Sono stati finalmente rivelati i nomi delle 14 riserve che andranno a completare i roster delle due squadre che si affronteranno nell’All-Star Game del prossimo 18 febbraio ad Indianapolis.
Riserve di lusso per l’Ovest, che potrà godere di un maggior tasso di esperienza rispetto all’Est, il quale conta fra le proprie fila ben tre debuttanti: Tyrese Maxey (autore di 51 punti questa notte), Jalen Brunson e Paolo Banchero.
Abbiamo già visto assieme quali saranno i due quintetti titolari, ma ora andiamo a vedere bene le panchine:
- Western Conference:
Stephen Curry
Devin Booker
Anthony Edwards
Anthony Davis
Paul George
Kawhi Leonard
Karl Anthony Towns - Eastern Conference:
Donovan Mitchell
Tyrese Maxey
Jalen Brunson
Jalen Brown
Julius Randle
Bam Adebayo
Paolo Banchero
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— NBA (@NBA) February 2, 2024
Ora, quindi, mancano solo le nomine degli allenatori delle due squadre per avere i team al completo. Diversamente da quanto avviene per i giocatori, gli allenatori non vengono scelti da tifosi o media, ma vengono selezionati in base al record della propria squadra e quindi al piazzamento in classifica. Gli allenatori della migliore squadra ad Est e della migliore ad Ovest saranno rispettivamente i coach dei due team dell’All-Star Game.
Questo restringe il campo a tre opzioni ad ovest: visti i record delle tre squadre, l’allenatore verrà da OKC, Timberwolves o Clippers. Ad est, invece, potrebbe essere il nuovo arrivato Doc Rivers a dover allenare la squadra, nonostante i Bucks abbiano il secondo miglior record. Questo a causa della Riley Rule, la quale vieta ad un allenatore di essere selezionato come coach all’All-Star Game per due stagioni consecutive (a farne le spese nel nostro caso è coach Mazzulla dei Celtics).
A questo punto non ci resta che parlare dello scomodo tema degli snub, ovvero i giocatori “snobbati” dalle selezioni. L’assenza che stupisce forse più di tutte le altre è quella di Trae Young: il playmaker di Atlanta sta avendo una splendida stagione da 27 punti e 11 assist di media, col 42% dal campo circa. Oltre a Young un’altro snub di un certo calibro è quello di De’Aron Fox, anch’esso autore di una stagione da 27 punti di media ma col 47% al tiro. A Sacramento, un altro nome che sarebbe piaciuto vedere in campo nella partita delle stelle è quello di Domantas Sabonis, il quale è alla ventinovesima doppia-doppia consecutiva e sta avendo decisamente un’ottima stagione, come dimostrano i 20 punti e 13 rimbalzi di media col 61% al tiro.
Resta solo da vedere se qualcuno di questi snub potrà trovare un posto nei due roster dopo le sostituzioni che Silver potrebbe essere costretto a fare dopo che Embiid ha saltato già un paio di partite (ed è in dubbio per le prossime) per un’infortunio al menisco laterale, mentre Randle è stato dichiarato indisponibile fino all’All-Star Game per un problema alla spalla.