NBA: Gallinari (non) vuole vincere un titolo e firma con gli Hawks…

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Danilo Gallinari

C’è una cosa che non deve mai essere giudicata, ovvero la facoltà e la totale libertà dei giocatori e degli sportivi in generale di scegliere cosa sia meglio per la propria carriera, quale sia la sfida che li stimola di più o quale sia la situazione più vantaggiosa. Respingo con forza coloro che gridano al tradimento quando una stella di grande calibro decide, nel pieno delle proprie facoltà contrattuali, di cambiare squadra o andare in una situazione comoda per vincere. Come noi comuni mortali decidiamo che lavoro fare e sceglieremo sempre la soluzione migliore dal punto di vista economico e per la nostra famiglia, così deve fare anche Danilo Gallinari prendendosi anche delle critiche che però non devono mai travalicare una certa soglia.

Il Gallo non vuole vincere

Questa è una free agency tanto importante quanto particolare sia per Marco Belinelli ancora alla ricerca di una squadra, che per Danilo Gallinari, arrivato all’ultimo vero contratto con pretese giustificate della sua carriera NBA.
Dopo una buonissima stagione con gli Oklahoma City Thunder che ha portato lui e la squadra a essere la vera sorpresa della stagione, Gallinari doveva scegliere la sua prossima destinazione che, sembrava evidente, non poter essere OKC.
Il ragionamento più facile sarebbe stato vederlo magari prendere un po’ meno soldi del proprio valore, ma in una squadra che potesse lottare per il titolo o perlomeno che avesse delle aspirazioni di alta classifica.

Non solo noi, ma tutti, hanno pensato che questa potesse essere davvero l’occasione giusta per (forse) il più grande talento che il nostro basket ha prodotto negli ultimi vent’anni ancora a secco di titoli nella sua carriera. Svegliarsi questa mattina e vederlo firmare un triennale da 61 milioni agli Atlanta Hawks quando Mavericks e Heat erano più che concretamente sulle sue piste fa pensare e, intellettualmente, un po’ delude.

 

Le parole sono importanti

Come dice Nanni Moretti, le parole che usiamo sono importanti, i concetti che esprimiamo lo sono altrettanto e le intenzioni che manifestano gli sportivi sono sempre passate al microscopio da tutti. Gallinari ha sempre professato nella sua carriera di voler vincere qualcosa con la nazionale o con la propria franchigia NBA più che guadagnare denaro. Ha reiterato il concetto diverse volte anche durante quest’estate ed è stato percepibile come tutta l’Italia si sarebbe aspettata un Gallo da contender vedendolo lottare in fondo nei playoff. Ma anche questa volta si è rimasti delusi perché la scelta di andare con un triennale agli Atlanta Hawks va solo in una direzione: i soldi.

Ripeto il concetto per non dare l’impressione di giudicare la scelta: Gallinari fa quello che vuole e ritiene più giusto della sua carriera, però deve anche tenere conto che l’onestà intellettuale che ha mostrato dicendo una cosa e facendone un’altra porta delle conseguenze. Non è un caso che i social questa mattina tracimino di delusione per una decisione che non ha assolutamente fatto seguito alle parole e alle professioni di Gallinari.
A meno di cose particolari dovrà fare a meno di pensare di vincere un titolo NBA, ma lo farà con soddisfazione a livello contrattuale. Però non vogliamo più sentire, né in NBA né in altro ambito, che la sua priorità nel basket è vincere perché no…questa volta non ci caschiamo più.

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