NBA draft: la situazione dopo la March Madness

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Davion Mitchell Photo Credit: Baylor Bears

Il successo di Baylor su Gonzaga nella finale della March Madness è stato l’ultimo atto di una stagione NCAA tanto anomala quanto divertente, da qualsiasi angolazione la si guardi. I ragazzi si sono confrontati con quarantene, stop imprevisti e altro ancora. Non la classica annata in cui è possibile concentrarsi sul proprio gioco, sul correggere i punti deboli e rifinire i punti di forza. Con il sogno del Draft NBA dietro l’angolo, tra i vari prospetti c’è chi è riuscito a superare gli ostacoli, e chi invece ha pagato oltremodo il nuovo contesto. Qui parliamo di alcuni dei casi più significativi:

 

EVAN MOBLEY E LA TOP 5

Per i principali siti specializzati c’è un gruppo di 5 atleti al vertice della Draft class 2021, in ordine più o meno sparso. Si tratta di Cade Cunningham, Evan Mobley e Jalen Suggs, più le due star di G-League Ignite, Jalen Green e Jonathan Kuminga. Nel Torneo NCAA hanno brillato soprattutto le stelle di Mobley e Suggs. Il primo ha guidato USC con medie intorno ai 16 punti, 9 rimbalzi, 3 assist e 3 stoppate, rivelandosi un difensore spesso insormontabile grazie a un fisico da unicorno e una rapidità assolutamente non comune per un big man. Le franchigie che si affidano molto agli analytics lo terranno in gran considerazione, dato che ha dominato la Pac 12 dal punto di vista statistico, oltre a risultare il migliore in tutta la Division One in una serie di advanced stats tra cui Win Shares e Box Plus/Minus. 

Suggs, eroe della vittoria dei Bulldogs nella semifinale contro UCLA, è un altro prospetto che può legittimamente ambire alla prima scelta assoluta nel prossimo draft. Fin dalla sua primissima partita al college si è imposto come uno dei leader di un team esperto come Gonzaga, con un rendimento sui due lati del campo spesso inappuntabile. Fisico e atletismo sono elitari anche per il piano di sopra, se la difesa gli concede spazio non esita a sparare dal palleggio con un jumper che si è rivelato da subito più solido del previsto. In avvicinamento assorbe facilmente i contatti e non ha paura di sfidare i rim protector avversari. Tutto questo lavorando con determinazione nella metà campo meno nobile, ha tutto il necessario per diventare un difensore sopra la media in NBA. Se prima del Torneo NCAA Cunningham (ne parleremo) era il netto favorito per la N.1, le ottime prestazioni di Mobley e Suggs hanno rimescolato le carte.

 

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