Abbiamo avuto la possibilità di farci raccontare in esclusiva da Davide Pessina, presente live alle NBA Finals come inviato di Sky Sport, alcune sensazioni dietro le quinte tra i temi delle partite, l’organizzazione dell’evento, i giocatori più interessanti con cui parlare e tanto altro.
Queste le sue parole:
Prime due partite: ti aspettavi un andamento cosi “particolare” con la grande rimonta di gara 1 dei Celtics e il parzialone dei Warriors nella seconda?
Le prime due partite ricordano, come andamento, la serie tra Miami e Boston con scarti importanti, ma anche equilibrio. Per me sarà una serie che andrà lunga, le squadre hanno punti forti chiari e deboli che l’avversaria vuole andare esplorare. Quindi, al di là di distacchi netti e rimonte, mi aspetto che sia una serie equilibrata.
Che aria si respira a San Francisco? Ci sono differenze rispetto alle NBA Finals con Cleveland?
Intanto è la prima volta che le Finals non sono a Oakland, ma a San Francisco. C’è una chiara differenza di atmosfera: a Oakland si viveva con più trasporto, c’erano in giro tante macchine con bandierine, mentre ristoranti e bar invitavano i tifosi a vedere la partita insieme, ecc. A San Francisco la città è un pochino più distaccata, sebbene poi al Chase Center i tifosi si sentano e il trasporto sia comunque notevole.
Che differenze hai trovato nell’organizzazione delle NBA Finals rispetto all’era pre-covid?
Anche l’organizzazione di un evento cosi deve scendere a patti con il covid. Rispetto a prima c’è meno stampa straniera, ovviamente l’obbligo di mascherina e distanziamento, ecc. ma ad esempio, non tutti entrano alle conferenze, non tutti possono andare ovunque per intervistare i giocatori. Per noi che invece abbiamo accesso totale è la stessa situazione di prima.
Tra le interviste-contenuti che avete fatto sino a oggi, quale dichiarazione ti ha colpito particolarmente e ovviamente fatta da chi?
Uno dei giocatori più interessanti è Grant Williams. È un ragazzo molto intelligente che non dà risposte scontate né con il pilota automatico. E’ un ragazzo che ha idee importanti, incuriosisce e di cui vuoi sapere di più. E’ una persona che ha qualcosa da dire.
Qual è il matchup “dietro le quinte” secondo te più interessante?
Più che matchup tra giocatori, ciò che mi sta interessando, al netto difesa sul pick and roll delle squadre, è l’apporto delle panchine. Per Boston l’apporto di White e Pritchard si è rivelato fondamentale, perché se Pritchard sta in campo 10-12 minuti è importante perché è un giocatore particolare, tiratore e che dà energia. Nella serie con Miami non era sostenibile perché Butler lo andava a cercare in attacco, ma ora potrebbe essere un fattore. Dall’altra mi ha incuriosito la mossa di Steve Kerr che al posto di asciugare le rotazioni le ha allaragate coinvolgendo Bjelica e Payton, con quest’ultimo che ha avuto un ottimo impatto difensivo su Tatum e Brown, permettendo alla difesa di non ruotare troppo.