Il tormentone della stagione cestistica 2022-23 non ha fine. Siamo ancora una volta qui, a discutere di un argomento che non vuole avere fine, di una relazione che non vuole avere inizio: quella tra Paolo Banchero e l’Italbasket. La questione riguardante Paolo e la maglia Azzurra va avanti ormai da anni, e ogni tanto si infarcisce di un nuovo episodio da aggiungere alla sua cronistoria. Tutti sappiamo che una risposta definitiva non ci sarà, almeno fino all’arrivo di quest’estate e la conclusione della stagione NBA. Ma l’ultimo degli episodi verificatisi getta ombre molto oscure sul dibattito, allontanando (si spera non definitivamente) Paolo Banchero dall’Italia.
Prima di parlare dell’ultimo accadimento, cerchiamo di fare un riepilogo di quella che è stata l’intricata storia tra il talento classe 2002 e l’Italbasket. Come ben riassunto da Sportando, tutto ha inizio ormai quasi quattro anni fa. Emiliano Carchia lancia la notizia: l’allora 17enne Banchero ha deciso di vestire, nel suo futuro, la maglia della Nazionale italiana. Il prospetto, in quei mesi ancora all’high school, commenta la notizia affermando di avere sì scelto di acquisire il passaporto italiano, senza tuttavia avere ancora preso una decisione definitiva sulla Nazionale.
yes i’m expected to get my passport, but i have not made a decision on where i will play yet‼️ https://t.co/8Yhyk5vYaZ
— Paolo Banchero🇮🇹 (@Pp_doesit) October 16, 2019
I mesi successivi, tuttavia, suggeriscano come il giocatore una decisione l’avesse effettivamente presa. In una intervista di giugno 2020 alla Gazzetta dello Sport, Banchero afferma di volere giocare con l’Italia per aiutarla a raggiungere le successive Olimpiadi:
Sarò il più giovane, ma penso che mi adatterò alla grande. Voglio aiutare l’Italia a qualificarsi per i Giochi olimpici. E, una volta lì, sogno una medaglia a Tokyo. Anche se, in futuro, vorrei competere per l’oro.
L’occasione di farlo si presenta pochi mesi dopo. Il 21 novembre Paolo Banchero viene convocato per il raduno di Roma, in vista della bolla di Tallin per due partite valevoli per la qualificazione ad Eurobasket 2022. Il fermento tra i tifosi italiani è alto, l’attesa per l’arrivo del giocare tanta, ma l’esordio non arriverà mai. Due giorni dopo, l’Italia comunica che Banchero non raggiungerà il gruppo a causa dello stato febbrile di uno dei membri della sua famiglia, sintomo di una possibile infezione da COVID.
❌ Paolo Banchero non si aggregherà alla Nazionale@Pp_doesit non sarà a Roma a causa di un leggero stato febbrile accusato da uno dei membri della famiglia. Considerato il momento storico lo staff medico Azzurro ha preferito non farlo partire per l'Italia.#Italbasket pic.twitter.com/fuY7pRdemR
— Italbasket (@Italbasket) November 23, 2020
Nel frattempo, le prestazioni di Banchero a Duke fanno salire ulteriormente le sue quotazioni in ottica Draft NBA 2022. Proprio nei giorni del Draft, che vedranno Paolo diventare la scelta numero uno di quella classe, il giocatore si sbilancia ancora una volta in favore dell’Italia:
Si, la mia intenzione è ancora quella di giocare per la Nazionale di pallacanestro italiana.
Il supporto dell’Italia è stato fantastico. Non sarà quest’estate, ma la prossima giocherò con la nazionale azzurra.
Pochi mesi dopo, ha inizio l’avventura di Paolo Banchero in NBA. Con la maglia degli Orlando Magic, il lungo nativo di Seattle dimostra di avere il talento e le capacità per lasciare il segno nella Lega. Le sue prestazioni lo spingono verso il premio di Rookie of The Year, e i tifosi italiani iniziano a fantasticare sul momento in cui Banchero vestirà la maglia Azzurra. Ma il giocatore fa un leggero passo indietro, affermando di dovere ancora prendere una decisione definitiva.
Ci sto pensando insieme alla squadra, i Magic, ma anche con il mio agente, la mia famiglia, gli amici. Non posso dire sì con certezza ora ma neanche posso dire che non accadrà, quindi valuterò giorno dopo giorno e ci penserò in maniera sincera.
È a quel punto che parte la missione dell’Italbasket. Una delegazione italiana parte per parlare con Paolo Banchero. Gianmarco Pozzecco, Salvatore Trainotti e Antonio Santa Maria incontrano il talento dei Magic a cena. Questo il resoconto del CT:
Sono contento dei colloqui avuti in questi giorni e per l’ottimo approccio che abbiamo costruito. Paolo è un ragazzo d’oro.
Anche Banchero rimane piacevolmente colpito dal meeting.
L’incontro è andato molto bene, è stato interessante sentire la loro prospettiva e come pensano possa inserirmi nella squadra. Dicevano tutti che Pozzecco fosse un po’ pazzo… Ma è una gran persona ed è stato bello parlare con lui.
Dopodiché, la situazione entra in una fase di stallo. La Nazionale sente di aver fatto tutto il possibile per convincerlo, Banchero continua a non sbilanciarsi. Il responso arriverà solo in estate, inutile scervellarsi fino ad allora. Pochi giorni fa, tuttavia, Paolo torna a commentare la situazione al Podcast knuckleheads. E qui arriviamo all’ultimo episodio, che sembrerebbe allontanare Banchero dalla maglia Azzurra.
È la domanda che mi fanno tutti, ma non ho ancora deciso. Le mie origini italiane risalgono al mio bisnonno, io e la mia famiglia non siamo mai stati in Italia e proverò ad andarci in estate. Ai tempi dell’high school ho preso parte a diversi provini con le squadre giovanili Usa, ma mi hanno sempre scartato. A quel punto si è fatta avanti l’Italia. Ho avuto l’opportunità del passaporto e l’ho colta, loro mi hanno aiutato nelle pratiche. Probabilmente senza il Covid avrei esordito alle Olimpiadi, ma nel frattempo sono successe tante cose e ora è tutto differente.
Parole non troppo lusinghiere, che fanno emergere l’Italia come una sorta di seconda scelta rispetto alla nazionale Usa. Intendiamoci, nella pratica delle cose Banchero non ha detto che non giocherà con l’Italia. Ma queste dichiarazioni evidenziano una sorta di presa di distanze, forse anche una leggera irritazione. A questo punto le probabilità che Paolo vesta l’Azzurro diminuiscono. Già prima non vi era certezza, soprattutto perché stiamo parlando di una prima scelta assoluta che ha ancora tanto da migliorare, e che i Magic inevitabilmente vorrebbero far lavorare a modo loro in estate. Ma ora, la percentuale è ancora più bassa.