La dea bendata ha baciato gli Orlando Magic vincitori della draft lottery 2022. Il prossimo 23 giugno sceglieranno per primi, poi a seguire nell’ordine Oklahoma City, Houston, Sacramento e Detroit.
Anche la draft combine di Chicago è negli archivi, ma ormai si tratta di un appuntamento che i principali prospetti preferiscono saltare, limitandosi ai soli colloqui individuali con le varie franchigie.
Negli anni vi abbiamo ripetuto più volte di non essere grandi fan dei mock draft, ma per comodità utilizzeremo lo stesso format per parlare di alcuni dei tanti possibili scenari per la Top 10.
ORLANDO MAGIC: CHET HOLMGREN
Non è semplice vedere in azione un unicorno, e dire ‘no, grazie’ alla possibilità di sceglierlo.
Holmgren ha prodotto numeri con pochi precedenti in un contesto in cui non era di certo la prima opzione. Rarissima combinazione di grinta, apertura alare,centimetri e tecnica, al cospetto di un duo che in passato ha puntato su profili come Giannis Antetokounmpo e Jonathan Isaac…Giusto dire che i siti specializzati per ora indicano Jabari Smith come favorito, noi rimaniamo della nostra idea. Nessuno ha il ceiling di Holmgren.
OKLAHOMA CITY THUNDER: JABARI SMITH/PAOLO BANCHERO
In questo scenario Presti dovrebbe rinunciare ad Holmgren, ma si cade sempre in piedi con uno dei Big Three. Smith andrebbe ad inserirsi in un gruppo con tanta potenza di fuoco tra gli esterni, pronto a creare spazi per le incursioni di SGA e Giddey con il suo jumper devastante. Banchero sarebbe un’alternativa di lusso specialmente contro la difesa schierata. I Thunder sono storicamente una delle franchigie meno leggibili, il Front Office ha gli asset per imbastire qualsiasi affare, sarà questa l’estate in cui inizieranno ad investire il tesoretto? Nel caso da non escludere l’assalto alla n.1, per mettere le mani sull’unicorno di cui sopra…
HOUSTON ROCKETS: JABARI SMITH/PAOLO BANCHERO
Coach Silas ha parlato con The Athletic della difesa come principale focus dell’estate dei Rockets. Impossibile pianificare un futuro di successi senza certezze importanti nella propria metà campo. In questo senso Smith avrebbe sicuramente più senso di Banchero, con il bonus della sua capacità di aprire il campo. Più complicato il fit del ‘nostro’, che rimarrebbe comunque il BPA con Holmgren e Smith già scelti .
SACRAMENTO KINGS: TRADE/DYSON DANIELS
I Kings, così come i Portland Trail Blazers, hanno in mente l’obiettivo playoff, e c’è da scommettere che i vari GM faranno a gara a chi offre di meno proprio perché consapevoli dei piani delle 2 franchigie. Dopo i Big Three non c’è ancora un vero favorito (bold prediction, dei 3 quello che rischia qualche posizione è Banchero, la speranza è che non finisca proprio ai Kings…), anche se i progressi al tiro mostrati da Dyson Daniels lo rendono decisamente appetibile in qualsiasi posizione dopo la prima scelta assoluta. E ci sarebbe anche il misterioso Shaedon Sharpe come possibile obiettivo di chi proverà a fare trade-up…Noi andremmo con l’australiano, non fosse altro che perché di Sharpe abbiamo visto veramente poco.
DETROIT PISTONS: JADEN IVEY
Chi vi scrive ha discrete aspettative per l’esplosiva guardia da Purdue, capace di regalare momenti di pura esaltazione nonostante uno spacing perlomeno rivedibile e un centro piantato in post basso come prima opzione praticamente per 40 minuti. Naturale chiedersi dove possa arrivare nella NBA del 5 fuori…Detroit è il best case scenario per molti di questi ragazzi; poca pressione, una superstar in erba che predica il The Right Way, e un gruppo gestito con bastone e carota da Coach Casey.
INDIANA PACERS: KEEGAN MURRAY
Troppo scontato? Forse sì, ma l’ormai ex Iowa è un profilo di cui hanno bisogno ad Indianapolis. Realizzatore opportunista, 40% da tre, versatilità e impegno garantiti anche nella propria metà campo. Sulla carta un complemento ideale per il gruppo agli ordini di Carlisle, con il potenziale per diventare nel tempo una punta…Anche se per molti non ha il fascino di alcune alternative.
PORTLAND TRAIL BLAZERS: TRADE/SHAEDON SHARPE
In Oregon è appena arrivato Mike Schmitz, dopo una lunga trafila insieme a Mr Draftexpress Jonathan Givony. Sharpe sulla carta non è un gran fit, ma probabilmente è il prospetto con più valore in sede di trade tra quelli rimasti. Sia Lillard che il Front Office non perdono occasione per rimarcare l’obiettivo di tornare (?) competitivi, la notte del Draft è il momento ideale per dare il via all’ambizioso piano. Auguri….
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NEW ORLEANS PELICANS: AJ GRIFFIN, BENNEDICT MATHURIN
Molto interessante la situazione dei Pels, che hanno portato i Suns a gara 6 con 3 rookies in rotazione, uno dei quali undrafted. Ora, con Zion si spera abile e arruolato, scegliere in top 10 diventa un discreto lusso.
Green ha utilizzato McCollum da playmaker con risultati forse migliori del previsto, potrebbe far comodo un esterno tiratore da ruotare con Murphy e Jones. Griffin è un’ala perimetrale con tiro mortifero che ha pagato più di altri le esigenze di squadra a Duke, ma in rari flash ha lasciato intravedere la stoffa del realizzatore puro. Mathurin è un vero animale da campo aperto con un tiro da fuori che gli consentirà di aiutare già da rookie. Opzione trade da non escludere, che sia per salire, scendere o uscire dal Draft.
SAN ANTONIO SPURS: JALEN DUREN
Altro team a dir poco complicato da leggere, che negli ultimi anni ha fatto incetta di esterni e guardie. Quindi andiamo su un big man, pur ammettendo che l’opzione Ousmane Dieng potrebbe ricordare al Front Office che la Francia ha portato bene in passato. Duren va chiaramente aspettato, ma ha un telaio extralusso che, se plasmato a dovere, potrebbe governare il pitturato degli speroni per i prossimi 15 anni…San Antonio è un’ovvia candidata a salire, con altre due scelte al primo giro e la n.38.
WASHINGTON WIZARDS: BPA
Non deve essere divertente tifare per i Maghi…Restano nell’odioso limbo della lega, e sarà così anche dopo l’estensione da oltre 240 milioni che con ogni probabilità firmerà Bradley Beal. Tutto questo nonostante la dirigenza sia riuscita a muovere prima Wall e poi Westbrook in trade tutto sommato positive. Chiaramente è difficile affidarsi al Draft per trovare una seconda star quando scegli quasi sempre nella seconda metà della lottery, ma non per questo bisogna smettere di provarci…Nomi? Ousmane Dieng, Malaki Branham e Jeremy Sochan, profili magari non pronti fin dal via ma con potenzialità importanti.