Basket supera agevolmente Avellino davanti a 2000 spettatori che hanno resistito al caldo asfissiante di un 30 agosto per incontrare i propri beniamini per la prima volta.
Sugli scudi Dario Dreznjak, prezioso in tutte le fasi della gara e mortifero dal perimetro, bene anche Copeland, in crescendo, e Williams, solido.
Qualche difficoltà in più per Jordan Hall, venuto fuori alla distanza con tre triple, e Charles Manning, sperimentato da Milicic nel quasi inedito ruolo di portatore di palla.
Bene anche gli italiani utilizzati: Treier in gran forma, Totè tosto nel primo tempo, puntuale Woldetensae, volenteroso Mabor.
Nel secondo tempo la notizia che spezza la trama dal prevedibile finale è una forte scossa di terremoto di magnitudo 3.7, sentita distintamente nell’impianto di Fuorigrotta.
LA CRONACA
Primo squillo azzurro di Toté che replica in alley-oop all’iniziale vantaggio di Lewis; i partenopei mettono il naso davanti con Woldetensae (5-4).
Fa il suo esordio Kevin Pangos, mentre un vivace Totè segna in sottomano (9-6).
L’ex Olimpia serve Woldetensae per il +5 a cui replica, però, un Lewis già in forma, bomba dall’angolo per l’11-9 e canestro dalla media per replicare a Woldetensae.
Gli ospiti ritrovano la testa dell’incontro con il primo canestro di Earlington e Jurkatamm, due triple che valgono un parziale di 8-0 che fa subito saltare coach Milicic, time out immediato.
È ancora Totè a rendersi protagonista, suo il canestro di voglia che vale il 17-19, Treier pareggia dalla media.
I partenopei difendono aggressivi sul pick ‘n roll, in alcuni sprazzi è Manning ad agire da regista, tuttavia Avellino chiude avanti sotto i cori della curva di casa che chiede a gran voce un condizionatore all’interno del PalaBarbuto.
Pronti via del secondo quarto e arriva la tripla di Treier, Maglietti pareggia poco dopo.
Arriva il primo esperimento di Milicic con Dreznjak nello spot di pivot, ma arrivano anche i primi punti di Kevin Pangos, tripla frontale.
Il canadese pesca anche Dreznjak che si fa notare subito dopo anche con il gioco da 3 punti, è il +6 che vale il massimo vantaggio (32-26).
È ancora un suo canestro pesante a dare il là all’allungo; il lungo ex Zadar lancia Deane Williams che affonda la bimane (40-31).
Totè tiene a distanza gli avversari con il suo punto numero 10, la doppia cifra di vantaggio porta il suo zampino nell’assist concluso da Treier (44-33).
L’ex Sassari si conferma ottimo protagonista del primo tempo sfruttando l’assist profondo di Pangos; proprio il playmaker partenopeo si guadagna e trasforma i liberi del +15 che chiude il parziale del secondo quarto sul 29-13.
La tripla di Jordan Hall apre la ripresa che vede Napoli allungare fino al +20 ancora con l’ex allievo di Gregg Popovich (54-34).
È Mussini il più attivo tra i biancoverdi, ficcante in attacco, reattivo nella propria metà campo; Avellino ha un sussulto che porta al minibreak concluso da Earlington (54-38).
Da una bella azione corale nasce il -14 firmato Bortolin, coach Crotti alza il quintetto inserendo Jurkatamm per Mussini.
Napoli si sblocca con l’alley-oop Pangos-Totè, poi Copeland e Treier confezionano il nuovo massimo vantaggio (64-43).
Il PalaBarbuto sussulta, ma non per il gioco, bensì per una forte scossa di terremoto avvertita distintamente a bordocampo; ci pensa Copeland a riportare l’attenzione sul parquet sfruttando lo scarico di Pangos per la tripla del 69-48. Nel frattempo la curva di casa intona il coro “il terremoto siamo noi”.
Pangos aggiorna il massimo vantaggio inventando una tripla totalmente fuori equilibrio, Hall fissa poi il +26 (76-50), replica Jurkatamm sul capovolgimento di fronte. Al 30′ è 76-53.
Aumenta il divario in avvio di quarto periodo, Dreznjak e Copeland volano in doppia cifra e il parziale di 7-0 vale il trentello di vantaggio (83-53); anche se si tratta di un’amichevole, non ci sta coach Crotti a perdere in questo modo e chiama immediatamente il time out.
Il break si amplia ancora, Copeland e Manning volano in contropiede e Bortolin non sfrutta l’unica palla giocabile avuta vicino a canestro (87-53).
La gara può tranquillamente andare in archivio, spazio ai giovani Saccoccia, Druzheliubov e Acunzo; il giovane ucraino si guadagna un viaggio in lunetta che sfrutta a metà, non per questo viene privato dell’applauso del proprio pubblico.
Finisce 93-63.