NO JA NO PARTY?
A 9 gare di distanza, i più immediati inseguitori sono i Memphis Grizzlies. L’annata della franchigia del Tennessee ha oltrepassato anche le più rosee aspettative. L’aggiunta di un “veterano” alla Steven Adams a un core giovane, con una minima esperienza già maturata in postseason, guidato da una point guard elettrizzante come poche se ne sono viste nella storia del Gioco, ha creato una miscela devastante. Il lavoro di Taylor Jenkins, altro papabilissimo per il premio di Coach of the Year, è sotto gli occhi di tutti: a fine febbraio, Memphis guida l’intera NBA per rimbalzi, stoppate e rubate di media. La sfida con gli Atlanta Hawks, tuttavia, ha portato in dote la più nefasta delle notizie possibili: il ginocchio di Temetrius Jamel Morant è tornato a fare le bizze. A cavallo tra novembre e dicembre, Ja aveva saltato già 12 partite in fila. Più recentemente, dolori alla schiena e alla caviglia hanno suggerito ai medici della città di Elvis di tenere a riposo la propria stella, preservandolo da eventuali ricadute. In stagione, Memphis ha dimostrato di poter sopperire alla mancanza del numero 12. I fans, addirittura, erano arrivati a fischiarlo in occasione del suo ritorno, coinciso con la sconfitta casalinga contro OKC, chiedendo che venisse panchinato. Lungi da noi condividere la follia del frequentatore medio delle arene oltreoceano, ma i Grizzlies hanno evidenziato una quadratura del cerchio riscontrabile anche senza Ja. Uno per volta, i vari Desmond Bane, Jaren Jackson Jr e il rientrante Dillon Brooks hanno preso le redini del quintetto. Però, caro Ja, facci questo favore. Non hai 36 anni come CP3. Torna il prima possibile. Perché di cose come queste non ne avremo mai abbastanza…
NBA injuries: Stephen Curry out at least two weeks with sprained left foot ligament; James Wiseman has setback https://t.co/jDXG4asCc0
— Mega Bounce Nation (@bouncenationke) March 21, 2022