NBA Free Agency: una pazza prima notte

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L’attesa riposta sulla prima nottata di questa free agency NBA aveva raggiunto livelli che non si vedevano da tempo. Tanti e di tale spessore erano i nomi pronti a spostarsi. Un ammontare di talento disponibile capace in una manciata di minuti di ribaltare completamente gli equilibri della Lega.

E le attese non sono state certamente deluse, in una notte dove, in termini di nuovi contratti, si sono mossi oltre tre miliardi di dollari.

BROOKLYN TRIONFA, COMPLETATA UNA RICOSTRUZIONE DA SOGNO

Sui vincitori di questa free agency, già dopo soli cinque minuti, non c’era un solo dubbio. I Brooklyn Nets di quel genio di Sean Marks si sono portati a casa in un solo colpo Kevin Durant (4 anni a 164 milioni di dollari), Kyrie Irving (4×141), DeAndre Jordan (4×40) e Garrett Temple (2×10). Un quartetto che li rende, immediatamente, una contender, pur sapendo di dover aspettare il 2020/2021 per vedere KD in campo. E che, altrettanto immediatamente, incorona il processo iniziato un paio di anni fa come la più grande ricostruzione di tutti i tempi. Dalle macerie lasciate da Billy King, il nuovo management di Brooklyn ha tirato fuori la squadra più ambita della Lega, affiancando ai giocatori in campo (non dimentichiamo che i nuovi arrivi andranno ad affiancarsi a gente in rampa di lancio come LeVert, Allen e Dinwiddie) strutture di allenamento futuristiche e una società di primissimo livello.

Lo scettro di prima squadra della Grande Mela ora è saldamente in mano loro, con i Knicks grandi sconfitti. Non solo non è arrivata la prima scelta tanto agognata, ma sul mercato si è dovuti ripiegare su scommesse o veterani a basso costo come Julius Randle (3×63), Bobby Portis (2×31), Reggie Bullock e Taj Gibson.

BOSTON E PHILA SI FANNO IL LIFTING, MILWAUKEE LIMITA I DANNI

Per Celtics e Sixers, due delle principali powerhouse dell’Est, sono state ore concitate.

I C’s hanno visto i saluti di Kyrie e Al Horford, che è andato ad accasarsi proprio dai rivali (4×109), dove formerà una invidiabile coppia con Joel Embiid, salvo “rifarsi” con la firma di Kemba Walker (4×141), forse meno talentuoso del suo predecessore, ma certo più stabile. Uscita che, contestualmente, ha portato Terry Rozier alla corte di Michael Jordan.

Philadelphia, dal canto suo, ha perso un pezzo da novanta come Jimmy Butler, accasatosi a Miami per 141 milioni in 4 anni, oltre a JJ Redick, nuovo membro dei New Orleans Pelicans, riuscendo però a rifirmare Tobias Harris con un mega contratto che lascia qualche dubbio (180 milioni in 5 anni) e a ottenere da Miami, nell’affare Butler, Josh Richardson, che andrà a tappare in qualche modo la falla apertasi in guardia.

Milwaukee, invece, ha trattenuto Khris Middleton (pioggia di dollari per lui, 178×5) e Brook Lopez (4×52) che verrà raggiunto anche dal gemello Robin, perdendo però una pedina di peso come Malcolm Brogdon, finito ai Pacers per 85 milioni di dollari in 4 anni. Pacers che hanno aggiunto anche Jeremy Lamb da Charllotte, lasciando andare Thaddeus Young a Chicago.

Tutto quello successo nella prima notte di mercato
(fonte Matt Ellentuck @mellentuck)

GLI WARRIORS SI CONSOLANO CON D-LO, DENVER E PORTLAND CONFERMANO I PROPRI PEZZI GROSSI

Chi esce malconcio da questa nottata sono i Golden State Warriors, che in un amen vedono partire Kevin Durant e Andre Iguodala (Memphis la sua nuova destinazione), ma si consolano con l’astro nascente D’Angelo Russell (4×117) che andrà a completare un back court razzente con Curry e Thompson, una volta rientrato. Certo, i dominatori dell’ultimo quinquennio NBA si apprestano a una stagione di grandi cambiamenti.

Nel segno della continuità, invece, Denver e Portland. I Nuggets hanno prolungato il contratto di Jamal Murray, 170 milioni di dollari in cinque anni per lui, mentre i Blazers hanno fatto lo stesso con Damian Lillard (6×258!!!), aggiungendo anche il rinnovo di Rodney Hood e la firma di Mario Hezonja.

RUBIO A PHOENIX, BOGDANOVIC AI JAZZ, ROSE A DETROIT

Tra gli altri movimenti di mercato, da segnalare la firma di Ricky Rubio (3×51) ai Suns, che finalmente trovano un playmaker degno di questo nome, quella di Bojan Bogdanovic (4×73) agli Utah Jazz che firmano anche Ed Davis, e il passaggio di Derrick Rose ai Pistons con un biennale da quindici milioni.

Gli Spurs rinnovano Rudy Gay con un biennale da 32 milioni e firmano DeMarre Carroll. Sacramento aggiunge Ariza e Dedmon prolungando con Harrison Barnes (4×85), Orlando rinnova Vucevic e Ross aggiungendo Al Farouq Aminu da Portland. Houston conferma Danuel House e Gerald Green, mentre Memphis prolunga Jonas Valanciunas e i Clippers fanno lo stesso con Patrick Beverley.

Il grosso del mercato ormai si è mosso, ma non è certo tutto finito. Ora tutte le attenzioni sono su Kawhi Leonard che dovrà sciogliere le proprie riserve: resterà a Toronto o andrà ad aggiungersi a LeBron e Anthony Davis in California? Che fine farà Boogie Cousins?

Stay tuned, il mercato NBA non ha ancora finito di divertire.