Una vittoria più faticosa di quanto il risultato finale indichi, una vittoria arrivata alla fine di una partita che è stata fatta di strappi, contro strappi, bagarre e arbitraggio davvero discutibile. Non per aver favorito l’una o l’altra, ma per la manifesta incapacità di tenere in mano le redini della gara, lasciando esacerbare gli animi e provando a riprendere in mano la situazione fischiando tecnici a destra e a manca, ottenendo soltanto che aumentasse il nervosismo. Napoli festeggia la Coppa Italia vinta imponendosi sulla Nutribullet Treviso per 95-81 grazie ad un Markel Brown da record dalla lunetta con 16/16, quinta miglior prestazione di sempre in una classifica guidata da decenni da un certo Joe ‘Jellybean’ Bryant.
Nel successo partenopeo, però, meritano menzione l’MVP delle Final Eight Michal Sokolowski, 22 a referto per lui, e un ritrovato Tomislav Zubcic che ha chiuso la gara con una vistosa fasciatura alla mano destra che, fortunatamente, non desta preoccupazioni.
Treviso ha di che mangiarsi le mani. Dopo un avvio horror, gli uomini di Vitucci inanellano un break di 20-0 che rivolta la partita come un calzino. Sugli scudi Terry Allen, autore di una doppia doppia da 17 punti e 10 rimbalzi, così come Ky Bowman che segna quasi tutti i suoi 15 punti nel primo tempo.
Nella ripresa si vede Harrison, silente fino all’intervallo lungo, ma le sue sono soluzioni estemporanee e contrastate da una Napoli più solida e a tratti anche atipica, come a cavallo dell’ultima pausa in cui Milicic schiera un quintetto formato da De Nicolao, Pullen, Brown, Sokolowski e Lever.
Quando la terna arbitrale si erge a protagonista, è Napoli ad uscire con più lucidità; dopo la sirena, battibecco Milicic-Vitucci che non se le mandano a dire, salvo minimizzare l’accaduto in conferenza stampa.
GeVi Napoli
Pullen, 5: partita storta del miglior realizzatore della Coppa Italia, si fa vedere con l’assist alla Wade per l’inchiodata di Sokolowski, poi spara a salve (0/7) dal perimetro. Si fa parzialmente perdonare attaccando bene l’area e servendo a mezz’aria Lever per la tripla del sorpasso.
Zubcic, 7,5: sfiora la doppia doppia con 17 punti e 9 rimbalzi ma la miglior notizia è che la pausa l’ha risintonizzato sulle antiche frequenze. Nel finale si becca più volte con Allen e si vede fischiare un tecnico un po’ eccessivo dopo la spallata subita dall’avversario.
Ennis, 6,5: comincia in sordina con un primo tempo anonimo, nella ripresa torna ad attaccare l’area come sa fare e mette in ritmo i compagni con gli ormai classici 7 assist. Bravo a gestirsi con 4 falli sul groppone.
De Nicolao, 6,5: non tira, non segna, e allora ti chiedi perché sia così importante. Poi vai a vedere il plus/minus e questo recita +13, rivedi la gara e vedi la pressione che mette sul portatore di palla avversario. Mister Intangibles.
Owens, 5: soffre la vitalità di Paulicap e si carica di falli, Milicic lo tira fuori e schiera un quintetto extra small che è fondamentale nella rimonta.
Brown, 8,5: pronti via e tripla è ormai una costante, ci mette un po’ a carburare ma nella ripresa è praticamente un incubo per chiunque provi a pararglisi davanti; finisce la partita come l’ha iniziata, con la bomba, chiude a 31 punti e 9 rimbalzi e trova anche un record dalla lunetta. 39 di valutazione, what else?
Sokolowski, 8,5: nel primo tempo è lui a tenere a galla la formazione partenopea, nella ripresa è dappertutto, nel finale è ancora una volta decisivo, 22 punti, 9 rimbalzi e 34 di valutazione. Tanto per rispondere a chi dubitava del fatto che meritasse l’MVP delle Final Eight.
Lever, 6: nonostante il poco spazio, si guadagna il pane mettendosi l’elmetto e facendo legna. Sua la bomba che permette alla GeVi di rimettere il naso avanti.
Bamba, sv.
Mabor, 6: nelle statistiche non appare, ma in quattro occasioni garantisce un extra possesso ai compagni.
Saccoccia, sv.
Ebeling, sv: da segnalare il canestro a fil di sirena che arriva con una frazione di secondo di ritardo.
Nutribullet Treviso
Bowman, 6: nel primo tempo è elettrico e guida la formazione di Vitucci, nella ripresa rovina tutto caricandosi di falli e commettendo ingenuamente il quinto quando Sokolowski gli era già andato via. Chiude con 15 punti.
De Marchi, ne.
Zanelli, 5: 2/8 dal campo per 5 punticini, spreca troppe occasioni ghiotte.
Harrison, 6,5: si sveglia nel secondo tempo, quando mette a referto tutti i 15 punti segnati, ricaccia indietro il primo tentativo di rimonta di Napoli con una bomba da Treviso, tuttavia si perde anche lui nel finale.
Torresani, ne.
Faggian, 6: chiamato a fare legna, si profonde in sforzi difensivi. Quando ha la palla buona, fa centro dall’angolo.
Robinson, 5,5: fatica contro la fisicità di Ennis e di Napoli, ha sprazzi di talento che fanno sperare Treviso ma si perde anche lui quando sale il nervosismo.
Scandiuzzi, ne.
Allen, 7,5: praticamente immarcabile per lunghi tratti di gara, si fa notare tantissimo a rimbalzo offensivo (5), e segna da ogni posizione (17 punti). Peccato che i battibecchi con Zubcic lo distolgano da quanto stava facendo così bene.
Camara, 4: i problemi di falli di Paulicap gli darebbero l’opportunità di dimostrare ciò che vale, Vitucci lo tiene anche a lungo in campo, prima di optare per il quintetto piccolo. Per disperazione.
Olisevicius, 5: si fa apprezzare nel parziale di 20-0, poi si eclissa, forse per lo sforzo compiuto in nazionale.
Paulicap, 4: parte con energia e fa soffrire Owens ma rovina la partita sua e di Treviso commettendo il quarto fallo, facendosi escludere pochi secondi dopo per eccesso di proteste che gli vale il tecnico e la sconfitta con Napoli.