Lo spettacolo della regular season 2019/2020 di NBA è finalmente giunto alla sua vigilia. Molto dinamico, fra le varie franchigie, è questo finale di pre season per una squadra in particolare.
La parabola di situazioni che stanno coinvolgendo i Brooklyn Nets spazia dagli infortuni ai colpi dell’ultimo minuto in quel di New York.
PAROLE CONTROVERSE
La situazione senz’altro più eclatante riguarda le recenti dichiarazioni di Kevin Durant in merito all’esperienza nella sua ex squadra. Le sue parole hanno il sapore di una polemica mai chiusa con GS.
Sono arrivato agli Warriors con l’obiettivo di far parte del gruppo, di far parte della famiglia, e mi sono decisamente sentito accettato. Ma non sarò mai uno di loro. Non sono stato draftato lì… Steph Curry, ovviamente lo è stato. Andre Iguodala ha vinto le prime Finals, il primo anello. Klay Thompson è stato draftato lì. Lo stesso Draymond Green. E il resto della squadra ha riabilitato la propria carriera a Golden State. Quindi io? Cosa volete insegnarmi? Come potete alterare qualcosa nella mia vita relativa al basket? Avevo già vinto un MVP e dei titoli di capocannoniere NBA.
Le parole del due volte campione con la maglia degli Warriors hanno il sapore controverso. Da un lato, infatti, il due volte MVP ha annoverato il proprio affetto e rispetto per la franchigia che lo ha definitivamente reso un grande del basket. Dall’altra, tuttavia, rimane il rammarico per non essersi sentito appieno integrato in un organico che ha fatto della continuità e della tradizione i propri cardini di partenza.
In ogni caso, le polemiche sono state sollevate dall’analisi del gioco degli ex campioni.a. Durant ha infatti sottolineato la tendenza all’individualismo nel gioco di GS, ponendo in secondo piano il lavoro di squadra.
Le reazioni a queste dichiarazioni sono le più disparate. Magic Johnson le ha prese molto male. Steph Curry sicuramente meglio. Chi invece si è trovato d’accordo è stato chi fa della tattica il proprio lavoro e vita in casa Warriors, Steve Kerr.
Nessun sistema offensivo sa fare a pezzi la difesa di una squadra da finale NBA, sei costretto ad affidarti alle giocate individuali. Per questo le parole di Kevin non mi sembrano offensive: perché sono vere. Il nostro apice è stato in quel primo anno. Abbiamo sempre avuto grandissimi attacchi ma quella stagione la combinazione di movimento di palla e giocatori, di giocate di flusso e di brillanti soluzioni in uno-contro-uno è stato il massimo. Quell’anno abbiamo raggiunto il picco del nostro gioco offensivo, idealmente è ciò che ogni allenatore sogna.
INFORTUNIO RIENTRATO
Il capitolo infortuni in casa Nets non riguarda solamente KD. A due giorni dall’inizio del training camp, infatti, la franchigia newyorkese ha avuto una giornata assai movimentata, con Kyrie Irving portato d’urgenza in ospedale dal suo allenatore Kenny Atkinson dopo aver ricevuto una gomitata in faccia in un contatto di gioco.
In ogni caso l’allarme è rientrato in giornata con tutte le assicurazioni del caso. Si è trattato di una piccola frattura, per cui porterà una maschera.
Al media day dei Nets poi Irving non ha lesinato un fendente ai Warriors e all’ambiente riguardo all’infortunio di KD:
Sappiamo tutti che KD non era pronto per giocare quella partita. Era sul palcoscenico più grande in assoluto e con un prodotto da vendere che è venuto prima della persona Durant. Io sono qui per far si che ciò non accada qui dentro e per evitare che chiunque possa infiltrarsi.
ULTIMI MOVIMENTI DI MERCATO
Nel frattempo i Nets si muovono con le ultime mosse nel mercato NBA per farsi trovare pronti in vista dell’imminente inizio della stagione.
Dopo aver trovato negli ultimi giorni l’accordo con C.J. Williams (53 presenze nelle ultime due stagioni con Timberwolves e Lakers) il colpo dell’ultimo minuto risponde al nome di Lance Thomas. L’ala piccola non dovrà fare troppa strada per raggiungere Brooklyn. Viene infatti da 5 stagioni con i New York Knicks, l’ultima delle quali chiusa con 4.4 punti e 2.5 rimbalzi di media a partita.
I Brooklyn Nets, nonostante la forzata attesa che li attende per il ritorno di Kevin Durant, si candidano a una delle sorprese più prorompenti della Eastern Conference di questa stagione.