Bam Adebayo è stato il vero protagonista della stagione dei Miami Heat, l’ennesimo gioiello pescato saggiamente da Pat Riley che furbescamente se lo terrà stretto.
Stanotte alle 3:00 andrà in scena la 5^ (e forse ultima) gara delle NBA Finals 2020 che vedono i Los Angeles Lakers avanti 3-1, anche quest’anno la Dea della sfortuna ci ha visto benissimo visto che, come nella passata edizione, non uno ma ben 2 giocatori importanti sono dovuti restare fermi ai box per infortuni. Le lacrime di Goran Dragic nel pre-riscaldamento di Gara4 (per lui fascite plantare) sono una delle immagini di questa serie, Bam Adebayo (collo) è riuscito a stringere i denti giocando proprio Gara 4, la più bella della serie. Ha fatto quel che ha potuto ma alla fine i Giallo-Viola ne hanno avuto di più nell’ultimo periodo.
Questa la situazione oggi ma andiamo a fare un passo indietro, quanti avrebbero scommesso che l’alfiere di Jimmy Butler in questi Heat potesse essere davvero Adebayo? L’anno scorso aveva mostrato grandi miglioramenti, quest’anno non solo li ha confermati ma ha alzato notevolmente l’asticella: 15.9 punti, 10.2 rimbalzi e 5.1 assist contro gli 8.9 punti, 7.3 rimbalzi e 2.2 assist della passata stagione. In più prima convocazione all’All Star Game e vincitore dello Skill Challenge.
Solo per i numeri il riconoscimento di “Most Improved Player” sarebbe dovuto finire nelle sue mani ma gli è stato preferito Brandon Ingram dei Pelicans, anche lui a dir la verità protagonista di una gran stagione dopo i flop in maglia Lakers.
Adebayo non è Anthony Davis, quello che sarebbe dovuto essere il suo antagonista in questa serie senza l’infortunio in Gara1, non ha le sue infinite leve, non ha ancora quella completezza tecnica che gli consente di essere micidiale in ogni posizione ma è un giocatore vitale per Miami oltre che essere dannatamente difficile da marcare e fronteggiare in difesa.
Qualità innate ma ben sviluppate negli anni, specie alla corte di John Calipari a Kentucky; fisicità, dinamismo, etica del lavoro, voglia di combattere, uomo spogliatoio, intelligenza cestistica, tutte caratteristiche che coach Calipari ha sviluppato negli anni oltre a dargli nuove dimensioni tattiche, dall’uomo di post basso dell’High-School Adebayo a UK è diventato giocatore da pick’n roll sia come rollante che pick-and-pop (tiro dai 4 metri è automatico e letale), è diventato quello che in America chiamano “rim-runner” ossia uno che attacca il ferro e vola al ferro in caso di alley-oop.
In NBA è stata solo questione di tempo, la fortuna di giocare in un’organizzazione seria, ben gestita e ben allenata da coach Erik Spoelstra, hanno contribuito ad offrirci quello che oggi è la seconda punta di diamante della squadra, aggiungiamoci giocatori con l’IQ di Dragic e Butler e il risultato lo avete visto. Aggiungiamoci anche una difesa tecnicamente perfetta che, mixata alle sua doti fisiche, lo rende un signor difensore sia lontano che vicino al ferro (chiedere a Jayson Tatum e a quella che oggi è senza dubbi la stoppata dell’anno) e il cocktail è servito.
Se vogliamo andare nel dettaglio tecnico/tattico l’evoluzione dell’NBA moderna hanno permesso ad Adebayo di farsi spazio. Diversi anni fa Bam non si sarebbe adattato: era un post fisico, atletico, ma non aveva le dimensioni adatte, con il gioco che si è”rimpicciolito” le dimensioni di Adebayo (2,06), piuttosto che essere un punto debole, sono diventate un punto di forza e un grattacapo per le difese avversarie. Il tutto senza tiro da 3 punti, in stagione ha tirato 2/14 in 72 partite, come ben evidenziato dalla solita tabella di Kirk Goldsberry
Abbiamo detto Adebayo beffato per il M.I.P e Pat Riley beffato per l’Executive Of The Year, un Riley che anche con Adebayo ha fatto un piccolo capolavoro; Miami dopo questa stagione non vuole tirarsi indietro, vuole restare tra le contender della Lega e sicuramente cercherà un colpo importante. Adebayo in teoria sarebbe dovuto diventare Free-Agent, ma Riley ha esercitato la Player Option da $5 milioni per la stagione 2020/21…se qualcuno lo vuole deve per forza inventarsi una trade.
La strada degli Heta verso la gloria sembra compromessa, Adebayo sicuramente stanotte darà tutto quello che avrà ma qualunque sarà l’esito sia lui che Miami escono a testa alta con la consapevolezza che sono tornati sulla mappa che conta della Lega, che il loro sistema “Heat Culture” è una solida realtà e che il nativo nigeriano (deve ancora decidere per quale nazionale giocare, ndr) appartiene all’elitè.