Ve lo abbiamo già detto, la Draft Class 2019 è di quelle difficili da ‘leggere’. I valori perlopiù si equivalgono dietro il trio composto dal fenomenale Zion Williamson (miglior prospetto degli ultimi anni, dominio quasi imbarazzante contro qualunque genere di avversario), dal suo compagno ai Blue Devils RJ Barrett e dall’ottimo Ja Morant (qui ne abbiamo parlato). Ed il livello scende non poco…
Questo ci porta ad alcune considerazioni:
- Ogni anno ci sono tanti prospetti indecisi, che non sanno se lasciare o meno il college in anticipo. Spesso il fattore discriminante in un senso o nell’altro è appunto il livello degli avversari, quindi è molto probabile che: in tanti tenteranno la fortuna sperando di finire tra i 60 scelti o che altrettanti saranno costretti a ripiegare sulla G League o sull’Europa.
- Il Draft arriverà a pochi giorni da una delle Free Agency più attese ed importanti degli ultimi tempi. Senza tante speranze di trovare una potenziale building block, diverse franchigie potrebbero mettere la propria pick sul mercato. Team con spazio sotto il cap e poche speranze di poter firmare un top Free Agent, potrebbero approfittarne.
- Normalmente, perlomeno in lottery le squadre puntano sul miglior giocatore disponibile secondo il loro Big Board, senza preoccuparsi troppo del Fit e guardando al potenziale più che alle prospettive nel breve termine. Come potrebbe cambiare questo trend? In due modi: dando più importanza al ruolo in cui si ha un effettivo need, e puntando su atleti con caratteristiche da role player, di cui tra l’altro la Draft Class sembra ben fornita.
NBA DRAFT: Top Freshman
- L’ennesimo segnale della situazione stagnante dopo i primi tre? Darius Garland è ancora in top10 nei principali Mock Draft dei siti specializzati, nonostante abbia giocato neanche troppo bene appena 5 partite a Vanderbilt prima di infortunarsi….
- Tra le novità impossibile non parlare dell’ascesa di Jaxson Hayes, centro di Texas ancora acerbo, ma con caratteristiche fisiche e atletiche ideali per la NBA moderna. Vicino ai sette piedi con braccia interminabili, ha una rapidità ed una facilità di movimento veramente notevoli. Top in Division One con il 75% di eFG%, in poco più di 20 minuti a partita sta facendo registrare medie di 10.3 punti, 5.2 rimbalzi e 2.3 stoppate.
- Sempre nella Big12, a Kansas si sta facendo notare Ochai Agbaji, swingman che sembrava addirittura dover saltare per redshirt la stagione, e invece è diventato uno dei punti di forza dei Jayhawks. Anche qui energia e atletismo saltano all’occhio, così come la predisposizione a difendere – dote necessaria per stare in campo alla corte di Bill Self-.
NBA DRAFT: Top Sophomore
- Kentucky è in forte ascesa, Calipari ha affidato le chiavi del team ad Ashton Hagans, ma nell’ultimo periodo è stato senza dubbio P.J. Washington l’uomo in più. Ala dinamica ed atletica, nelle ultime 10 viaggia con medie di 19.1 punti e 7.8 rimbalzi, tirando il 54% dal campo ed il 51% da tre
NBA DRAFT: Top Junior e Senior
- Markus Howard è semplicemente una macchina, un tiratore assolutamente devastante in ogni situazione e contro qualunque difesa – Per informazioni chiedere a Villanova, sconfitta nel big match di 10 giorni fa grazie ai 38 del ‘nostro’-. Il tutto giocando sempre da sorvegliato speciale delle difese avversarie, con Marquette che ha vinto tutte le 17 partite in cui Howard ha superato i 20 punti….. Non arriva al metro e ottanta, ma probabilmente non farà fatica a trovare estimatori al piano di sopra, anche perchè è un Junior ma non ha ancora compiuto 20 anni. Futuro da Microwawe scorer?
Intanto gustiamoci i 53 rifilati a Creighton:
EUROPEI DA OSSERVARE
Sekou Doumbouya – Forse l’unico europeo con chance concrete di scelta in zona lottery. Ala che si divide fra gli spot 3 e 4, alto 2.06 metri per 100 kg di peso, il francese è sempre stato abituato a dominare coi pari età sin da giovanissimo, ha un tiro ben più sviluppato di quanto le sue attuali percentuali in maglia Limoges possano suggerire e ha doti atletiche di primo livello che, fra le varie cose, lo prospettano come potenziale difensore su più ruoli, benché proprio la difesa non sia fra i piatti forti della casa. Un diamante grezzo col quale occorrerà pazienza ma che può restituire risultati importanti sul lungo periodo.
Goga Bitadze – Già ampiamente nei radar, il suo passaggio al Buducnost e le ottime prestazioni in Eurolega non possono che rinforzarne le quotazioni. Alto 2.12 metri, il lungo georgiano ha mani educate nei pressi del ferro, buone movenze, tempismo e letture nei tagli a canestro che effettua (non solo dal pick and roll). Senso per la stoppata, passaggio, tiro dalla media e lunga distanza: nel calderone delle sue qualità c’è un po’ di tutto, non necessariamente in misure eccezionali – a volte più sotto forma di “lampi” – ma più che sufficienti per far intravedere un potenziale intrigante.
Luka Šamanić – Il croato colpisce in primis per mobilità ed eleganza rare per un giocatore di 2.10 metri d’altezza, oltretutto con un fisico sul quale si può costruire. Capace di creare dal palleggio, gli eventuali progressi nel tiro (il quale già ora di per sé risulta interessante) lo proietterebbero senza dubbio nelle vesti preziose di 4 capace di allargare il campo fra i pro NBA.
Si ringrazia Riccardo De Angelis per il contributo.